Desio - Emergono alcuni dettagli più precisi - dopo quanto apparso ieri su Il Giornale - sul caso che vede coinvolto l'ex assessore regionale Massimo Ponzoni. Su Repubblica di oggi si parla infatti di due inchieste distinte, la corruzione, e, si legge sul quotidiano diretto da Ezio Mauro: «un'inchiesta più ampia, che riguarda i rapporti con i clan di alcuni esponenti politici dell'area di Desio, Seregno e Cesano Maderno — dove Ponzoni raccoglie gran parte dei suoi voti — su cui si sta concentrando la Direzione distrettuale antimafia di Milano».
L'inchiesta sulla corruzione, Repubblica parla di una mazzetta di 220 mila euro e non di 250mila, sarebbe uno sviluppo dell'indagine della Procura di Monza Walter Mapelli sulla bancarotta fraudolenta della società immobiliare desiana Pellicano srl fallita dopo un buco da 600mila euro. Secondo le Fiamme Gialle, Ponzoni avrebbe ottenuto la tangente da un imprenditore del Bergamasco dopo aver fatto ottenere all'imprenditore un cambio di destinazione per una grande area in via Borghetto a Desio.
Secondo Repubblica, Ponzoni si sarebbe avvalso della: «Sua influenza nei confronti di una serie di tecnici e politici — anch'essi indagati — da lui controllati in Brianza». L'ex assessore smentisce: «Non ho mai percepito somme di denaro da alcuno per finalità illecite e ho subito chiesto alla Procura di Monza di essere sentito, per chiarire l'assoluta infondatezza della pur generica contestazione».
L'altro filone, che ieri Il Giornale ricollegava all'ipotesi di corruzione, sarebbe secondo Repubblica l'indagine sugli intrecci tra politica e ‘ndrangheta nell'area di Desio. Ci starebbereo lavorando i magistrati della Dda, coordinati dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini.
Accertamenti, si legge su Repubblica: «Più ampio spettro e riguardano gli interessi delle cosche nell'edilizia. Si va dal fallimento di una grossa società di demolizioni della provincia di Lecco, al cui interno operavano come procacciatori d'affari un esponente della famiglia Strangio e un uomo vicino al clan BarbaroPapalia, alle lobby imprenditoriali che hanno investito tra Desio, Cesano e Seregno».
NEANCHE UN MESE FA HA PRESO PIù DI DIECIMILA VOTI DI PREFERENZA!!!!!!!!!!!!!