mercoledì 24 giugno 2009

Seregno, il sindaco Mariani: "Crisi di Giunta? Andiamo avanti"

Seregno - Crisi di giunta? Neanche a parlarne. Anzi, a doversi preoccupare è il centrosinistra, a rischio di scomparsa dalla scena politica, visto il suo continuo calo di consensi.
In una conferenza stampa in cui, nella sala di rappresentanza di palazzo Landriani – Caponaghi, è stato affiancato dalla sua giunta al gran completo, il sindaco Giacinto Mariani ha riassunto così oggi il suo pensiero, a chiusura di un paio di settimane tormentate da polemiche interne molto aspre, nate da un volantino preelettorale della lista civica Amare Seregno e deflagrate presto nell’ambito urbanistico.
«Il Partito Democratico ha domandato le mie dimissioni -ha esordito, non senza ironia- e questa richiesta mi ha spinto ad un confronto con i miei assessori, al termine del quale abbiamo deciso di procedere per la nostra strada…».
Riguardo i fatti recenti, l’opinione espressa è chiara: «In campagna elettorale siamo tutti nervosi e lavoriamo tutti per portare acqua al nostro mulino, perché per tutti è importante avere più consensi degli altri. Càpita che si verifichino scontri e sicuramente da questo punto di vista c’è chi è più suscettibile degli altri. Ma da qui a dire che siamo spaccati, ce ne corre… Dopotutto, io non sono un sindaco fantoccio come chi mi ha preceduto, che è stato portato avanti da un superassessore, né lo sono i miei assessori. Siamo dieci cavalli di razza, che corrono insieme per raggiungere il traguardo delle amministrative del prossimo anno».
Chi si aspettava date certe sul Piano di governo del territorio, vero nodo del contendere delle diatribe che hanno visto su fronti opposti l’assessore al Territorio Attilio Gavazzi (Pdl) e quello alla Promozione dello sport Marco Cajani (Amare Seregno), è rimasto tuttavia deluso: «Quando lo porteremo in Consiglio comunale? Non lo so. Subito senza dubbio no, perché prima l’iter burocratico va esperito. Dipende da quanti passaggi in commissione ci saranno: ad esempio, per l’eliminazione delle vie tematiche, che penalizzano il commercio, è opportuno che se ne discuta nella commissione che presiede allo Sviluppo delle attività economiche e produttive».
La chiusura si è tradotta in un invito: «A destra ed a sinistra, chi non siede nella stanza dei bottoni non deve avere la pretesa di decidere al posto nostro. Noi siamo qui perché ci siamo guadagnati la fiducia degli elettori». Bersaglio della stoccata? Azzarderemmo Tiziano Mariani, plenipotenziario di Amare Seregno, con cui il primo cittadino avrebbe più volte litigato nelle ultime settimane per il Pgt.
P.Col.

Seregno, opposizioni all'attacco:

Seregno - A poche ore di distanza dalla conferenza stampa in cui la maggioranza di centrodestra che amministra Seregno, per bocca del sindaco Giacinto Mariani, aveva annunciato di voler proseguire sulla sua strada, archiviando i dissidi urbanistici emersi nelle ultime settimane, ieri sera un gruppo di consiglieri delle minoranze consiliari di centrosinistra si è ritrovato al di fuori della sede municipale di via Umberto I, lamentando la mancata convocazione da oltre un mese del Consiglio comunale e chiedendo una pronta ripresa dei lavori dell’aula, per discutere al più presto del nuovo piano di governo del territorio.
La serata, articolata come una vera e propria riunione del parlamentino locale, presieduta da Laura Borgonovo del Partito Democratico, ha conosciuto il suo passaggio saliente nella firma della richiesta di convocazione di una seduta, da dedicare appunto a quanto è stato fatto, si sta facendo o si farà per il documento urbanistico in itinere, che sarà protocollata oggi. «L’ultimo Consiglio comunale vero e proprio -ha spiegato il capogruppo del Partito Democratico Pietro Amati- risale ormai alla prima metà di maggio. Con il sindaco avevamo concordato una pausa in vista delle elezioni provinciali ed europee, ma ora l’impressione è che si voglia guadagnare tempo, per sistemare qualcosa di sospeso».
E qui si è entrati nel merito: «Il vicesindaco Attilio Gavazzi ha detto che del Pgt si occuperà la nuova amministrazione che uscirà dalle urne tra un anno. Noi crediamo invece che ai cittadini vadano date risposte certe prima, soprattutto agli oltre trecento che hanno presentato osservazioni strada facendo in questo ambito. Teniamo comunque a precisare che il problema non lo abbiamo sollevato noi, ma è stata la Giunta a farlo, portando in piazza i propri dissidi».
Concorde Giusy Minotti, capogruppo di Rifondazione comunista: «Se la Giunta litiga, non per questo il Consiglio non va riunito. Il Pgt è il documento con cui un’amministrazione esplicita il suo progetto di città e da cui dovrebbero scaturire i passi successivi. Noi non possiamo esprimere opinioni, perché finora ci è stato nascosto e lo ha visto in pratica solo in un cassetto di Gavazzi». Ma c’è di più: «Dubitiamo della volontà di amare il territorio di chi si muove anteponendo a tutto i suoi interessi. Su quali basi è stata raggiunta la pace in Giunta? Il prezzo sono state altre poltrone da occupare o una fetta di territorio da conquistare? E quando anche il Pgt sarà “condiviso”, cosa rimarrà alla popolazione?».
In ultima analisi, l’annuncio pomeridiano del sindaco Mariani, che ha rinviato al prossimo 7 luglio la ripresa dei lavori consiliari, ha scatenato la reazione di Renato Minotti del Partito Democratico: «Alla prima occasione, chiederemo alla presidente del Consiglio Ilaria Cerqua a chi compete la convocazione. Sia come sia, se entro i venti giorni dalla presentazione al protocollo della nostra richiesta non si parlerà di Pgt in aula, scriveremo come prevede la legge al prefetto». P.Col.

