I fortunati nominati dai Sindaci in Gelsia, tra cui sorelle di assessori, fratelli di consiglieri, figlie di assessori ecc costano a Gelsia, quindi a noi cittadini, e ai seregnesi per il 78%, la bellezza di più di 600.000 euro, per scaldare le sedie dei consigli di amministrazione che sono stati moltiplicati.
600.ooo euro per trenta fortunati, e poi per risparmiare il Sindaco taglia 50.000 euro di salario accessorio a 250 dipendenti comunali!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ogni commento è inutile se non una considerazione: i seregnesi avranno la voglia di indignarsi?
lunedì 24 novembre 2008
Il crollo della scuola: Berlusconi, «Fatalità»
«Credo che ieri il crollo della scuola di Torino sia stata una drammatica fatalità»: questo è stato il raggelante commento di Silvio Berlusconi, in piena campagna elettorale per le regionali in Abruzzo. Non solo: «È una responsabilità delle Province», ha aggiunto, lodando invece nel contempo l’operato del suo governo che ha fatto “un piano di verifica” sulle 100 scuole più malmesse. Dichiarazioni che sono piovute sul dolore di una comunità, a Rivoli, dove nel pomeriggio di domenica è stato organizzato un presidio di genitori e di studenti davanti al Liceo Newton, dopo la tragedia in cui è rimasto ucciso un ragazzo di 17 anni e altri venti sono feriti, fra cui uno gravissimo, che rischia di rimanere paralizzato e che anche oggi verrà sottoposto a un nuovo delicatissimo intervento.
Dolore, rabbia, commozione, sono i sentimenti degli studenti del liceo Darwin, che nel pomeriggio hanno anche organizzato un corteo che, dopo aver raggiunto il cinema Massimo di Torino, dove è in corso il Festival cinematografico diretto da Nanni Moretti (gridando :«Vergona, vergogna»), hanno raggiunto la Prefettura.
«Non è possibile che nel 2008 un ragazzo debba perdere la vita nella propria scuola», si legge su un biglietto appeso all'ingresso dell'istituto. «Dolce angelo, tu in questa maledetta scuola ti sei spento ingiustamente», recita un biglietto dedicato a Vito Scafidi, il diciassettenne vittima dell'incidente. «Forse anche tu come me ieri non avevi voglia di andare a scuola», si legge su un altro biglietto firmato «Con immensa rabbia e con il cuore in lacrime» dalla compagna Silvia.
Qualcuno ha lasciato anche dei fiori. Una rosa blu, una margherita: «Non ti conoscevo - è scritto su un biglietto attacco a uno dei mazzi - ma la tua morte mi ha lasciato senza parole. Addio Vito».
È agli studenti di questa «maledetta scuola» che Berlusconi ha fatto sapere che «si è trattato di una fatalità. Il preside è una persona avveduta, sensata e corretta – ha continuato -. Anche i professori, come mi ha detto la Gelmini, non sarebbero mai entrati in un'aula dove ci fosse pericolo». Comunque il governo interverrà: con quanti soldi? «Un importo di alcuni milioni di euro, mi pare settanta, ma non sono sicuro della cifra». Su quante scuole? «Mi sembra di ricordare che sono 2.500 le scuole su cui intervenire». A dar manforte al premier è intervenuto anche il ministro Renato
Brunetta, che ha riconosciuto che esistono problemi di manutenzione nelle scuole come nel resto del patrimonio pubblico del Paese, ma che si è soprattutto preoccupato di rassicurare perché «esistono migliaia, decine di migliaia di plessi scolastici con comunità di insegnati , studenti, presidi, genitori bene attenti ai loro figli, alla loro scuola, e la stragrande maggioranza del sistema va, non va come dovrebbe andare, però va». E i tagli? «Sono sui dipendenti, sui salari, sono razionalizzazioni sul personale, non tanto non sulle infrastrutture». E se per l'eventuale mancata
manutenzione c'è una responsabilità «è quella della finanziaria dell'anno precedente».
Dolore, rabbia, commozione, sono i sentimenti degli studenti del liceo Darwin, che nel pomeriggio hanno anche organizzato un corteo che, dopo aver raggiunto il cinema Massimo di Torino, dove è in corso il Festival cinematografico diretto da Nanni Moretti (gridando :«Vergona, vergogna»), hanno raggiunto la Prefettura.
