martedì 24 luglio 2007

Consiglio comunale del 10/07/07 - Approvazione piani integrati

E’ stato definitivamente approvato il PI denominato Trapun
Il privato per effetto di questa delibera può trasformare il suo terreno (guadagnandoci), può edificare più di quello che prevedono le norme (quindi guadagna ancora di più) , e in cambio darà solo il 15% della maggior volumetria, calcolata sulla base dei costi di costruzione (quindi guadagnerà anche sulla differenza tra quanto costa un appartamento e quanto lo venderà).
Sul perché l’amministrazione comunale ha chiesto così poco nessuno ci ha ancora risposto, quindi ribadiamo la domanda: perché chiedete così poco?
Ho fatto una interpellanza chiedendo se alcuni consiglieri hanno dei conflitti di interesse? Non mi hanno risposto, ma c’erano 3 consiglieri comunali di maggioranza assenti.
Visto che al peggio non c’è mai fine, invece di migliorarla la convenzione l’hanno ulteriormente peggiorata: hanno tolto il limite che almeno il 20% dell’edificato doveva essere destinato ad attività non residenziali.
Sui parcheggi poi la situazione è comica, non è stata accettata neanche la proposta di mettere un n° minimo di parcheggi in più. Dobbiamo avere fede nell’assessore, ci hanno detto in commissione.
Anche perché sui parcheggi questa amministrazione si è rivelata ancora una volta incoerente, tanto sbraitava quando era minoranza, e adesso accetta che ci siano 30 parcheggi per una residenza di 100 appartamenti, in zona semicentrale.
Questa è una operazione incoerente con il loro programma elettorale, il quale testualmente recita "riequilibrio tra funzione residenziale e produttiva, con il ridimensionamento degli interventi di tipo residenziale", alla faccia del ridimensionamento, per non parlare della promessa di case a 3 euro, non solo non ci sono gli affitti a 3 euro, manco si fanno le case.
Questa è un’operazione sbagliata, una sperimentazione, come è stato detto, ma non si può sperimentare su queste cose, come non si possono sperimentare piani che prevedono di non cedere case al comune. Si sperimenta, e intanto il comune perde soldi e case, e intanto il cittadino paga l’irpef triplicata
Queste operazioni partono da un presupposto sbagliato, che è quello di paragonare aree industriali a quelle residenziali, che è come paragonare le mele con le pere. E invece bisognerebbe partire dalla rendita e calcolare la differenza di valore tra la rendita dell’area produttiva e di quella che sarebbe quella trasformata in residenziale, e da quella differenza ragionare sulla contropartita pubblica. La legge istitutiva dei P.I li permette solo se c’è un ritorno al pubblico, e qui non c’è equità tra il guadagno del privato e il misero ritorno al pubblico.