Sabato 26 si è svolto il primo congresso del circolo del Pd di Seregno,
Sui 80 iscritti hanno votato in 50 (il 62,5 %).
Risultati:
Bersani 15 voti - 30%
Franceschini 20 voti - 40%
Marino 13 voti - 26%
bianche 2 - 4%
martedì 29 settembre 2009
CONSIGLIO COMUNALE del 28/9: EQUILIBRI DI BILANCIO
Questo Governo ha abolito l’ICI, l’unica tassa veramente federalista
Peccato che non abbia trasferito ai comuni tutto il mancato gettito ICI: ne mancano ancora 400.000 euro.
Noi a Seregno siamo inoltre nella assurda situazione di avere milioni di euro in bilancio e non poterli spendere per rispettare il patto di stabilità.
Che poi se non lo rispetti che succede? Niente, anzi ti premiano, come a Catania dove il Governo ha regalato 150 milioni di euro.
E la lega dov’èra? A fare un incontro su come superare la crisi, dal titolo “Cià sa femm?”. Visto che il mondo si sta globalizzando, la ricetta dei nostri amministratori non è quella di aprirsi a nuovi mercati (parlando inglese), ma rifugiarsi nel dialetto, cosìcchè facciamo fatica a intenderci anche se andiamo a Bergamo!
Mancano 6 mesi alla fine della legislatura, ma i nostri governanti si guardano bene dal rispondere a 2 domandine semplici semplici: perché non affittate le case comunali a 3 euro al mese come promesso? Che fine hanno fatto i 20 milioni di euro che si volevano risparmiare per non fare il palazzo comunale?
Le case di via Hugo hanno un sacco di difetti, oltre alla responsabilità di chi non ha controllato, c’è una precisa responsabilità politica alla quale i nostri amministratori non si possono sottrarre. Se le case sono fatte male loro dove erano? Possibile che nessun assessore abbia mai fatto un sopralluogo o chiesto chiarimenti? Scommetto che da oggi ci sarà la corsa allo scaricabarile.
Tecnica felicemente usata anche in altre occasioni, perché se c’è qualcosa che non va a Seregno è colpa della vecchia amministrazione, se invece c’è qualcosa che va bene è merito di quella nuova. Infatti si guardano bene dal dire che le piazze, il Corso del popolo e i parchi sono opere ereditate dalla precedente amministrazione. Al netto della Piazza Cadorna questa amministrazione non ha fatto nulla!!!
Peccato che non abbia trasferito ai comuni tutto il mancato gettito ICI: ne mancano ancora 400.000 euro.
Noi a Seregno siamo inoltre nella assurda situazione di avere milioni di euro in bilancio e non poterli spendere per rispettare il patto di stabilità.
Che poi se non lo rispetti che succede? Niente, anzi ti premiano, come a Catania dove il Governo ha regalato 150 milioni di euro.
E la lega dov’èra? A fare un incontro su come superare la crisi, dal titolo “Cià sa femm?”. Visto che il mondo si sta globalizzando, la ricetta dei nostri amministratori non è quella di aprirsi a nuovi mercati (parlando inglese), ma rifugiarsi nel dialetto, cosìcchè facciamo fatica a intenderci anche se andiamo a Bergamo!
Mancano 6 mesi alla fine della legislatura, ma i nostri governanti si guardano bene dal rispondere a 2 domandine semplici semplici: perché non affittate le case comunali a 3 euro al mese come promesso? Che fine hanno fatto i 20 milioni di euro che si volevano risparmiare per non fare il palazzo comunale?
Le case di via Hugo hanno un sacco di difetti, oltre alla responsabilità di chi non ha controllato, c’è una precisa responsabilità politica alla quale i nostri amministratori non si possono sottrarre. Se le case sono fatte male loro dove erano? Possibile che nessun assessore abbia mai fatto un sopralluogo o chiesto chiarimenti? Scommetto che da oggi ci sarà la corsa allo scaricabarile.