«Non è possibile che nel 2008 un ragazzo debba perdere la vita nella propria scuola», si legge su un biglietto appeso all'ingresso dell'istituto. «Dolce angelo, tu in questa maledetta scuola ti sei spento ingiustamente», recita un biglietto dedicato a Vito Scafidi, il diciassettenne vittima dell'incidente. «Forse anche tu come me ieri non avevi voglia di andare a scuola», si legge su un altro biglietto firmato «Con immensa rabbia e con il cuore in lacrime» dalla compagna Silvia.
Qualcuno ha lasciato anche dei fiori. Una rosa blu, una margherita: «Non ti conoscevo - è scritto su un biglietto attacco a uno dei mazzi - ma la tua morte mi ha lasciato senza parole. Addio Vito».
È agli studenti di questa «maledetta scuola» che Berlusconi ha fatto sapere che «si è trattato di una fatalità. Il preside è una persona avveduta, sensata e corretta – ha continuato -. Anche i professori, come mi ha detto la Gelmini, non sarebbero mai entrati in un'aula dove ci fosse pericolo». Comunque il governo interverrà: con quanti soldi? «Un importo di alcuni milioni di euro, mi pare settanta, ma non sono sicuro della cifra». Su quante scuole? «Mi sembra di ricordare che sono 2.500 le scuole su cui intervenire». A dar manforte al premier è intervenuto anche il ministro Renato
Brunetta, che ha riconosciuto che esistono problemi di manutenzione nelle scuole come nel resto del patrimonio pubblico del Paese, ma che si è soprattutto preoccupato di rassicurare perché «esistono migliaia, decine di migliaia di plessi scolastici con comunità di insegnati , studenti, presidi, genitori bene attenti ai loro figli, alla loro scuola, e la stragrande maggioranza del sistema va, non va come dovrebbe andare, però va». E i tagli? «Sono sui dipendenti, sui salari, sono razionalizzazioni sul personale, non tanto non sulle infrastrutture». E se per l'eventuale mancata
manutenzione c'è una responsabilità «è quella della finanziaria dell'anno precedente».
Berlusconi: "Mani Pulite? Mise fine al progresso"
Il premier: «Un passaparola tra i conduttori di sinistra per insultarmi»
L'AQUILA
Nel ’92 la magistratura con Mani Pulite «iniziò un’azione verso i cinque partiti democratici che, pur con molti errori, erano riusciti a garantire per 50 anni progresso e benessere». Lo ha detto Silvio Berlusconi, durante un comizio a sostegno della candidatura di Gianni Chiodi alla Regione Abruzzo. Nessun riferimento esplicito, almeno in questo passaggio ad Antonio Di Pietro, che però il premier ha nominato in un momento successivo del suo intervento. Al nome del leader dell’Italia dei Valori la platea ha reagito con dei fischi e il Cavaliere ha commentato: «Intervento sgraziato ma efficace».
Silvio Berlusconi allarga le braccia, spiega che ciò che è successo per quanto riguarda la Commissione di Vigilanza Rai «non è colpa nostra». Il premier per il momento non intravede soluzioni riguardo alle querele sulla guida della Vigilanza: «È una situazione kafkiana, noi non possiamo incidere su nulla» dice il Presidente del Consiglio. Immediata la replica di Villari. «Kafka? Io mi sento un personaggio reale, posso giudicare quello che succede come sorprendete ma io non sono cambiato, mi sento un uomo del Pd e soprattutto un uomo delle istituzioni».
Parlando prima di entrare allo stadio San Paolo di Napoli per assistere, accanto al presidente Aurelio De Laurentiis, a Napoli-Cagliari, Villari ha aggiunto: «Ho molto rispetto per il presidente del Consiglio e per tutte le istituzioni del nostro paese, ascolto tutti ma mi sono dato una linea di comportamento di stile e di equilibrio che mi spinge a non replicare. Avverto comunque che questa vicenda viene commentata da tanti qualche volta in modo diverso». Quanto al riferimento a Kafka, ha rilevato Villari, «è forse all’intera vicenfa e non al sottoscritto». Oggi, ha poi concluso il presidente della Vigilanza, «sono allo stadio non come presidente della Commissione di Vigilanza ma come presidente del Napoli Club del Parlamento e come amico personale di Aurelio de Laurentiis, un uomo che ha dimostrato come si può far bene per una città senza fronzoli e senza battaglie dialettiche».
