venerdì 22 febbraio 2008

Dal sito di Civati

L'incantesimo di Circe (nel senso del porcellum)Avevo chiesto che si facessero le primarie e ci troviamo consultazioni molto ma parecchio ma moltissimo striminzite. Consultazioni che, convocate qualche ora fa, si devono svolgere entro lunedì (se becco quelli che tre settimane fa mi dicevano che c'era poco tempo per le primarie...). Non si voterà, si indicherà una rosa e poi decideranno tutto a Roma. Insomma, non siamo riusciti a liberarci dall'incantesimo di Circe e rimarremo - come già nel 2006 - anche noi del tutto simili a 'porcelli'. Ho già detto che mi pare un errore che non si sia scelta la via della consultazione vera, territoriale e democratica, come hanno sostenuto anche Davide Corritore e Stefano Tosi, due pericolosi sovversivi. Ancor più grave, l'errore, in una regione come la nostra, dove più ci tocca recuperare, e dove da anni si sente ripetere la giaculatoria del partito federale e, addirittura, del partito del Nord, autonomo e autorevole (sì, ciao). Gli stessi che propugnavano qualche tempo fa questo modello nella riunione della direzione regionale di ieri hanno spiegato i motivi per cui era meglio non fare le primarie: perché questa volta è importante poter scegliere i candidati sulla base delle competenze (nel senso che loro le scelgono, of course). L'errore è politico, dunque, e anche elettorale: avessimo fatto le primarie o i caucus o le assemblee dei fondatori avremmo potuto rivendicare per tutta la campagna elettorale la nostra serietà, la capacità di aprirci alla società, di scardinare la legge elettorale più vergognosa del mondo occidentale, offrendo ai nostri elettori la possibilità di decidere su una parte delle candidature. Un messaggio fortissimo. Speriamo ora che Ulisse (nel senso del Walter nazionale) sappia fare la sua parte, in libertà, riscattando se stesso e noi tutti da un incantesimo pernicioso per la politica italiana. Comunque, per dovere di cronaca, pubblico il testo in cui si definisce il percorso verso le consultazioni e la presentazione delle liste ricevuto dal coordinatore provinciale."La Direzione regionale riunitasi in data odierna ha definito il percorso per la formazione delle liste per le prossime elezioni politiche in conseguenza del Regolamento nazionale. Per quanto ci compete entro le ore 14.00 di lunedì 25 febbraio potrete fare pervenire le proposte di candidatura corredate da un breve profilo delle persone indicate. A tal fine è opportuno, laddove è possibile, che si organizzino riunioni di Circolo nel prossimo fine settimana. Sulla base di queste proposte l'Esecutivo provinciale comporrà una rosa da sottoporre al Segretario regionale nella giornata di martedì 26 febbraio. A partire da mercoledì 27 la commissione nazionale inizierà il vaglio delle candidature per arrivare entro il 3 marzo alla redazione delle liste definitive. Maggiori indicazioni verranno fornite nel corso dell'Assemblea provinciale di sabato 23, cui siete caldamente invitati".

LE 12 FATICHE DI ERCOLE - ovvero i 12 punti di Veltroni per l'Italia

Primo: modernizzare l’Italia.
Pensare ad un’Italia moderna significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale.
Il Paese ha bisogno di infrastrutture e servizi che oggi sono ostacolati più da incapacità di decisione che da carenza di risorse finanziarie.
Noi riformeremo la normativa di valutazione ambientale delle opere, con l'eliminazione dei tre passaggi attuali e la concentrazione in un’unica procedura di autorizzazione, da concludere in tre mesi. La priorità va data agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori indispensabili per liberalizzare e diversificare l'approvvigionamento di metano, ai termovalorizzatori e agli altri impianti per il trattamento dei rifiuti, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica.

L’Alta Velocità è il più grande investimento infrastrutturale in corso nel nostro Paese: va completato e utilizzato appieno. Il completamento della TAV metterà a disposizione del trasporto regionale un aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie. Noi le useremo per ridurre il traffico attorno alle grandi città e per dare ai pendolari un servizio finalmente decente.