Tecnica felicemente usata anche in altre occasioni, perché se c’è qualcosa che non va a Seregno è colpa della vecchia amministrazione, se invece c’è qualcosa che va bene è merito di quella nuova. Infatti si guardano bene dal dire che le piazze, il Corso del popolo e i parchi sono opere ereditate dalla precedente amministrazione. Al netto della Piazza Cadorna questa amministrazione non ha fatto nulla!!!
Seregno – Gli amici degli amici e i camerati della pagnotta III
www.infonodo.org
Avrete sicuramente sentito parlare, oltre ai corsi di spagnolo organizzati dagli Amici del tricolore, associazione nel cui statuto si prefigge la promozione della cultura italiana, di cui abbiamo già detto, dei corsi di lingua francese ed inglese per studenti delle scuole superiori nonchè di corsi di degustazione del vino che si sono tenuti questa estate, organizzati con il patrocinio e la copertura finanziaria dei Comune di Seregno con determine DT 426/2009 del 22/06/2009 e DT 323/2009 del 05/06/2009.
HubYoung e i corsi di formazione Eureka
Ebbene la gestione di questi corsi è affidata ad una società Seregnese di informatica, la Service-Lab, che opera anche dietro il brand Centro di Formazione Eureka il cui socio fondatore potrete ovviamente trovare tra gli amici di Nicola Viganò (fonte facebook).
Si dovrebbe ritenere che l'affidamento da parte del comune della gestione dei corsi derivi da una certificata e specifica esperienza della società in questione nel settore. Ma non è così. La Service-Lab non è neppure iscritta all'albo dei formatori riconosciuto dalla Regione Lombardia. (Ben quattro scuole di formazione di Seregno al contrario sono iscritte a questo albo)
L'Eureka, come brand di Service-lab, non sappiamo come altro chiamarla visto che non ha neppure una partita iva, è di recentissima formazione.
L'atto di registrazione del dominio del sito internet risale all'ottobre 2008. Sempre su internet è facile constatare che tutti gli annunci di ricerca docenti per la gestione dei corsi sono recentissimi. Non pare questo il quadro di una realtà consolidata, eppure ottiene in breve tempo la possibilità di organizzare una bella sfilza di corsi patrocinati e pagatii dall'amminstrazione comunale nella persona dell'assessore Nicola Viganò che è anche, per inciso, responsabile dell'erogazione dei fondi di HubYoung.
Ma ricordiamo cos'è il progetto HubYoung, cui spesso si è fatto riferimento nelle delibere riguardanti sia gli Amici del tricolore sia Eureka, perchè siamo certi ne sentiremo parlare ancora, e spesso, nei mesi a venire.
Il progetto HubYoung, trova origine in un “Accordo di programma” tra Ministero alle Politiche Giovanili e la Regione Lombardia denominato “Nuova generazione di idee” indetto nel febbraio 2008 (vedi) Il comune di Seregno gestisce il progetto attraverso l'assessorato alle politiche giovanili Viganò. Dalla delibera consiliare leggiamo che il Comune si impegna a realizzare iniziative entro i prossimi due anni (entro il 2010) per un importo complessivo di 150.000 euro (leggi delibera).
Una cifra considerevole e che merita attenzione perchè francamente qualche dubbio sull'utilizzo di quei soldi a noi viene. Visto che finora sono serviti a finianziare: corsi di addominali e stretching, corsi di degustazione dei vini, corsi di lingua di primo livello. Fra l'altro con la formula che il comune indipendentemente dal numero di iscritti, fatto salvo un minimo di sei, copre interamente il costo del corso.
Ci si chiede come verranno impiegati questi fondi? A chi verranno erogati? Chi controllerà sulla qualità, consistenza, utilità dei progetti?