venerdì 19 giugno 2009

Le Poppe della Libertà di M Travaglio - Unità

Poi dicono che in Italia manca un’accurata selezione della classe dirigente. Sentite qua: Marcello Vernola, ex Dc, ex Dl, ex Fi, ora Udc, viene defenestrato dai berluscones alle Europee per far posto a Barbara Matera, già letteronza. Ubi maior. Insegue Denis Verdini, lo raggiunge al “seminario delle 30 veline da candidare alle europee”, il corso intensivo serale di tre giorni tenuto da Brunetta e La Russa, e chiede spiegazioni. Risposta: “Caro, tu non c’hai le poppe”. Allora insegue Berlusconi fino all’Aquila: “Mi spiegò il suo progetto di ringiovanire le liste europee con belle fanciulle e scherzò sul fatto che non gli presentavo mai belle e giovani ragazze. Ovviamente non lo presi sul serio”. E fece molto male: Al Tappone va preso sul serio solo quando scherza. Scartato il molesto postulante che non ha le poppe e non presenta mai ragazze, entrò in lista ­ma solo alle comunali ­ la escort Patrizia, al seguito dei Matarrese. Sempre per ringiovanire. Ora, poverina, fingono tutti di non conoscerla. Tato Greco, nipote di Matarrese, spiega che lei arrivò un giorno, chiese di entrare in lista, e ci entrò subito “perché eravamo sotto con le quote rosa”. Ecco, le loro quote rosa. Come dice Mavalà Ghedini, “Berlusconi ha grande rispetto per il mondo femminile”: infatti, in veste di “utilizzatore finale” della merce, “non ha bisogno di pagare 2000 euro per una ragazza…potrebbe averne grandi quantitativi, gratis”. Notare la soavità dell’espressione “grandi quantitativi gratis”. Ponti aerei di gnocca. A’ dotto’, c’avemo ‘n grande quantitativo de poppe gratis: che famo, scaricamo?

Seregno, tensioni in maggioranza - Il Pd: "Mariani si deve dimettere"

da "Il cittadino"
Seregno - «Il sindaco Giacinto Mariani, se è un uomo coerente, si dimetta». È la richiesta avanzata ieri, in una conferenza stampa nella sede seregnese del Partito Democratico, dal consigliere comunale Mauro Ballabio, sulla scorta delle polemiche che nelle ultime settimane hanno visto su fronti contrapposti il vicesindaco Attilio Gavazzi (Pdl) e l’assessore alla Promozione dello sport Marco Cajani (lista civica «Amare Seregno»), oggetto martedì scorso di un lungo confronto all’interno della giunta, al termine del quale non sono ancora stati registrati commenti ufficiali.
«Mariani -ha spiegato Ballabio, che non ha escluso una mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino- continua ad ascrivere i contrasti a problemi personali, ignorando che ormai tutti parlino apertamente del Piano di governo del territorio. Intende quindi che il Piano di governo del territorio sia un problema personale e non della città? Noi vogliamo che il documento arrivi presto nell’aula consiliare e non sia rinviato alla prossima legislatura, per capire il perché di tutti questi litigi. Anche se temiamo che in ballo vi siano volumetrie mostruose…».
Concorde il collega di schieramento Renato Minotti: «Questa giunta sta annegando nella sua incapacità. Lo avevamo già sottolineato al momento delle nomine parentali in Gelsia. Ora assistiamo sgomenti al proliferare di lettere anonime, che evidenziano consulenze esterne che sarebbero state assegnate in modo clientelare e pagate cifre stratosferiche. Chiederemo chiarimenti in Consiglio comunale, sperando di ricevere risposte adeguate, al contrario di quanto avvenuto quando invece abbiamo domandato lumi sulle strategie dell’azienda. Qui non si vuol capire che se, a fronte delle proposte contrattuali che la popolazione riceve da altre realtà, si perdesse una buona fetta di utenti, si finirebbe con il perdere una buona fetta del valore della holding…».
Sarcastico, in conclusione, il portavoce locale del Pd Stefano Silva: «Seregno deve comprendere che non è più tempo per un voto ideologico. Non è possibile che, a fronte dei disastri che sta combinando, il centrodestra venga premiato in sede elettorale. Noi saremo ex comunisti o vecchi democristiani, ma almeno possiamo vantare capacità di governo che dall’altra parte nemmeno si sognano…».
P.Col.