Secondo: crescita del Mezzogiorno, crescita dell’Italia.
La priorità in materia è quella di portare entro il 2013 la rete delle infrastrutture, a cominciare dal sistema dei trasporti – strade, ferrovie, porti, aeroporti e autostrade del mare – su un livello quantitativo e qualitativo confrontabile con l’Europa sviluppata. E lo stesso vale per servizi essenziali come quelli idrici e ambientali.

La Sicilia ha bisogno di una rete infrastrutturale che le consenta di diventare davvero, con le altre regioni del nostro Mezzogiorno, la naturale piattaforma logistica per gli scambi di servizi, di beni, di persone, di culture in un’area cruciale del mondo.

Terzo: controllo della spesa pubblica.
Proprio l’esperienza di questi due anni ci consente di dire credibilmente ai cittadini italiani che nella prossima legislatura, il banco di prova decisivo per il Governo del Partito Democratico è quello di riqualificare e ridurre la spesa pubblica. Senza ridurre, anzi facendo gradualmente crescere in rapporto al PIL, la spesa sociale aumentandone la produttività e rendendola finalmente quel fattore di sviluppo e di uguaglianza che oggi ancora non è.

Mezzo punto di PIL di spesa corrente primaria in meno nel primo anno, un punto nel secondo e un punto nel terzo: il conseguimento di questo risultato è condizione irrinunciabile per onorare l'altro impegno che assumiamo con i contribuenti italiani, famiglie e imprese: restituire loro, con riduzioni di aliquota e detrazioni, ogni Euro di gettito aggiuntivo, derivante dalla lotta all'evasione fiscale. Obbiettivo del Partito Democratico è quello di semplificare il nostro barocco sistema amministrativo, ridurre le sovrapposizioni fra uffici, livelli istituzionali, organismi ed enti pubblici, accorpare in un’unica sede provinciale tutti gli uffici periferici dello Stato.

Cominceremo da subito abolendo le Province nei grandi Comuni metropolitani, ai quali andranno dati poteri reali in settori importanti come la mobilità. Utilizzeremo in modo produttivo il grande patrimonio demaniale, con l’accordo di Stato e Comuni, in modo da abbattere contestualmente di qualche punto il debito pubblico, che potrà così scendere più rapidamente al di sotto della soglia del 100 per cento sul PIL. Libereremo così risorse per almeno un punto di PIL all’anno.

Quarto: Pagare meno, pagare tutti.
Oggi è possibile ridurre davvero le tasse ai contribuenti leali, che sono tanti, lavoratori dipendenti e autonomi, e che pagano davvero troppo. Il risanamento della finanza pubblica realizzato negli ultimi due anni, combinato con questo credibile e concreto programma di riduzione e riqualificazione della spesa e con la prosecuzione della lotta all’evasione, permette per il futuro, anche per quello immediato, di programmare una riduzione del carico fiscale.

Un obiettivo che si traduce, subito, in un incremento della detrazione IRPEF a favore dei lavoratori dipendenti. E dunque in un aumento di salari e stipendi.

Quinto: investire sul lavoro delle donne.
Il modello sociale italiano è oggi afflitto da tre gravi patologie: bassi tassi di occupazione femminile, bassa natalità e alti tassi di povertà minorile. Per questo noi vogliamo trasformare l’enorme capitale umano femminile inattivo in un "asso" da giocare nella partita dello sviluppo, della competitività, del benessere sociale.

Vogliamo rovesciare il circolo vizioso in un circolo virtuoso. Più donne occupate significa infatti più crescita, più nascite (come dimostra l’esperienza degli altri paesi europei), famiglie più sicure economicamente e più dinamiche e meno minori in povertà.