Visto che interrogato in proposito, il 03/06/08, in consiglio comunale l'assessore Viganò pare non avesse le idee molto chiare: "Si tratta nel complesso della ristrutturazione dell’ex area macello in via Procaccini a Monza, dove vi è una superficie complessiva pari a 48.500 metri quadri e praticamente il progetto riguarda la creazione di un parco urbano, uno sport park, un’area attrezzata per i bambini, un percorso vita; inoltre vi sarà la costruzione di un laboratorio artistico e un teatro attrezzato e un laboratorio d’impresa, ove i giovani potranno dar vita alle loro idee con l’aiuto di tecnici messi a disposizione dalla Camera di commercio e dall’Associazione degli imprenditori Monza e Brianza. Naturalmente Seregno ha dovuto mettere a disposizione un tecnico che seguisse comunque questo progetto .
Al che un consigliere di opposizione, Mauro Ballabio, chiese giustamente perché il comune di Seregno avrebbe dovuto partecipare alla sistemazione di una struttura a Monza.
Nessuna risposta pervenuta.
Noi, abbiamo effettuato una verifica sul campo, questa estate, nei luoghi di svolgimento dei corsi in questione, tutti fatti con i fondi HubYoung, presso la Corte del Cotone e ci siamo fatti un'idea della "frequenza" reale dei corsi. Sarebbe interessante incrociare i dati che abbiamo misurato con quelli che fornirà l'amministrazione, visto che ha garantito la periodica verifica dello svolgimento e della partecipazione dei corsi, come esplicitato nelle relative determine.
Questi dati però non sono ancora stati resi pubblici.
In compenso abbiamo visto sul sito http://www.centroformazione.eu la serie di corsi per l'anno 2009/2010 organizzati in collaborazione con L'assessorato alle Politiche giovanili di Seregno (vedi). Ora, non di tutti questi corsi c'è traccia nelle delibere comunali per cui delle due l'una: o il Centro di Formazione Eureka si fa pubblicità indisturbata col "marchio" del Comune di Seregno o ha ricevuto da qualcuno garanzia del patrocinio e del finanziamento da parte del Comune magari avvalendosi proprio dei fondi resi disponibili da HubYoung.
A Saint Tropez... la luna si desta con te...
Ma il vizietto di farsi pubblicità con il marchio del Comune è cosa abbastanza diffusa a Seregno.
Sul sito del Comune compare, pur mascherata da notizia della sezione sport - giovani, la seguente pubblicità: (leggi), non sappiamo infatti come altro possa essere considerata. Ci auguriamo che i proprietari del locale in questione (il Dorsia) abbiano almeno pagato per l' inserzione.
Nella pubblicità, così come potrete notare, si forniscono persino i numeri dell'ufficio del comune cui chiedere informazioni, quasi che l'ufficio fosse la filiale di un'attività commerciale.
Abbiamo fatto riferimento (vedi) ad un episodio analogo accaduto a Seveso; ora dobbiamo commentarne uno a Seregno e ci domandiamo perché mai un Comune debba pubblicizzare con il suo sito istituzionale l' iniziativa di un bar ristorante.
Ovviamente la domanda andrebbe girata direttamente all'assessore Nicola Viganò, che nel suo profilo facebook risulta "amico" con i soci del Dorsia, il bar lounge a Seregno che annovera tra i soci anche parenti di consiglieri di maggioranza; lo stesso Dorsia davanti al quale il Comune a sue spese ha costruito un parcheggio auto. Caspita questa si che è fortuna!
Ed è lo stesso Dorsia che ha preso in mano la gestione del Riviera, il luogo estivo della movida (borghesotta) locale.
Lo spazio delle piscine sui cui sorge il locale Riviera (ex Voile Blanche, ex Fata) è di proprietà del Comune di Seregno che tramite una delle sue partecipate, l'Aeb presediuta da Maurizio Bottoni, cognato dell'assessore Mario Novara, l'assegna in gestione. Non siamo in grado di dirvi come, con che criterio e a quale prezzo venga fatta questa assegnazione, perchè non si trova traccia di bando di gara. Di certo il posto è allettante, non solo da un punto di vista commerciale, data la possibilità di usufruire di un notevole spazio all'aperto, ma anche per l'occhio di riguardo che il Comune ha dimostrato di avere nei confronti delle passate gestioni.