mercoledì 17 giugno 2009

CRISI A SEREGNO - INIZIANO I VELENI

Le dichiarazioni che si leggono sui giornali degli esponenti del centro destra sono esilaranti
Prima Forza Italia e lega accusano Amare Seregno
Adesso Ciafrone (PDL) sostiene che non c'è il PDL a Seregno per colpa dei pesonalismi, e accusa di essere stato osteggiato in campagna elettorale
Amare Seregno che dice di non aver visto il PGT ma di aver dettato le linee guida e di aver dato sempre il loro contributo Gratuito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
gavazzi risponde che ha sempre risposto alle richieste LECITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!
IL sindaco che dice, sono questioni personali. parlano tutti di PGT apertamente e chiaramente ma per il Sindaco "sono solo quuestioni personali", quindi il PGT è una questione personale? E di chi?

lunedì 15 giugno 2009

Correva l’anno…… 1995

Seregno era governata da un monocolore leghista, l’attuale Sindaco era in giunta, dopo una vittoria straripante a soli 18 mesi i leghisti hanno litigato e sono andati a casa.
Per fortuna dei seregnesi, aggiungo io.
Perché si sono divisi? Divergenze sul piano regolatore del territorio?
Oggi la storia si ripete, ancora più comica.
Da una parte gli ex di Forza Italia, dall’altra gli ex di AN e la lista Amare Seregno
Oramai non si parlano neanche più, ma per il Sindaco sono solo scaramucce elettorali!!!
Una lista (Amare Seregno) in giunta con il candidato del PDL alle provinciali che manda volantini con scritto di votare solo il candidato presidente alla provincia e non il simbolo (del PDL e della Lega). Alla faccia delle scaramucce.
Sotto sotto come ha scritto il direttore de “Il Cittadino” c’è sempre il PGT (piano di governo del territorio) che vogliono governare in maniera diversa, ma, parere mio, sicuramente disastrosa per l’ambiente.
La cosa veramente comica è che il Sindaco dice “L’urbanistica non centra niente” sono solo questioni personali, e subito in conferenza stampa i componenti di Amare Seregno affermano che se il sindaco non darà garanzie serie entro breve tempo saranno pronti a lasciare la coalizione. “Abbiamo sollecitato il sindaco a verificare l’attuazione del programma, in particolare i punti relativi al territorio, più di un anno fa chiedendo incontri-confronti politici tra le varie forze della coalizione. Sempre al primo cittadino lo scorso mese di aprile abbiamo presentato un documento sottoscritto con i capigruppo di An e Udc contenente un’ipotesi di lavoro del Pgt, estrapolata dalle richieste preventive fatte dai cittadini (ndr i cittadini che hanno fattio delle richieste, hanno richiesto di poter edificare dove oggi non possono farlo!)”. L’assessore al Territorio dice di non sapere nulla di tutto questo.
La guerra è a tutto campo, e non lascia prigionieri. L’altro campo di battaglia è Gelsia, che è stato occupata da fratelli, sorelle, cognati di assessori e consiglieri di centrodestra, con consulenze e assunzioni sulle quali sono circolate diverse lettere anonime, gli uni che accusano gli altri. Una occupazione che grava sulle nostre bollette, tutti questi consiglieri ci costano 600.000 euro, per non parlare degli stipendi a 5 zeri dei direttori.
Ricapitolando a Seregno governa la lega con gli ex di Forza Italia e AN, con l’UDC e la lista Amare Seregno. Recentemente da una fusione tra FI e AN è nato il PDL. Il 35% di elettori del PDL dovrebbe sapere che a Seregno il PDL non esiste, perché AN e FI si guardano in cagnesco. F.I litiga con Amare Seregno, che è appoggiata proprio dagli ex di AN, che a livello nazionale sono nel PDL, ovvero con Forza Italia. E’ un rebelot, ma per il Sindaco solo solo scaramucce, per lui l’importante è tenere salda la “cadrega” fino all’anno prossimo. Il PGT dovrebbe essere fatto solo nell’interesse di Seregno, dovrebbe preservare il poco verde che ci è rimasto, e valorizzarlo, dovrebbe puntare al contenimento dell’immigrazione dagli altri paesi, perché siamo già in 40.000, dovrebbe dare risposte al traffico e all’inquinamento. E secondo voi stanno litigando perché hanno una idea diversa su come valorizzare l’ambiente o ridurre l’inquinamento? Non credo proprio.
A conclusione di questa comica vicenda, è da ricordare anche come sono stati presi in giro i cittadini fin dall’inizio di questo mandato: vi ricordate le promesse di case in affitto a 3 euro al mese e di 40 miliardi di vecchie lire risparmiati se non si sarebbe fatto ilnuovo municipio. Delle prime non c’è neppure l’ombra, mentre il municio non l’hanno fatto, non solo non hanno risparmiato 1 euro ma ne hanno spesi ad oggi quasi 2 milioni di penali ( e non è finita, temo)
L’unica risposta seria che i cittadini seregnesi possono dare a questa commedia tragicomica è mandarli a casa tutti l’anno prossimo