Sesto: aumentare il numero di case in affitto.
La scarsa disponibilità di case in affitto blocca la mobilità, specie dei giovani e delle giovani coppie. Il terzo delle famiglie che non possiede abitazioni è esposto al rischio di aumenti dei costi degli affitti e alle difficoltà di poter acquistare una casa senza venderne un'altra.

Tra le misure che proporremo per aumentare l’offerta di case in affitto, un grande progetto di social housing realizzato da fondi immobiliari di tipo etico a controllo pubblico, con ruolo centrale della Cassa Depositi e Prestiti, che può mobilitare risorse per 50 miliardi di euro, senza intervento di spesa pubblica, per la costruzione e gestione di 700 mila unità abitative da mettere sul mercato a canoni compresi fra i 300 e i 500 euro.

E una coraggiosa riforma del regime fiscale degli affitti: tassare il reddito da affitto ad aliquota fissa, ferma restando l’opzione per la condizione di miglior favore; e consentire la detraibilità di una quota fissa dell’affitto pagato fino a 250 euro mensili.

Settimo: incremento demografico.
Grande obiettivo programmatico del Partito Democratico è quello di invertire l’attuale trend demografico, aiutando in modo significativo le famiglie con figli, mediante l’istituzione della Dote fiscale per il figlio, proposta dalla Conferenza governativa di Firenze sulla famiglia.

La Dote sostituisce gli attuali Assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per figli a carico, assicura trattamenti significativamente superiori a quelli attuali, si rivolge anche ai lavoratori autonomi.
L'asilo nido deve diventare un servizio universale, disponibile per chiunque ne abbia bisogno. Il nostro obiettivo, in collaborazione con le Regioni e gli enti locali, è quello di raddoppiare il numero dei posti entro cinque anni, in modo da assicurare il servizio ad almeno il 20 per cento dei bambini da 0 a 3 anni.
E’ anche con questi strumenti che si sostiene la famiglia, che la si aiuta a svolgere la sua importante funzione sociale.

Dobbiamo fare della nostra una società a misura di bambino, riservando all’infanzia i tempi e gli spazi di cui ha bisogno.

Ottavo: Scuola, Università e Ricerca.
Abbiamo bisogno di "campus" scolastici e universitari. Abbiamo bisogno che per i ragazzi i luoghi di formazione non siano come una fabbrica o un ufficio, ma dei centri di vita e di formazione permanente.
Cento "campus", universitari e scolastici, dovranno essere pronti per il 2010. Questi saranno a tutti gli effetti delle centrali di sapere per le comunità locali, dei luoghi di formazione e di "internazionalizzazione" per i nostri ragazzi.

Tutti gli studenti delle scuole italiane saranno periodicamente sottoposti a test oggettivi, che serviranno alle famiglie per valutare la qualità dell’apprendimento dei ragazzi e della scuola che frequentano.
Importante sarà l’investimento destinato alla professionalità dei docenti. Ciò significa ad esempio prevedere per gli insegnanti periodi sabbatici di aggiornamento intensivo, così come avviene per i professori universitari.

Quanto alla ricerca, dobbiamo spingere le imprese a investire più risorse, concentrando solo sugli investimenti in ricerca e sviluppo i contributi a fondo perduto.

Nono: lotta alla precarietà, miglior qualità del lavoro e più sicurezza, un diritto fondamentale della persona umana.
In questo senso si tratta di difendere e promuovere standard minimi di civiltà. Ma anche di far avanzare un’idea alta della competizione e della produttività.

Per questo bisogna creare un'unica Agenzia Nazionale per la sicurezza sul lavoro, grazie alla quale potrà essere realizzato un sistema di forti premi per le imprese che investono in sicurezza, agendo sul livello della contribuzione; bisogna, inoltre, avviare la sperimentazione di un compenso minimo legale, concertato tra le parti sociali e il governo, per i collaboratori economicamente dipendenti, con l'obiettivo di raggiungere 1.000 euro mensili.