In tempi di "lotta ai fracassoni", chiusure anticipate dei locali, tolleranza zero, protocolli proposti dall'Assessore Formenti, le 24 come limite massimo invalicabile per la diffusione della musica, l'Otello Dell'Orto (ex-gestore di Voile Blanche, ora Riviera) per rispondere alle lamentele del vicinato dichiarava candidamente ai giornali che "ci siamo attenuti ai permessi in nostro possesso: la musica cessa a mezzanotte, eccezion fatta per il venerdì e il sabato, quando prima abbassiamo il volume all'1 e poi spegniamo i ripetitori alle'1,30 ", avvalorando il sospetto che il comune abbia una politica differente con i locali notturni cittadini.
Quanto interesse poi ci sia, da parte dell'amministrazione, riguardo alla fruibilità degli spazi pubblici, che poi sono i nostri spazi, è lì da vedere. Anzichè ricavare luoghi aperti alla cittadinanza e ad un uso "familiare" si è preferito farne luoghi di "élite" nella logica del club privè con ambientazioni da piccola Saint Tropez di provincia ad uso e consumo dei figli della patetica borghesia brianzola che, tradotto, significa selezione all'ingresso e, prendendo a un tavolo una bottiglia di gin o di Jack Daniel's, l'esborso di 120 euro! Visti i prezzi di fatto un luogo più per calciatori e veline che per famiglie. Come servizio alla cittadinanza non ci sembra granché, in compenso è un sicuro affare per i fortunati gestori.
Ed è a questo punto che poniamo all'assessore Viganò, in maniera diretta, la seguente domanda: "Assessore, lei, attraverso la società per cui lavora, ha mai direttamente o indirettamente intrattenuto rapporti di lavoro e/o commerciali con i soci del Dorsia?"
E' una domanda retorica per due motivi. Primo perché sappiamo già la risposta e secondo perché l'assessore Viganò si guarderà bene dal rispondere a noi o in consiglio comunale, essendo l'opacità la cifra stilistica di questa amministrazione.
Nell'opacità si fanno favori ad amici e parenti ed è più difficile che qualcuno venga a chiedertene conto.
L'opacità del potere è anche la cifra stilistica della mafia.
Avrete sicuramente sentito parlare, oltre ai corsi di spagnolo organizzati dagli Amici del tricolore, associazione nel cui statuto si prefigge la promozione della cultura italiana, di cui abbiamo già detto, dei corsi di lingua francese ed inglese per studenti delle scuole superiori nonchè di corsi di degustazione del vino che si sono tenuti questa estate, organizzati con il patrocinio e la copertura finanziaria dei Comune di Seregno con determine DT 426/2009 del 22/06/2009 e DT 323/2009 del 05/06/2009.
HubYoung e i corsi di formazione Eureka
Ebbene la gestione di questi corsi è affidata ad una società Seregnese di informatica, la Service-Lab, che opera anche dietro il brand Centro di Formazione Eureka il cui socio fondatore potrete ovviamente trovare tra gli amici di Nicola Viganò (fonte facebook).
Si dovrebbe ritenere che l'affidamento da parte del comune della gestione dei corsi derivi da una certificata e specifica esperienza della società in questione nel settore. Ma non è così. La Service-Lab non è neppure iscritta all'albo dei formatori riconosciuto dalla Regione Lombardia. (Ben quattro scuole di formazione di Seregno al contrario sono iscritte a questo albo)
L'Eureka, come brand di Service-lab, non sappiamo come altro chiamarla visto che non ha neppure una partita iva, è di recentissima formazione.
L'atto di registrazione del dominio del sito internet risale all'ottobre 2008. Sempre su internet è facile constatare che tutti gli annunci di ricerca docenti per la gestione dei corsi sono recentissimi. Non pare questo il quadro di una realtà consolidata, eppure ottiene in breve tempo la possibilità di organizzare una bella sfilza di corsi patrocinati e pagatii dall'amminstrazione comunale nella persona dell'assessore Nicola Viganò che è anche, per inciso, responsabile dell'erogazione dei fondi di HubYoung.