venerdì 12 giugno 2009

Seregno, aria di crisi in giunta

Seregno - Venti di guerra sulla giunta. La lista civica “Amare Seregno” ha fatto sapere di essere pronta con il suo assessore Marco Cajani a lasciare la giunta e i due consiglieri pronti a schierarsi con le minoranze. Tutto questo alla luce delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore al territorio Attilio Gavazzi a proposito di un volantino circolato in campagna elettorale, ma ancor più se il sindaco Giacinto Mariani non si farà garante della gestione urbanistica.
Ai componenti di “Amare Seregno” non piace affatto come viene gestito il settore dell’urbanistica, ma soprattutto la mancanza di notizie sul Pgt che secondo l’assessore Gavazzi "è già pronto". "Un piano che non abbiamo né discusso né visto, non avendo alcun rappresentante nella commissione Territorio, né l’assessore e tanto meno il presidente di questa commissione ci hanno mai interpellati per avere nostre considerazioni in merito" hanno detto i rappresentanti della lista civica Marco Cajani, Roberto Pozzoli e Claudio Busnelli.
"Se il sindaco Giacinto Mariani, non darà garanzie serie entro breve tempo -hanno ribadito i tre- siamo pronti a lasciare la coalizione che sosteniamo. Abbiamo sollecitato il sindaco a verificare l’attuazione del programma, in particolare i punti relativi al territorio, più di un anno fa chiedendo incontri-confronti politici tra le varie forze della coalizione. Sempre al primo cittadino lo scorso mese di aprile abbiamo presentato un documento sottoscritto con i capigruppo di An e Udc contenente un ipotesi di lavoro del Pgt, estrapolata dalle richieste preventive fatte dai cittadini. Abbiamo condiviso, subendole, le modifiche urbanistiche relative al "documento di inquadramento" delle aree dimesse, al fine di superare ventilate crisi di giunta. Adesso siamo stanchi. E’ ora di un chiarimento serio, ne va del futuro della città. E come cittadini che amiamo la nostra Seregno, abbiamo il diritto di difendere il territorio".
Cajani ha concluso dicendo che "la struttura culturale di una città la si modifica attraverso l’urbanistica, la gestione del territorio e i bilanci comunali".
Paolo Volonterio

Seregno, Lega e Gavazzi strigliano la lista civica Amare Seregno

da Il Giorno
articolo di MARIO GALIMBERTI

Per i volantini di sostegno alla candidatura di Allevi
— SEREGNO —
IL MALESSERE DELLA GIUNTA era già percepibile da tempo ma è emerso in modo evidente dopo che alla vigilia di queste ultime elezioni la lista civica «Amare Seregno» che fa parte della maggioranza di centrodestra aveva fatto distribuire volantini per sostenere la candidatura di Dario Allevi alla presidenza della nuova Provincia di Monza e Brianza. Contro l’iniziativa della lista civica si sono schierati sia il vicesindaco Attilio Gavazzi (Forza Italia) che ha subito chiesto una verifica, sia la Lega che si è ritenuta danneggiata. Il sindaco Giacinto Mariani aveva subito cercato di gettare acqua sul fuoco giustificando certi comportamenti con la tensione alla vigilia del voto. «La lista civica non è schierata con nessun partito», ha dichiarato l’assessore Marco Cajani di fronte alle accuse che gli sono state mosse da Gavazzi con l’ipotesi di passare la pratica ai legali per vedere se ci sono estremi per una denuncia.

«In campagna elettorale - sostengono quelli di Amare Seregno - ci siamo battuti per la presidenza di Allevi invitando l’elettore a non aggiungere altri nomi anche perchè le nostre intenzioni sono quelle di sostenere Tiziano Mariani alla vicepresidenza e quindi senza alcun intento contro nessun altro nè Gavazzi nè tantomeno il leghista Valerio Ciafrone, l’altro candidato della nostra maggioranza».
Ieri c’è stata una conferenza stampa durante la quale sono stati chiariti alcuni punti nevralgici riguardanti quel volantino e gli intenti della lista civica: «Abbiamo chiesto al sindaco Mariani di farsi garante di questa Giunta che si sta sgretolando per colpa di quelli che continuano a gridare “al lupo al lupo” - ha spiegato l’assessore Cajani -. Sarà necessario fare chiarezza se vogliamo andare avanti, altrimenti prenderemo le decisioni che riterremo più opportune. Non deve dimenticare Gavazzi, tanto per fare un nome, che nella sua circoscrizione ha perso 1.079 voti. Questo dimostra che la nostra lista civica non è una meteora come qualcuno l’ha definita. Inoltre noi abbiamo sempre sostenuto che Seregno non deve diventare una città dormitorio. Non siamo contenti di come sono andate e stanno andando le cose, tanto è vero che abbiamo sollecitato il sindaco a verificare l’attuazione del programma che avevamo presentato nel mese di aprile, un documento preparato con An e Udc e che riguarda il Piano di governo del territorio, ma non abbiamo ancora avuto una risposta. E’ ora che quelli che mettono il bastone fra le ruote e frenano i progetti della città la facciano finita».

Provinciali, dodici ribaltoni cambiano il colore della provincia

da Il Giorno
articolo di GIGI BAJ

UN VERO E PROPRIO ribaltone amministrativo per alcuni comuni dove il Pdl ha azzerato figure carismatiche di sindaci di sinistra o di area centrista. Dodici Comuni hanno cambiato bandiera. Nell’Alta Brianza sono diventate infatti «azzurre» Renate, Besana, Macherio e Albiate mentre Triuggio e Veduggio hanno confermato i sindaci uscenti del centrodestra. Briosco è l’unico comune al di sotto dei 15 mila abitanti ad avere riconfermato un sindaco di centrosinistra. Hanno un altro colore anche Brugherio, Muggiò, Giussano, Bovisio, Ceriano, Villasanta e nel Vimercatese Concorezzo e Bernareggio. Un cambiamento che ha ribaltato di fatto la mappa politica della nuova Provincia, che fino a ieri contava 31 Comuni rossi, oggi ridotti a 19.