Troppi giovani sono ora "intrappolati" troppo a lungo, spesso per anni, in rapporti di lavoro precari.
Noi contrasteremo questa situazione, facendo costare di più i lavori atipici e favorendo un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito. Un percorso che preveda un allungamento del periodo di prova e una incentivazione e modulazione del contratto di apprendistato come strumento principale di formazione e di ingresso dei giovani nel lavoro.

Decimo: garantire la Sicurezza.
Far sentire sicuri i cittadini, aumentando la presenza di agenti per strada e anche utilizzando nuove tecnologie è uno dei principali obiettivi programmatici del Partito Democratico.

Per questo, trasferiremo ai comuni funzioni amministrative e vareremo un piano di mobilità interna alla Pubblica Amministrazione di personale civile oggi sottoutilizzato, per impiegarlo nelle attività amministrative di supporto alle attività di polizia. La sicurezza dipende anche dalla certezza della pena. Troppo frequenti sono i casi di condannati per reati di particolare allarme sociale che vengono ammessi a rilevanti benefici di legge senza avere mai scontato un giorno di carcere.

Il "pacchetto sicurezza" approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 ottobre scorso aveva ampliato il numero dei reati particolarmente odiosi, fra questi la rapina, il furto in appartamento, lo scippo, l’incendio boschivo e la violenza sessuale aggravata. E in tutti questi casi prevedeva l’obbligo della custodia cautelare in carcere, il giudizio immediato, l’applicazione d’ufficio della custodia cautelare in carcere già con la sentenza di primo grado e l’immediata esecuzione della sentenza di condanna definitiva senza meccanismi di sospensioni. Su questa linea noi proseguiremo.

Undicesimo: giustizia e legalità
Di innovazione ha bisogno un’altra sfera decisiva nella vita di un Paese e di ogni suo cittadino: quella della giustizia, della legalità. Il Partito Democratico, sia attraverso il codice etico, sia attraverso norme statutarie relative ai comportamenti di suoi iscritti eletti nelle istituzioni, stabilisce indicazioni rigorose in particolare sulla qualità delle nomine di cui i suoi rappresentanti dispongono.

Proporremo, inoltre, norme innovative per la trasparenza delle nomine di competenza della politica. Per ognuna di esse, dovranno essere predeterminati e resi pubblici criteri di scelta fondati sulle competenze; attivate procedure di sollecitazione pubblica delle candidature; infine, pubblicato lo stato e gli esiti delle procedure di selezione. Noi proporremo anche di introdurre nel nostro ordinamento il principio della non candidabilità al Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi come quelli connessi alla mafia e alla camorra, alle varie forme di criminalità organizzata, o per corruzione o concussione. Il nostro undicesimo grande obiettivo programmatico comprende anche il motivo principale dell’emergenza giustizia: i tempi del processo, sia penale che civile.

Noi porteremo a compimento le riforme avviate negli scorsi anni, come la razionalizzazione e l’accelerazione del processo civile e di quello penale. Ma adotteremo anche provvedimenti amministrativi che possono essere presi immediatamente, per accrescere l’efficienza del sistema giudiziario italiano.
C’è poi il nodo delle intercettazioni telefoniche, informatiche e telematiche. E’ uno strumento essenziale al fine di contrastare la criminalità organizzata e assicurare alla giustizia chi compie i delitti di maggiore allarme sociale, quali la pedofilia e la corruzione. Si tratta di conciliare queste finalità con i diritti fondamentali, come quello all’informazione e quelli alla riservatezza e alla tutela della persona.

Dodicesimo: banda larga in tutta Italia e TV di qualità.
L’effettiva possibilità di accesso alla rete a banda larga deve diventare un diritto riconosciuto a tutti i cittadini e a tutte le imprese, su tutto il territorio nazionale, esattamente come avviene per il servizio idrico o per l’energia elettrica. Noi realizzeremo, a partire dalle grandi città, reti senza fili a banda larga per creare un ambiente disponibile alla gestione di nuovi servizi collettivi.