Ma ricordiamo cos'è il progetto HubYoung, cui spesso si è fatto riferimento nelle delibere riguardanti sia gli Amici del tricolore sia Eureka, perchè siamo certi ne sentiremo parlare ancora, e spesso, nei mesi a venire.
Il progetto HubYoung, trova origine in un “Accordo di programma” tra Ministero alle Politiche Giovanili e la Regione Lombardia denominato “Nuova generazione di idee” indetto nel febbraio 2008 (vedi) Il comune di Seregno gestisce il progetto attraverso l'assessorato alle politiche giovanili Viganò. Dalla delibera consiliare leggiamo che il Comune si impegna a realizzare iniziative entro i prossimi due anni (entro il 2010) per un importo complessivo di 150.000 euro (leggi delibera).
Una cifra considerevole e che merita attenzione perchè francamente qualche dubbio sull'utilizzo di quei soldi a noi viene. Visto che finora sono serviti a finianziare: corsi di addominali e stretching, corsi di degustazione dei vini, corsi di lingua di primo livello. Fra l'altro con la formula che il comune indipendentemente dal numero di iscritti, fatto salvo un minimo di sei, copre interamente il costo del corso.
Ci si chiede come verranno impiegati questi fondi? A chi verranno erogati? Chi controllerà sulla qualità, consistenza, utilità dei progetti?
Visto che interrogato in proposito, il 03/06/08, in consiglio comunale l'assessore Viganò pare non avesse le idee molto chiare: "Si tratta nel complesso della ristrutturazione dell’ex area macello in via Procaccini a Monza, dove vi è una superficie complessiva pari a 48.500 metri quadri e praticamente il progetto riguarda la creazione di un parco urbano, uno sport park, un’area attrezzata per i bambini, un percorso vita; inoltre vi sarà la costruzione di un laboratorio artistico e un teatro attrezzato e un laboratorio d’impresa, ove i giovani potranno dar vita alle loro idee con l’aiuto di tecnici messi a disposizione dalla Camera di commercio e dall’Associazione degli imprenditori Monza e Brianza. Naturalmente Seregno ha dovuto mettere a disposizione un tecnico che seguisse comunque questo progetto .
Al che un consigliere di opposizione, Mauro Ballabio, chiese giustamente perché il comune di Seregno avrebbe dovuto partecipare alla sistemazione di una struttura a Monza.
Nessuna risposta pervenuta.
Noi, abbiamo effettuato una verifica sul campo, questa estate, nei luoghi di svolgimento dei corsi in questione, tutti fatti con i fondi HubYoung, presso la Corte del Cotone e ci siamo fatti un'idea della "frequenza" reale dei corsi. Sarebbe interessante incrociare i dati che abbiamo misurato con quelli che fornirà l'amministrazione, visto che ha garantito la periodica verifica dello svolgimento e della partecipazione dei corsi, come esplicitato nelle relative determine.
Questi dati però non sono ancora stati resi pubblici.
In compenso abbiamo visto sul sito http://www.centroformazione.eu la serie di corsi per l'anno 2009/2010 organizzati in collaborazione con L'assessorato alle Politiche giovanili di Seregno (vedi). Ora, non di tutti questi corsi c'è traccia nelle delibere comunali per cui delle due l'una: o il Centro di Formazione Eureka si fa pubblicità indisturbata col "marchio" del Comune di Seregno o ha ricevuto da qualcuno garanzia del patrocinio e del finanziamento da parte del Comune magari avvalendosi proprio dei fondi resi disponibili da HubYoung.
A Saint Tropez... la luna si desta con te...
Ma il vizietto di farsi pubblicità con il marchio del Comune è cosa abbastanza diffusa a Seregno.