A Macherio il leghista Giancarlo Porta ha spazzato via Maria Rosa Redaelli e quasi vent’anni di governo di centrosinistra: «C’era una gran voglia di cambiamento - ha dichiarato il neo sindaco - e la gente era stanca di qual tipo di amministrazione. Sicuramente alla nostra vittoria ha contribuito anche la vicenda della moschea alla frazione Bareggia. Un punto fermo nel nostro programma». Delusione in Maria Rosa Redaelli: «Nei prossimi giorni deciderò il da farsi. Per il momento non resta che accettare il responso delle urne». Cambio della guardia anche a Renate dove da ieri Antonio Gerosa, 55 anni vicino a Comunione e Liberazione medico radiologo prestato per la prima volta alla politica, è il nuovo sindaco: «Il mio desiderio è che tutti i renatesi possano diventare protagonisti di questo cambiamento. Da parte mia la massima disponibilità al dialogo». Per Elisa Riva di «Insieme per Renate» niente secondo mandato sindacale nonostante un programma ed una lista elettorale tutta al femminile con ben 8 rappresentanti del gentil sesso: «Spiace lasciare a metà un progetto amministrativo sul quale abbiamo sempre creduto e lavorato con impegno». Anche ad Albiate si cambia musica con i Popolari costretti ad incassare una pesante sconfitta dopo decenni di incontrastato dominio. La triuggese Rosanna Zolesi ha dovuto accontentarsi di un misero 32,7%, il minimo storico per la lista centrista. A sedersi a Villa Campello sarà Diego Confalonieri, 46 anni commerciante, indicato dalla Lega a guidare la coalizione di centrodestra: «Siamo stati favoriti dall’onda lunga che Lega e Pdl hanno fatto registrare un po’ dovunque. Premiata la tenacia e l’impegno dimostratoi in tutti questi anni sui banchi delle minoranze».

A Besana Vittorio Gatti è riuscito al fotofinish ad avere ragione del sindaco uscente Sergio Cazzaniga attorno al quale si erano compattate tutte le forze politiche di centro sinistra. Una coalizione che però non è bastata: «C’è il rammarico per avere perso per una manciata di voti (144 schede ndr) ma non bisogna drammatizzare. Cinque anni fa avevamo raccimolato quasi il 43%, oggi ben il 45%. Segno che i cittadini hanno apprezzato il nostro lavoro». Grande entusiasmo nel neo sindaco Vittorio Gatti, 65 anni imprenditore nel settore finanziario, che dopo essere stato assessore negli anni Ottanta riesce a coronare il sogno di sedersi sulla poltrona pià prestigiosa della città: «Ora bisogna rimboccarsi le maniche. I cittadini non vogliono solo proclami ma vogliono vedere i fatti concreti». Il neo sindaco di Villasanta Emilio Merlo (Pdl-Lega Nord) ha rotto un’egemonia che durava da 15 anni: «Ho ricevuto le congratulazioni di politici importanti - ha detto - ma la cosa più bella è accogliere i complimenti da parte dei villasantesi che incontri per strada. La nostra amministrazione partirà in punta di piedi, ascoltando e verificando le reali esigenze del paese e dei cittadini».

Sulle Groane sventola una sola bandiera
da Il Giorno
articolo di GABRIELE BASSANI

CON IL «RIBALTONE» di Ceriano Laghetto, il centrodestra ha fatto filotto nei comuni delle Alte Groane, completando una striscia che oggi, da nord a sud, parte da Lazzate, feudo leghista, passa per Misinto (conferma della lista civica Lega-Pdl), Cogliate (conferma del sindaco Lega col sostegno del Pdl) e arriva, appunto, a Ceriano Laghetto, dove Dante Cattaneo, candidato del Carroccio supportato da una lista Lega-Pdl è riuscito nell’«impresa» di battere l’amministrazione uscente sostenuta da una lista civica di centro che ha raccolto l’eredità della Democrazia cristiana mantenendo una continuità per quasi trent’anni. Un risultato che ha colto di sorpresa un po’ tutti, compreso lo stesso Cattaneo, sebbene negli ultimi giorni di campagna elettorale andasse ripetendo di avvertire «una forte voglia di cambiamento».