Il premier ha poi attaccato le tv. «È passata la parola tra tutti i conduttori, Rai e non, che stanno a sinistra di far convergere sul presidente del Consiglio prese in giro e a volte insulti, oltraggi, molto spesso menzogne». Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a L’Aquila, torna su quello che, a suo giudizio, è un atteggiamento di dileggio, nei suoi confronti, da parte di tv pubbliche e private. «Domenica ho guardato la tv e c’ero sempre di mezzo io, sempre attaccato in malo modo. Sono fenomeni che tutti possono verificare guardando la tv», afferma. «Quanto a trasmissioni come Ballarò, Porta a Porta, Annozero e Primo Piano ho pregato ministri e sottosegretari di non prestarsi a risse - aggiunge - cosa contraria agli interessi dei conduttori che dalla rissa aumentano gli ascolti, ma non dignitosa per chi ha responsabilità di governo».
Infine Berlusconi è tornato ad affrontare il problema economico. «Le imprese si reggono sui consumi e perciò sui consumatori dobbiamo farte leva, perchè le dimensioni della crisi dell’economia reale non siano estreme. Solo questo può fermare un circolo vizioso che va interrotto con forti iniezioni di speranza e fiducia, guardando in faccia la realtà, come noi stiamo facendo».
L'AQUILA
Nel ’92 la magistratura con Mani Pulite «iniziò un’azione verso i cinque partiti democratici che, pur con molti errori, erano riusciti a garantire per 50 anni progresso e benessere». Lo ha detto Silvio Berlusconi, durante un comizio a sostegno della candidatura di Gianni Chiodi alla Regione Abruzzo. Nessun riferimento esplicito, almeno in questo passaggio ad Antonio Di Pietro, che però il premier ha nominato in un momento successivo del suo intervento. Al nome del leader dell’Italia dei Valori la platea ha reagito con dei fischi e il Cavaliere ha commentato: «Intervento sgraziato ma efficace».
Silvio Berlusconi allarga le braccia, spiega che ciò che è successo per quanto riguarda la Commissione di Vigilanza Rai «non è colpa nostra». Il premier per il momento non intravede soluzioni riguardo alle querele sulla guida della Vigilanza: «È una situazione kafkiana, noi non possiamo incidere su nulla» dice il Presidente del Consiglio. Immediata la replica di Villari. «Kafka? Io mi sento un personaggio reale, posso giudicare quello che succede come sorprendete ma io non sono cambiato, mi sento un uomo del Pd e soprattutto un uomo delle istituzioni».
Parlando prima di entrare allo stadio San Paolo di Napoli per assistere, accanto al presidente Aurelio De Laurentiis, a Napoli-Cagliari, Villari ha aggiunto: «Ho molto rispetto per il presidente del Consiglio e per tutte le istituzioni del nostro paese, ascolto tutti ma mi sono dato una linea di comportamento di stile e di equilibrio che mi spinge a non replicare. Avverto comunque che questa vicenda viene commentata da tanti qualche volta in modo diverso». Quanto al riferimento a Kafka, ha rilevato Villari, «è forse all’intera vicenfa e non al sottoscritto». Oggi, ha poi concluso il presidente della Vigilanza, «sono allo stadio non come presidente della Commissione di Vigilanza ma come presidente del Napoli Club del Parlamento e come amico personale di Aurelio de Laurentiis, un uomo che ha dimostrato come si può far bene per una città senza fronzoli e senza battaglie dialettiche».
Il premier ha poi attaccato le tv. «È passata la parola tra tutti i conduttori, Rai e non, che stanno a sinistra di far convergere sul presidente del Consiglio prese in giro e a volte insulti, oltraggi, molto spesso menzogne». Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a L’Aquila, torna su quello che, a suo giudizio, è un atteggiamento di dileggio, nei suoi confronti, da parte di tv pubbliche e private. «Domenica ho guardato la tv e c’ero sempre di mezzo io, sempre attaccato in malo modo. Sono fenomeni che tutti possono verificare guardando la tv», afferma. «Quanto a trasmissioni come Ballarò, Porta a Porta, Annozero e Primo Piano ho pregato ministri e sottosegretari di non prestarsi a risse - aggiunge - cosa contraria agli interessi dei conduttori che dalla rissa aumentano gli ascolti, ma non dignitosa per chi ha responsabilità di governo».