Sul sito del Comune compare, pur mascherata da notizia della sezione sport - giovani, la seguente pubblicità: (leggi), non sappiamo infatti come altro possa essere considerata. Ci auguriamo che i proprietari del locale in questione (il Dorsia) abbiano almeno pagato per l' inserzione.
Nella pubblicità, così come potrete notare, si forniscono persino i numeri dell'ufficio del comune cui chiedere informazioni, quasi che l'ufficio fosse la filiale di un'attività commerciale.
Abbiamo fatto riferimento (vedi) ad un episodio analogo accaduto a Seveso; ora dobbiamo commentarne uno a Seregno e ci domandiamo perché mai un Comune debba pubblicizzare con il suo sito istituzionale l' iniziativa di un bar ristorante.
Ovviamente la domanda andrebbe girata direttamente all'assessore Nicola Viganò, che nel suo profilo facebook risulta "amico" con i soci del Dorsia, il bar lounge a Seregno che annovera tra i soci anche parenti di consiglieri di maggioranza; lo stesso Dorsia davanti al quale il Comune a sue spese ha costruito un parcheggio auto. Caspita questa si che è fortuna!
Ed è lo stesso Dorsia che ha preso in mano la gestione del Riviera, il luogo estivo della movida (borghesotta) locale.
Lo spazio delle piscine sui cui sorge il locale Riviera (ex Voile Blanche, ex Fata) è di proprietà del Comune di Seregno che tramite una delle sue partecipate, l'Aeb presediuta da Maurizio Bottoni, cognato dell'assessore Mario Novara, l'assegna in gestione. Non siamo in grado di dirvi come, con che criterio e a quale prezzo venga fatta questa assegnazione, perchè non si trova traccia di bando di gara. Di certo il posto è allettante, non solo da un punto di vista commerciale, data la possibilità di usufruire di un notevole spazio all'aperto, ma anche per l'occhio di riguardo che il Comune ha dimostrato di avere nei confronti delle passate gestioni.
In tempi di "lotta ai fracassoni", chiusure anticipate dei locali, tolleranza zero, protocolli proposti dall'Assessore Formenti, le 24 come limite massimo invalicabile per la diffusione della musica, l'Otello Dell'Orto (ex-gestore di Voile Blanche, ora Riviera) per rispondere alle lamentele del vicinato dichiarava candidamente ai giornali che "ci siamo attenuti ai permessi in nostro possesso: la musica cessa a mezzanotte, eccezion fatta per il venerdì e il sabato, quando prima abbassiamo il volume all'1 e poi spegniamo i ripetitori alle'1,30 ", avvalorando il sospetto che il comune abbia una politica differente con i locali notturni cittadini.
Quanto interesse poi ci sia, da parte dell'amministrazione, riguardo alla fruibilità degli spazi pubblici, che poi sono i nostri spazi, è lì da vedere. Anzichè ricavare luoghi aperti alla cittadinanza e ad un uso "familiare" si è preferito farne luoghi di "élite" nella logica del club privè con ambientazioni da piccola Saint Tropez di provincia ad uso e consumo dei figli della patetica borghesia brianzola che, tradotto, significa selezione all'ingresso e, prendendo a un tavolo una bottiglia di gin o di Jack Daniel's, l'esborso di 120 euro! Visti i prezzi di fatto un luogo più per calciatori e veline che per famiglie. Come servizio alla cittadinanza non ci sembra granché, in compenso è un sicuro affare per i fortunati gestori.
Ed è a questo punto che poniamo all'assessore Viganò, in maniera diretta, la seguente domanda: "Assessore, lei, attraverso la società per cui lavora, ha mai direttamente o indirettamente intrattenuto rapporti di lavoro e/o commerciali con i soci del Dorsia?"
E' una domanda retorica per due motivi. Primo perché sappiamo già la risposta e secondo perché l'assessore Viganò si guarderà bene dal rispondere a noi o in consiglio comunale, essendo l'opacità la cifra stilistica di questa amministrazione.