IL NUOVO SINDACO è stato eletto con il 46,55% dei consensi, battendo di poco più di 3 punti Claudio Basilico, assessore uscente ed erede designato di Antonella Ferrario, alla guida del Comune negli ultimi 10 anni. Il resto dei voti se lo sono spartito, inutilmente, due liste di sinistra, «Per Ceriano» e Partito comunista dei lavoratori, che non avranno rappresentanti in consiglio comunale. «La mia elezione è una svolta epocale nella storia politico-amministrativa di Ceriano Laghetto - ha dichiarato ieri Cattaneo mentre entrava a prendere confidenza con gli uffici comunali - Il risultato elettorale è un segnale chiarissimo della voglia dei cerianesi di cambiare, spezzando quel filo che ha unito tutte le Amministrazioni comunali degli ultimi trent’anni. Con questo voto i cerianesi hanno dimostrato il coraggio di scegliere il nuovo, di scegliere persone giovani della politica, determinate e capaci». Il risultato storico di Ceriano Laghetto è stato sottolineato anche da Massimo Ponzoni e Dario Allevi durante la serata di festeggiamenti provinciali, con un lungo applauso, Antonio Magnani, esponente del Pdl cerianese e designato alla carica di vicesindaco. Vittoria che non sconvolge ma potrebbe modificare qualche equilibrio interno a Cogliate, dove la Lega, dopo 10 anni di ammministrazione resta in sella col nuovo sindaco Luciana Picco ma con l’ingresso in consiglio di ben 8 esponenti sugli 11 spettanti alla maggioranza, targati Pdl. Successo annunciato ma forse un po’ sotto le aspettative pur con un più che lusinghiero 51,63% con tre liste in gara per la civica Nuovi Orizzonti - Pdl -Lega a Misinto, che ha eletto Enrico Zanotti, vicesindaco uscente, il quale punta ad una giunta di totale continuità con quella dell’ultimo mandato.

Vimercatese, Concorezzo torna all’antico Cornate paga il conto alla Pedemontana
da Il Giorno
articolo di Barbara Calderola e Antonio Caccamo

PERDERE PER SOLI dieci (10) voti non fa certo piacere. Soprattutto se si è il sindaco uscente di un paese come Camparada, che è il più piccolo di quelli che sabato e domenica sono stati chiamati a rinnovare le amministrazioni comunali. Mariangela Beretta, insegnante, conosceva uno per uno i suoi 2.106 cittadini. Ed era convinta della riconferma. Tanto più che, dopo l’elezioni cinque anni fa, vinte correndo con il centrosinistra, stavolta con i suoi fedelissimi era tran in una lista Pdl e Lega Nord. Ma la mossa non le ha portato fortuna. Sulla sua strada ha trovato la candidata del centrosinistra, Giuliana Carniel, ex dirigente, che per un pugno di voti (461 contro 451) l’ha battuta. Beretta è introvabile al telefono. Il centrosinistra è quasi incredulo: «una bellissima vittoria», spiega Stefania Crippa.

Altro ribaltone a Bernareggio, dove il centrosinistra perde il governo del paese dopo 9 anni: «Troppa frammentazione... esserci spezzati in tre liste ci è stato fatale», commenta Daniele Fumagalli, l’ormai ex sindaco di Bernareggio. Anche nel centro destra non sono mancate le polemiche, visto che una parte di Forza Italia ha sostenuto Massimo Sala (Lista più), che tuttavia non hanno impedito ad Emilio Biella (Pdl e Lega) di prevalere di 6 punti su Zangheri.

Significativo quanto è successo a Correzzana, paese di 2451 anime, dove è stato quasi un pebliscito per Andrea Zanone Poma della lista Uniti per Correzzana (centrodestra), con oltre il 76% dei suffraggi. Pd e sinistra si sono disciolti come neve al sole nel piccolo paese brianzolo: «Credo che la buona amministrazione da noi dimostrata sia all’origine di questo fatto indubbiamente singolare - è la spiegazione che da Mario Corbetta, sindaco uscente - In un piccolo paese come il nostro, contano le cose concrete e non le ideologie».

A Concorezzo, dopo cinque anni di centrosinistra, torna il centrodestra. Ma il ribaltone è solo sulla carta perchè la città ha alle spalle una lunga tradizione conservatrice. La sorpresa, semmai, è stata cinque anni fa, quando Antonio Lissoni, era riuscito a disarcionare Alberto Bernareggi, contro ogni pronostico. Una vittoria facilitata dalla divisone di Pdl e Lega, allora. Per Riccardo Borgonovo, 52 anni, il banco di prova sarà il Piano di Governo del Territorio: il neo primo cittadino, imprenditore edile, dovrà tenere a freno gli appetiti dei costruttori. E’ invece un dietrofront deciso quello che tiene banco a Cornate. Fabio Quadri, nuovo sindaco, è espressione di Pdl-Lega. E’ riuscito a scalfire lo strapotere del centrosinistra che governava il paese da 15 anni. E che l’ha perso dopo la scissione interna, culminata con l’isolamento dell’ex primo cittadino Giuseppe Ripamonti. Che pare abbia pagato caro «l’affaire Pedemontana», pur essendo i poteri del Comune limitati in materia. 400 espropri a carico di famiglie esasperate hanno contribuito alla sconfitta.

mercoledì 10 giugno 2009

Impazza la guerra nel centrodestra a Seregno.

