lunedì 24 novembre 2008

Berlusconi: "Mani Pulite? Mise fine al progresso"

Il premier: «Un passaparola tra i conduttori di sinistra per insultarmi»
L'AQUILA
Nel ’92 la magistratura con Mani Pulite «iniziò un’azione verso i cinque partiti democratici che, pur con molti errori, erano riusciti a garantire per 50 anni progresso e benessere». Lo ha detto Silvio Berlusconi, durante un comizio a sostegno della candidatura di Gianni Chiodi alla Regione Abruzzo. Nessun riferimento esplicito, almeno in questo passaggio ad Antonio Di Pietro, che però il premier ha nominato in un momento successivo del suo intervento. Al nome del leader dell’Italia dei Valori la platea ha reagito con dei fischi e il Cavaliere ha commentato: «Intervento sgraziato ma efficace».

Silvio Berlusconi allarga le braccia, spiega che ciò che è successo per quanto riguarda la Commissione di Vigilanza Rai «non è colpa nostra». Il premier per il momento non intravede soluzioni riguardo alle querele sulla guida della Vigilanza: «È una situazione kafkiana, noi non possiamo incidere su nulla» dice il Presidente del Consiglio. Immediata la replica di Villari. «Kafka? Io mi sento un personaggio reale, posso giudicare quello che succede come sorprendete ma io non sono cambiato, mi sento un uomo del Pd e soprattutto un uomo delle istituzioni».

Parlando prima di entrare allo stadio San Paolo di Napoli per assistere, accanto al presidente Aurelio De Laurentiis, a Napoli-Cagliari, Villari ha aggiunto: «Ho molto rispetto per il presidente del Consiglio e per tutte le istituzioni del nostro paese, ascolto tutti ma mi sono dato una linea di comportamento di stile e di equilibrio che mi spinge a non replicare. Avverto comunque che questa vicenda viene commentata da tanti qualche volta in modo diverso». Quanto al riferimento a Kafka, ha rilevato Villari, «è forse all’intera vicenfa e non al sottoscritto». Oggi, ha poi concluso il presidente della Vigilanza, «sono allo stadio non come presidente della Commissione di Vigilanza ma come presidente del Napoli Club del Parlamento e come amico personale di Aurelio de Laurentiis, un uomo che ha dimostrato come si può far bene per una città senza fronzoli e senza battaglie dialettiche».

Il premier ha poi attaccato le tv. «È passata la parola tra tutti i conduttori, Rai e non, che stanno a sinistra di far convergere sul presidente del Consiglio prese in giro e a volte insulti, oltraggi, molto spesso menzogne». Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a L’Aquila, torna su quello che, a suo giudizio, è un atteggiamento di dileggio, nei suoi confronti, da parte di tv pubbliche e private. «Domenica ho guardato la tv e c’ero sempre di mezzo io, sempre attaccato in malo modo. Sono fenomeni che tutti possono verificare guardando la tv», afferma. «Quanto a trasmissioni come Ballarò, Porta a Porta, Annozero e Primo Piano ho pregato ministri e sottosegretari di non prestarsi a risse - aggiunge - cosa contraria agli interessi dei conduttori che dalla rissa aumentano gli ascolti, ma non dignitosa per chi ha responsabilità di governo».

Infine Berlusconi è tornato ad affrontare il problema economico. «Le imprese si reggono sui consumi e perciò sui consumatori dobbiamo farte leva, perchè le dimensioni della crisi dell’economia reale non siano estreme. Solo questo può fermare un circolo vizioso che va interrotto con forti iniezioni di speranza e fiducia, guardando in faccia la realtà, come noi stiamo facendo».