Per quanto riguarda la televisione è necessario seguire i principi della libertà, della concorerenza e dell'autonomia. Più libertà significa superamento del duopolio, oggi reso possibile dall'aumento di canali garantito dalla TV digitale. Per andare oltre il duopolio occorre correggere gli eccessi di concentrazione delle risorse economiche, accrescendo così il grado di pluralismo e di libertà del sistema. La libertà di informazione è un cardine della democrazia, come ci ha insegnato un grande giornalista, che resta nel cuore di tutti gli italiani, Enzo Biagi.

Più concorrenza significa ricondurre il regime di assegnazione delle frequenze ai principi della normativa europea e della giurisprudenza della Corte costituzionale. Più qualità: noi proponiamo di istituire un fondo, finanziato da una aliquota sui ricavi pubblicitari, che finanzi le produzioni di qualità. Dire qualità e dire Italia è la stessa cosa. Più autonomia della televisione dalla politica significa, subito, nuove regole per il governo della RAI. La nostra idea è quella di una Fondazione titolare delle azioni, che nomina un amministratore unico del servizio pubblico responsabile della gestione

Parchi a rischio cemento Tutto il potere al Pirellone- da "La Repubblica" di giovedì 21/2

Passa l´emendamento Boni, l´opposizione protesta
Sarà la Regione ad avere l'ultima parola sull'edificazione nelle aree verdi e nei parchi. E' infatti arrivato il via libera all´emendamento dell'assessore all'urbanistica Davide Boni. La modifica della legge urbanistica toglierà ai responsabili dei parchi il potere di veto e assegnerà solo al Pirellone e non più ai comuni ogni decisione. Contrari Fai, Wwf, Italia Nostra, Legambiente e Federparchi. Per l´assessore provinciale al Territorio Pietro Mezzi, dei Verdi, è a rischio l´integrità delle zone protette. "Quello che lo scorso novembre era stato impedito da una vasta mobilitazione - denuncia - si è purtroppo verificato. Con l´approvazione dell´emendamento Boni, anche in presenza di un "no" dei parchi a progetti comunali di insediamento, un parere della Regione potrà consentire comunque l´intervento". Nell'autunno scorso a mobilitarsi erano state firme illustri come Alberto Asor rosa, Dario Fo, Franca Rame, Vittorio Emiliani, Luca Mercalli, Guido Martinotti, Eva Cantarella, Alessandro Cecchi Paone, Milly Moratti. Con il titolo provocatorio "La Lombardia può fare a meno dei parchi?" quattrocento personalità del mondo della cultura, dell´urbanistica, della comunicazione e della politica avevano lanciato un appello sul sito Internet eddyburg.it. La battaglia, dopo l'approvazione dell'emendamento di Boni, si sposta in consiglio regionale dove si discuterà a partire dal 4 marzo

giovedì 21 febbraio 2008

SEMPLICEMENTE ASSURDO

Seregno, gli spazi culturali diventano alloggi
Scritto da juble
Thursday 21 February 2008
da Il Giorno articolo di Mario Galimberti

LA GIUNTA non sa cosa farsene degli spazi di piazza monsignor Biella destinati alle iniziative socioculturali, della struttura individuata per ospitare un museo in via De Nova e della fatiscente palazzina dell’aarea dello stabilimento ex Magnoni e Tedeschi in via Magenta, anche questa destinata a scopi socioculturali.
— SEREGNO —
Cambiamenti in vista per queste strutture, eredidate dalla giunta precedente. "Nel caso della palazzina di via Magenta - spiega l’assessore al Territorio Attilio Gavazzi - vogliamo cedere i capannoni e sistemare la vecchia palazzina in modo da ricavare appartamenti da riservare ai servizi sociali. Tutto ciò dev’essere un’operazione a costo zero". Per quanto riguarda la parte demolita conglobata nelle vecchie dimore del famoso centro del "Pomiroeu", la vecchia giunta retta da Gigi Perego ne aveva permesso la ristrutturazione, riservandosi un centinaio di metri per scopi socioculturali nella complesso della nuova piazza Biella. "Se non ci saranno soluzioni diverse - sostiene Gavazzi - quei cento metri ad uso socioculturali verranno posti in vendita e con il ricavato vedremo di acquisire qualche alloggio sempre per i servizi sociali.
Purtroppo per alcune opere che abbiamo ereditato avevamo cercato di trovare un accordo con l’impresa costruzioni per ottenere a parità di valori un paio di alloggi ma non siamo riusciti nell’intento o quanto meno non abbiamo mai avuto risposta".