Da una parte gli ex di Forza Italia, dall’altra gli ex di AN e Amare Seregno
Oramai non si parlano neanche più, ma per il Sindaco sono solo scaramucce elettorali!!!
Una lista (Amare Seregno) in giunta con il candidato del PDL (Gavazzi) che manda volantini con scritto di votare solo il candidato presidente alla provincia e non il simbolo (quindi di non votare Gavazzi). Alla faccia delle scaramucce.
Sotto sotto c’è sempre il PGT (piano di governo del territorio) che vogliono governare in maniera diversa, ma sicuramente disastrosa per l’ambiente.
Riusciranno a farsi del male pur avendo il 70% di preferenze. Niente è scontato

venerdì 5 giugno 2009

Ecco il vostro partito: laico e di sinistra...

l'Unità

Duemilaseicentocinque. È il numero dei commenti che avete lasciato sul nostro sito (fino a ieri sera) per dirci come rifare il Partito democratico a vostra immagine e somiglianza. Una valanga di parole. Arrabbiate, deluse, determinate. Forse non c'era bisogno di mettersi a contarle per capire quale è quella che vi rappresenta di più. Lo abbiamo fatto. È: «Sinistra». La avete usata 1163 volte. Per raccontare chi siete e a cosa non siete disposti a rinunciare. Per indicare al Pd quale è la direzione da seguire se non vuole perdervi. Se vuole assomigliare a voi, ai vostri valori. Il primo? La laicità. Lo avete detto ben 423 volte che il vostro partito lo volete «laico». E fuori i «bigotti», i «teodem», i «clericali». Quelli proprio non vi piacciono. E nemmeno i centristi. Volete un partito coraggioso e per voi il «coraggio» porta a sinistra.

Coraggio di affrontare il conflitto d’interessi. Di fare un’«opposizione» dura. Di rimettere al centro la «questione morale». Di cambiare tutto. A casa i vecchi leader e largo ai giovani. Lo avete scritto in ogni modo nei vostri 2605 commenti: «Penso che possano bastare - scrive un lettore -. Ora mettetevi a lavorare».

Giuliano la Prostata

da l'Unita'
M Travaglio
La situazione dev’essere davvero grave se hanno riesumato persino Giuliano Ferrara. Il proiettile più contundente della ditta giaceva nell’armeria di Arcore, tutto ammaccato dopo la campagna No Aborto che raccolse più uova che voti. Ma l’esercito dei nuovi servi batte in ritirata dinanzi ai terribili agenti delle sinistre - Veronica, Gino e Zappadu - e si richiamano i riservisti. Giuliano La Prostata non si fa pregare: ben due articoli sul Foglio e sul Die Welt: «Se Berlusconi fosse gay se le sue feste avessero lo charme discreto di casa Armani o il sapore un po’ trasgressivo di Dolce & Gabbana», nessuno obietterebbe nulla. Forse gli sfugge che Armani e Dolce & Gabbana non sono presidenti del Consiglio, non aviotrasportano stock di nani e ballerine a spese dei contribuenti, non leccano la mano al Papa, non presenziano al Family Day. Ma il «molto intelligente» per scienza infusa non bada a certe sottigliezze. Per far quadrato (da solo) attorno al padrone, rinnega financo la conversione al cattolicesimo: «C’è qualcosa di marcio nel moralismo machofobico di certi ambienti cattolici», incapaci di comprendere «il patronage, il rapporto di uomini importanti, in età, con persone più giovani». Le canta pure alla stampa estera «moralista», scandalizzata per le balle su Noemi: innocenti «imprecisioni, inesattezze, mezze bugie contro la stampa inquisitoria». Ecco: le telefonate di un vecchio sporcaccione a una minorenne si chiamano «patronage» e le sue menzogne «imprecisioni e inesattezze». Sempreché l’autore sia «un uomo importante» e paghi due o tre stipendi a Ferrara

mercoledì 3 giugno 2009

Prodi: «È allarme democrazia, rafforziamo il Pd Non è tempo di astensioni»

Non è tempo né di astensioni né di sofisticate distinzioni. È il momento di dimostrare che l'Italia può essere diversa, che ha profonde radici etiche e che è ancora capace di contribuire alla crescita democratica di una nuova Europa». Lo afferma l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi in un messaggio in vista delle prossime elezioni europee, parlando anche di un «allarme» per la qualità democratica del paese. Per Prodi, rispetto all'intensificarsi di «segnali di allarme» il Partito democratico, pur nel suo non facile cammino, è l'unica concreta risposta».


Nel messaggio, pubblicato sul suo sito, Prodi scrive: «nel momento in cui ribadisco la mia già provata volontà di rimanere al di fuori della politica del nostro Paese, sento il dovere, come semplice cittadino, di sottolineare l'importanza del voto a cui noi italiani siamo chiamati».


«Anzitutto - spiega - un voto per l'Europa. In questa linea richiamo la necessità di rafforzare il Partito democratico ricordando come esso abbia sempre con convinzione sostenuto le grandi scelte europee quali l'euro e l'allargamento che , come si è dimostrato in questa fase di durissima crisi , sono la principale difesa per l'Europa e l'Italia. La seconda ragione nasce dall'intensificarsi di numerosi segnali di allarme e di interrogativi da parte di tanti amici ed osservatori stranieri per la caduta di dignità e per la qualità democratica del nostro paese, segnali che - ribadisce - ho colto con sofferenza nella mia attività internazionale».