Infine Berlusconi è tornato ad affrontare il problema economico. «Le imprese si reggono sui consumi e perciò sui consumatori dobbiamo farte leva, perchè le dimensioni della crisi dell’economia reale non siano estreme. Solo questo può fermare un circolo vizioso che va interrotto con forti iniezioni di speranza e fiducia, guardando in faccia la realtà, come noi stiamo facendo».
venerdì 21 novembre 2008
APPUNTAMENTI
1° dicembre, ore 21, a Desio, iniziativa sulla legalità, con la partecipazione di Nando Dalla Chiesa, Arturo Lanzani, Maurizio Martina.
3 dicembre, alle ore 21, a Monza, serata di dibattito dedicata alla vittoria di Barack Obama (ancora? sì, ancora).
4
3 dicembre, alle ore 21, a Monza, serata di dibattito dedicata alla vittoria di Barack Obama (ancora? sì, ancora).
4
Cru 16, altro che 40 miliardi risparmiati da dare agli anziani, i costi salgono ancora!
Sul sito web del Comune di Seregno è stata pubblicata la determina n° 772/2008 con la quale si nomina la Commissione di cui all’art.240 del D.lgs 163/06, impegnando la spesa di 58.060 euro.
Tale Commissione ha il compito di valutare le riserve presentate dall’impresa “La Sorgente”.
Il file allegato alla determina (che dovrebbe esplicitare la stessa con una relazione) è vuoto;
Inoltre i precedenti non sono stati certo favorevoli al Comune, visto che i seregnesi hanno dovuto sborsare quasi un milione di euro l’ultima volta che tale commissione ha deliberato, con lo stesso Presidente
Ho chiesto in consiglio
• A quanto ammontano le riserve presentate dall’impresa La Sorgente?
• Per quale motivo è stato scelto ancora l’ing Coletta quale Presidente di Commissione (ovvero, perchè continuare a farci del male)?
Tale Commissione ha il compito di valutare le riserve presentate dall’impresa “La Sorgente”.
Il file allegato alla determina (che dovrebbe esplicitare la stessa con una relazione) è vuoto;
Inoltre i precedenti non sono stati certo favorevoli al Comune, visto che i seregnesi hanno dovuto sborsare quasi un milione di euro l’ultima volta che tale commissione ha deliberato, con lo stesso Presidente
Ho chiesto in consiglio
• A quanto ammontano le riserve presentate dall’impresa La Sorgente?
• Per quale motivo è stato scelto ancora l’ing Coletta quale Presidente di Commissione (ovvero, perchè continuare a farci del male)?
venerdì 14 novembre 2008
BASTA CEMENTO
E’ questo lo slogan che dobbiamo adottare per contrastare il piano di governo del territorio che il centro destra di Seregno adotterà nei prossimi mesi, e che con molta probabilità comporterà un ulteriore consumo del verde.
Basta cemento a Seregno è anche un gruppo che ho fondato su Facebook: aderite!
Basta cemento a Seregno è anche un gruppo che ho fondato su Facebook: aderite!
PALAZZO COMUNALE
SOLO UNA BREVE PRECISAZIONE. Dagli articoli sui giornali sembra che il Comune abbia vinto tutte le cause e quello che è successo col palazzo comunale è tutto regolare. Non è così, semplicemente il TAR ha respinto la richiesta fatta dai progettisti di sospendere i lavori, non è entrato del merito della causa, e magari non ci entrerà neanche in futuro, se riterrà i progettisti non legittimati a far causa al Comune. Ma questo non significa nulla, non cambia di una riga la nostra posizione, supportata dall’autorità dei contratti pubblici che ha sostenuto l’irregolarità della procedura adottata dalla giunta, tantè che ha rimesso gli atti alla Corte dei Conti.
Inoltre nessuna autorità ha mai bloccato neanche per un minuto il cantiere, quindi se i lavori vanno così a rilento la responsabilità è solo del Sindaco.
Inoltre nessuna autorità ha mai bloccato neanche per un minuto il cantiere, quindi se i lavori vanno così a rilento la responsabilità è solo del Sindaco.
NUOVA SEDE DEL PARTITO DEMOCRATICO
Sabato abbiamo inaugurato la nuova sede in Via Leonardo Da Vinci (Pomirolo) alla presenza di decine di simpatizzanti, dell’Assessore Provinciale Ponti, del Consigliere Regionale Civati, del segretario provinciale del PD Brambilla
Sempre sabato abbiamo iniziato il tesseramento
Perché tesserarsi?
E’ un atto di fede politica perché chi si tessera lo fa solo per credere in qualcosa, non certo per guadagnare qualcosa.