Mio commento: non sanno che farsene degli spazi culturali esistenti, però piuttosto che fare il Palazzo comunale, dopo aver già perso un milione di euro, faranno un auditorium, che è uno spazio socio culturale
Semplicemente assurdo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

DALL'ULTIMO ESECUTIVO DI MONZA E BRIANZA DEL P.D.

L’esecutivo provinciale del PD di Monza e Brianza si è riunito lunedì 18 febbraio.
Abbiamo innanzitutto sottolineato con soddisfazione l’esito dell’assemblea nazionale di sabato 16, alla quale ha partecipato anche una nutrita delegazione della nostra Provincia.
Con l’approvazione di Statuto, carta dei valori, codice etico (tutti documenti a disposizione sul sito) si è conclusa la fase costitutiva del nostro partito.
La presentazione da parte del segretario Veltroni dei principali punti programmatici è risultata efficace e convincente: davvero "si può fare".
Circa la composizione delle liste elettorali mercoledì 20 la Direzione Nazionale definirà il regolamento per la consultazione territoriale. Di esso si occuperà anche la Direzione Regionale, convocata per il successivo giovedì 21. Abbiamo quindi deciso di convocare l’assemblea provinciale, allargata ai portavoce di circolo, per sabato 23 febbraio. In quella sede, alla luce delle indicazioni nazionali e regionali, decideremo come organizzare la consultazione nella nostra provincia.
Dobbiamo quindi avviare la macchina organizzativa per la prossima campagna elettorale.
Il tour di Veltroni toccherà la nostra provincia sabato 15 marzo: siamo in attesa di conoscere in dettaglio la disponibilità oraria, visto che nella stessa giornata sono previste le tappe di Como e Milano.
E’ bene che tutte le iniziative locali siano comunicate e concordate con la nostra segreteria organizzativa, anche al fine di evitare sovrapposizioni e dispersione di forze. Alla stessa segreteria ci si potrà rivolgere per chiedere la presenza di candidati.
Raccomandiamo di concentrarsi soprattutto su iniziative "di piazza" o di caseggiato, limitando assemblee e convegni a pochi appuntamenti qualificati.
In Brianza dovremo caratterizzare la nostra proposta politica in relazione alle caratteristiche del territorio: stiamo studiando un "tour" tra le piccole imprese, mentre Lucia Prina con un gruppo di giovani ha preparato un articolato percorso di 4 incontri in 4 diversi comuni della provincia più una festa conclusiva rivolto alla fascia dai 16 ai 30/35 anni.
Abbiamo deciso di noleggiare un mezzo (possibilmente "ecologico") da attrezzare per il tour nei 50 comuni della provincia.
Oltre a lanciare un appello a chiunque, disponendo di tempo, voglia metterne un po’ a disposizione per dare una mano nella sede provinciale di via Arosio, chiediamo anche, nello spirito delle "buone pratiche" di mettere in rete materiali eventualmente prodotti o idee su attività particolari.
Un nodo cruciale è quello delle risorse: il tesoriere inizierà nei prossimi giorni a batter cassa anzitutto con gli eletti o nominati nelle aziende per chiedere il versamento di quanto stabilito dall’assemblea provinciale. Altre iniziative di raccolta devono essere avviate, a partire dalle cene elettorali.
Infine è stato deciso di sottoporre all’assemblea la decisione circa l’elezione del segretario provinciale. Da Regolamento questa dovrebbe avvenire entro la fine di marzo. La campagna elettorale incombente richiede di scegliere se anticipare ai primi di marzo tale votazione o se rinviare il tutto ad elezioni concluse. Su questo è necessario si pronunci l’assemblea.
A presto, una caro saluto a tutti e…. crediamoci, si può fare !!!
Enrico Brambilla