«Di fronte a questo il Partito democratico, pur nel suo non facile cammino, è l'unica concreta risposta. Non è tempo nè di astensioni nè di sofisticate distinzioni. È il momento di dimostrare che l'Italia può essere diversa , che ha profonde radici etiche e che è ancora capace di contribuire alla crescita democratica di una nuova Europa», conclude l'ex presidente del Consiglio.
03 giugno 2009

Besana e Giussano, gli insegnanti contestano il ministro Gelmini

da: Il cittadino
Besana/Giussano - Gli insegnanti contestano il ministro. Si è concluso da pochi minuti l’appuntamento brianzolo di Mariastella Gelmini, responsabile del dicastero dell’Istruzione. Prima a Besana e poi a Giussano, il ministro è stato contestato. Invitata a Besana a sostenere la candidatura di Vittorio Gatti a sindaco (c’erano tra gli altri anche il senatore laghista Cesarino Monti, il candidato alla poltrona di presidente della Provincia di Monza e Brianza per Pdl e Lega Dario Allevi, il candidato al Parlamento europeo Angelo Di Biasio e la candidata al consiglio provinciale per il Pdl Serenella Corbetta) , il ministro è arrivato in piazza Umberto I con un’ora e mezza di ritardo sulla tabella di marcia e ha trovato ad attenderla un gruppo di insegnanti che, con uno striscione con scritto “Se la scuola è costosa oggi chissà quanto ci costerà l’ignoranza domani”, ha apertamente contestato la politica del governo in tema istruzione. I sostenitori del centrodestra hanno cercato di arginare la protesta piazzandosi davanti ai contestatori con le bandiere del Popolo delle Libertà e della Lega Nord e facendo partire applausi scroscianti. Per tutta risposta, gli insegnanti hanno dato fiato ai fischietti. “Saluto i quattro pirla che stanno contestando”, ha apostrofato il ministro, che ha parlato soltanto un paio di minuti.

A Giussano, invece, Mariastella Gelmini era attesa al Laghetto per il momento clou della campagna elettorale di Gian Paolo Riva, sostenuto nella corsa a sindaco da Pdl, Lega Nord e Repubblicani-Indipendenti. Sul palco, Maria Teresa Ruta e la sua band. A “far la posta” al ministro una quarantina tra insegnanti e genitori dei bambini che frequentano l’istituto “Gabrio Piola”, in particolare i plessi elementari di via Massimo d’Azeglio e via Alessandria. “Gabrio Piola meno 4 insegnanti”, “Legge Gelmini, squola a pezzettini”, “La nuova scuola è nata sotto una cattiva Stella”, “Le nostre maestre sono tutte uniche” le scritte su alcuni degli striscioni sventolati all’indirizzo del ministro. Dal palco, l’assessore regionale Massimo Ponzoni ha dato dei maleducati ai contestatori: “Noi non avremmo mai disturbato una vostra iniziativa”, ha detto. “Noi andiamo avanti, non ci fermiamo davanti alle contestazioni, vogliamo una scuola inclusiva dove si torni a parlare di disciplina e di educazione, dove lavorino insegnanti più meritevoli, magari qualcuno in meno ma più pagato – le parole del ministro -. Dobbiamo liberarci dei tanti anni in cui la Cgil è stata padrona della scuola e l’ha rovinata. La sinistra ha utilizzato le vicende familiari di Berlusconi per infangarne il nome all’estero e il buon nome dell’Italia. Vergogna, vergogna, vergogna! Dobbiamo fermare la sinistra priva di ideali e di progetti”. Anche in questo caso, i sostenitori del centrodestra hanno cercato di arginare la contestazione piazzandosi davanti a insegnanti e genitori con le bandiere del Popolo della Libertà e della Lega Nord. E anche a Giussano, come a Besana, chi contestava ha dato fiato ai fischietti.

MONI OVADIA - L'Unità

"Se foste un rom, quella di Salvini non vi apparirebbe come la sortita delirante di un imbecille da ridicolizzare.
Se foste un musulmano, o un africano, o comunque un uomo dalla pelle scura,il pacchetto sicurezza non lo prendereste solo come l’ennesima sortita di un governo populista
e conservatore, eccessiva ma tutto sommato veniale.
Se foste un lavoratore che guadagna il pane per sé e per i suoi figli su un’impalcatura, l’annacquamento delle leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non lo dimentichereste il giorno dopo per occuparvi di altro.
Se foste migrante, il rinvio verso la condanna a morte, la fame o la schiavitù, non provocherebbe solo il sussulto di un’indignazione passeggera.
Se foste ebreo sul serio, un politico xenofobo, razzista e malvagio fino alla ferocia non vi sembrerebbe qualcuno da lusingare solo perché si dichiara amico di Israele.
Se foste un politico che ritiene il proprio impegno un servizio ai cittadini, fareste un’opposizione senza quartiere ad un governo autoritario, xenofobo, razzista, vigliacco e malvagio.
Se foste un uomo di sinistra, di qualsiasi sinistra, non vi balocchereste con questioni di lana caprina o d’orgogli identitari di natura narcisistica e vi dedichereste anima e corpo a combattere le ingiustizie.
Se foste veri cristiani, rifiutereste di vedere rappresentati i valori della famiglia da notori puttanieri pluridivorziati ingozzati e corrotti dalla peggior ipocrisia.
Se foste italiani decenti, rifiutereste di vedere il vostro bel paese avvitarsi intorno al priapismo mentale impotente di un omino ridicolo gasato da un ego ipertrofico.
Se foste padri, madri, nonne e nonni che hanno cura per la vita dei loro figli e nipoti, non vendereste il loro futuro in cambio dei trenta denari di promesse virtuali.
Se foste esseri umani degni di questo nome, avreste vergogna di tutto questo schifo."

Moni Ovadia (L’Unità - 9 maggio 2009)