E’ un atto importante, perché l’opposizione alla politica del centro destra passa anche dalla tessera.
Perché tesserarsi?
La risposta è semplice, se pensi che l’Italia (e Seregno ancora di più) sia migliore di chi la governa (tanto per copiare Obama), se pensi che i nostri figli si meritano una scuola migliore di quella voluta dalla Gelmini, se pensi che quello che è successo al G8 e il processo farsa che ne è seguito è un vulnus alla democrazia di diritto, se sei stanco delle continue figuracce che il Premier ci fa fare, se sei stanco dell’arroganza del potere, allora dai il tuo contributo.
Il PD ha bisogno di te, soprattutto a Seregno, che per il centrosinistra è terra di frontiera.
E’ anche l’ora dei ringraziamenti, perché se è vero che il PD a Seregno esiste perché decine di persone vengono alle riunioni, è altrettanto vero che c’è chi ci mette molto del suo tempo libero. E’ il caso di Giuseppe, sempre in prima fila quando c’è da tirarsi su le maniche, e di tutti quelli che con lui si sono occupati di traslocare e di imbiancare la sede, di organizzare l’inaugurazione. Non vi faccio l’elenco perché sicuramente dimenticherei qualcuno
Sempre sabato abbiamo iniziato il tesseramento
Perché tesserarsi?
E’ un atto di fede politica perché chi si tessera lo fa solo per credere in qualcosa, non certo per guadagnare qualcosa.
E’ un atto importante, perché l’opposizione alla politica del centro destra passa anche dalla tessera.
Perché tesserarsi?
La risposta è semplice, se pensi che l’Italia (e Seregno ancora di più) sia migliore di chi la governa (tanto per copiare Obama), se pensi che i nostri figli si meritano una scuola migliore di quella voluta dalla Gelmini, se pensi che quello che è successo al G8 e il processo farsa che ne è seguito è un vulnus alla democrazia di diritto, se sei stanco delle continue figuracce che il Premier ci fa fare, se sei stanco dell’arroganza del potere, allora dai il tuo contributo.
Il PD ha bisogno di te, soprattutto a Seregno, che per il centrosinistra è terra di frontiera.
E’ anche l’ora dei ringraziamenti, perché se è vero che il PD a Seregno esiste perché decine di persone vengono alle riunioni, è altrettanto vero che c’è chi ci mette molto del suo tempo libero. E’ il caso di Giuseppe, sempre in prima fila quando c’è da tirarsi su le maniche, e di tutti quelli che con lui si sono occupati di traslocare e di imbiancare la sede, di organizzare l’inaugurazione. Non vi faccio l’elenco perché sicuramente dimenticherei qualcuno
mercoledì 5 novembre 2008
OBAMA
Con tutti i suoi difetti, ma la democrazia in America è una cosa meravigliosa, a differenza che altrove. Certo, i candidati vengono scelti dopo un duro apprendistato e non si candidano solo quando sono sicuri di vincere, come altrove. Certo, per il rito di iniziazione all’età adulta gli studenti hanno passato la notte nei sacchi a pelo davanti al maxischermo del loro college senza il conforto di mamme e professori (succede anche questo, altrove). Certo, davanti ai seggi ci sono code chilometriche perché da quelle parti si ostinano a stare in fila per uno, anziché sperimentare forme innovative di incolonnamento a fisarmonica, a raggiera, modello arrogance («lei non sa chi sono io») o formato parakul («mi lasci passare, la prego, ché la casa mi va a fuoco e ho dimenticato mio figlio sullo zerbino con un leone a stecchetto da mesi»), molto diffuse altrove. Certo, a Chicago, sperduto villaggio dell’Illinois, ieri sera aspettavano un milione di persone in piazza ed erano terrorizzati dall’idea di non riuscire a gestirle tutte, mentre altrove ne hanno appena ospitate due milioni e mezzo (ma in realtà erano due miliardi e mezzo, anzi due milioni di miliardi e mezzo) senza fare una piega. Certo, laggiù il candidato giovane sembra proprio giovane e il candidato vecchio proprio vecchio, non come altrove, dove al vecchio crescono i capelli e il giovane fa cascare le braccia.
Sì, con tutti i suoi difetti, ma la democrazia in America è davvero una democrazia. A differenza che altrove.
Sì, con tutti i suoi difetti, ma la democrazia in America è davvero una democrazia. A differenza che altrove.
Iscriviti a:
Post (Atom)