QUESTIONARIO PALESTRE, UN’ULTERIORE PRESA IN GIRO

2 anni e ½ fa l’amministrazione comunale invitava genitori e alunni (di tutte le scuole, dai 6 ai 18 anni) a compilare un questionario le cui risposte sarebbero servite per meglio definire il centro polifunzionale che si voleva costruire (poi non più realizzato), e per migliorare la situazione degli impianti sportivi esistenti
Noi avevamo invitato a non compilare il questionario, perché conteneva delle domande assurde. Si chiedeva ai bambini domande di questo tipo "quali sono le tue aspettative per un miglioramento delle condizioni psicofisiche? oppure "definite con un aggettivo la reception che desiderate trovare", e altre assurdità del genere. Le identiche domande poi si facevano ai genitori: i casi sono 2, o l’amministrazione comunale pensava di avere bambini con un’intelligenza già adulta, o pensava di avere genitori con una intelligenza infantile!
Contestammo anche il fatto che un questionario del genere conteneva troppe domande aperte, di difficile elaborazione.
Nonostante questo migliaia di questionari furono compilati, ma nessuno seppe più niente dei risultati. Ho chiesto una convocazione ad hoc del consiglio per avere risposte in merito e finalmente la risposta l’abbiamo avuta, dopo più di 2 anni: l’Assessore ha dichiarato che i questionari non sono stati elaborati e sono in un armadio, a disposizione di chi vuole vederli!.
Questo fatto, piccolo in sé, dimostra ancora una volta non solo la superficialità con cui vengono fatte le cose, ma soprattutto la mancanza di rispetto che l’amministrazione ha nei confronti dei cittadini, che vengono continuamente presi in giro, prima con le case a 3 euro al mese, poi con il palazzo comunale, adesso con questo questionario.
E’ una vergogna, con quale faccia adesso questi amministratori andranno a chiedere collaborazione ai cittadini quando questi sanno che il loro contributo non viene preso assolutamente in considerazione.

mercoledì 6 febbraio 2008

URBANISTICA A SEREGNO: SEMPRE PEGGIO

La gestione urbanistica di questa amministrazione ci trova profondamente in disaccordo.
Dal documento di inquadramento sui piani integrati, da noi fortemente osteggiato, in poi, non ne abbiamo vista una giusta.
Abbiamo contestato la trasformazione dello pseudo caponnone in via delle Grigne in area residenziale, perché non si trattava di un edificio "a Rustico", ma di un edificio lasciato a metà.
Abbiamo chiesto il parere legale, che senza volerlo ci dà ragione.
L’avvocato del comune infatti afferma che l’edificio, avente una destinazione produttiva, non risulta ultimato: si tratta di uno scheletro di capannone.
Però poi dice che siccome l’area è stata trasformata in residenziale, allora il capannone si può considerare rustico!!. Senza parole
Martedì abbiamo discusso l’Adozione di un piano di recupero in via Umberto.
Noi avevamo previsto il risanamento conservativo della facciata, loro prevedono la demolizione con ricostruzione! Ma la cosa peggiore è che prevedono l’accesso di questa area dalla piazza appena ultimata che collega via Umberto e via Da Vinci. Per noi le piazze sono fatte per gli uomini, non per le auto. E un domani, magari faranno anche una strada che collegherà via Umberto a via Da Vinci. Alla faccia della piazza!
Il nostro voto è stato negativo

EX BINGO COME E' ANDATA A FINIRE?

Non è andata a finire, nel senso che anche dopo la mia seconda interpellanza non mi hanno detto se l’ex Bingo, che ora è solo un ristorante, ha rispettato l’ordinanza comunale che prevede che lo spazio per il ristorante sia di 200 mq, e non quello attuale, superiore al migliaio.
Secondo voi perché il Comune nonostante 2 interpellanze non fa rispettare l’ordinanza?
Preparo la 3° interpellanza!

APPELLO PER LE PRIMARIE

Vi giro un appello di Pippo Civati

Un porcellum meno porcelloso, per vincere

Con Davide Corritore, che su Affaritaliani ha proposto la stessa cosa senza che ci fossimo messi d'accordo, abbiamo ragionato nel fine settimana sulla possibilità di promuovere in Lombardia i caucus per scegliere i candidati e per scongelare le liste del porcellum, quel sistema elettorale pornografico che si sono inventati Berlusconi e Calderoli per rendere il meno governabile possibile il sistema politico italiano. Una porcata (per stessa ammissione dei proponenti) che la destra si votò da sola, alla faccia delle larghe intese di cui tutti oggi si riempiono la bocca. Apprendo dalla lettura dei giornali che qualsiasi forma di consultazione partecipata è invece stata esclusa dai vertici nazionali del Pd, e lo trovo grave e sbagliato nello stesso tempo. Grave, perché le primarie servono proprio per scegliere i rappresentanti istituzionali, soprattutto quando non esiste la possibilità di esprimere le preferenze. Sbagliato, perché non c'è miglior critica del sistema politico che ha in mente la destra che offrire un modello diverso. Ci dicono che abbiamo poco tempo: per organizzare un'assemblea in ogni provincia, in cui sia possibile decidere "dal basso" una quota dei candidati, al di là delle scelte nazionali e regionali comunque previste, non mi pare impossibile. Il popolo del centrosinistra si precipiterebbe a partecipare e sarebbe il primo, decisivo atto di una campagna elettorale in recupero. Per noi e per il Paese. Mi appello perciò a voi perché aderiate a questo messaggio, chiedendovi di estenderlo immediatamente ai neo-eletti dei circoli, e chiedo a tutti i nostri dirigenti, a cominciare da Maurizio Martina, di far sì che in Lombardia si facciano i caucus e si lanci una campagna elettorale in grande stile, fin dai prossimi giorni

PRIMARIE

Allego il testo della mozione che ho presentato durante l'assemblea del 26 e votata all'unanimità


MOZIONE:PRIMARIE PER LA SCELTA DEI CANDIDATI A CONSIGLIERE PROVINCIALE, CONSIGLIERE REGIONALE E SINDACO.

Premesso che:
La partecipazione è uno degli elementi caratterizzanti e innovativi del Partito Democratico.
La partecipazione si deve manifestare anche tramite la possibilità di scegliere i propri rappresentati alle cariche istituzionali, attraverso la consultazione di tutti i soggetti sostenitori del partito democratico
L’assemblea del Partito Democratico del circolo di Seregno approva la seguente mozione:
MOZIONE
Il coordinamento locale sceglierà i candidati del Partito Democratico del collegio di Seregno per le elezioni del Consiglio Provinciale, il candidato Sindaco di Seregno alle elezioni comunali, e il candidato per il consiglio regionale attraverso l’istituto delle Primarie, alle quali potranno partecipare, sia come elettorato attivo che passivo, tutti i simpatizzanti del Partito Democratico, secondo le regole che verranno decise dal coordinamento stesso.
L’assemblea invita il Coordinamento provinciale a estendere l’istituto delle Primarie a tutta la zona di sua competenza

ELEZIONI COORDINAMENTO LOCALE

sabato 26/1 più di 200 seregnesi sono venuti a votare i rappresentanti del coordinamento di circolo di Seregno. Sono state elette sei donne: Barbera, Casiraghi, Motta, Ramon, Tagliabue, e sei uomini: Brivio,Canali, Cimino, Camnasio, Perego, Silva.
Al coordinamento partecipano di diritto i consiglieri comunali: Amati, Ballabio, Borgonovo, Minotti, Perego, Rosati, Tagliabue F, Tagliabue A, Viganò.
Nei prossimi giorni eleggeremo il portavoce