Nell'opacità si fanno favori ad amici e parenti ed è più difficile che qualcuno venga a chiedertene conto.
L'opacità del potere è anche la cifra stilistica della mafia.
lunedì 21 settembre 2009
Seregno, Amministrazione ecco quanto ci costi
da Il Giorno
articolo di MARIO GALIMBERTI
Dai compensi a sindaco e consiglieri comunali agli stipendi dei dirigenti pubblici
— SEREGNO —
QUANTO CI COSTANO gli amministratori comunali? Lo «stipendio» mensile lordo del sindaco Giacinto Mariani è di 3.633,27 euro, quello del vicesindaco nonchè assessore all’edilizia privata, lavori pubblici, pianificazione territoriale Attilio Gavazzi è di 1.998,30, sempre lordo e sempre mensile.
Per quanto riguarda gli altri assessori, Gianmario Alioli, Marco Cajani, Gianfranco Ciafrone, Marco Formenti, Mario Carlo Novara, Vito Potenza è Nicola Viganò ricevono un’indennità di 1.634,98 euro lordo ciascuno. Per Maria Teresa Viganò invece lo «stipendio» lordo è di 817,49 perchè è dipendente dell’Asl a tempo pieno, non come gli colleghi che sono liberi professionisti, pensionati oppure svolgono un’attività in proprio. Per la presidente del Consiglio comunale, Ilaria Cerqua, l’indennità è di 1.000 euro lordi ogni mese. Questo per quanto riguarda i «piani alti» del Comune.
I trenta consiglieri comunali percepiscono invece per ogni seduta un gettone di presenza di 43,38 euro lordi. Ci sono poi i dirigenti di ogni ufficio e settore che ricoprono cariche di responsabilità.
Il compenso annuo lordo varia a seconda del contratto individuale che contempla gli specifici incarichi. Sette le figure di primo piano. Antonella Petroncelli, segretario e direttore generale, percepisce 141.855,17 euro lordi (la retribuzione più alta), seguita da Franco Greco responsabile del settore lavori pubblici con una retribuzione lorda annua di 106.640 euro. In terza posizione Francesca Biella, responsabile del settore organizzazione e servizi alla persona con 106,569 euro.
Segue Nedda Manoni a capo dell’area programmazione finanziaria e settori interni con 92.325,54 euro annui, poi Luigi Stefano Pacchetti, a cui è affidata l’area delle politiche educative e culturali, con un compenso lordo di 77,274 euro. Carlo Santambrogio, a capo dei servizi tecnici di supporto, percepisce un compenso di 75.649 euro.
Fra i manager comunali c’è Calogero Grisafi, responsabile dell’area territoriale con un compenso annuo lordo di 69.471.
articolo di MARIO GALIMBERTI
Dai compensi a sindaco e consiglieri comunali agli stipendi dei dirigenti pubblici
— SEREGNO —
QUANTO CI COSTANO gli amministratori comunali? Lo «stipendio» mensile lordo del sindaco Giacinto Mariani è di 3.633,27 euro, quello del vicesindaco nonchè assessore all’edilizia privata, lavori pubblici, pianificazione territoriale Attilio Gavazzi è di 1.998,30, sempre lordo e sempre mensile.
Per quanto riguarda gli altri assessori, Gianmario Alioli, Marco Cajani, Gianfranco Ciafrone, Marco Formenti, Mario Carlo Novara, Vito Potenza è Nicola Viganò ricevono un’indennità di 1.634,98 euro lordo ciascuno. Per Maria Teresa Viganò invece lo «stipendio» lordo è di 817,49 perchè è dipendente dell’Asl a tempo pieno, non come gli colleghi che sono liberi professionisti, pensionati oppure svolgono un’attività in proprio. Per la presidente del Consiglio comunale, Ilaria Cerqua, l’indennità è di 1.000 euro lordi ogni mese. Questo per quanto riguarda i «piani alti» del Comune.
I trenta consiglieri comunali percepiscono invece per ogni seduta un gettone di presenza di 43,38 euro lordi. Ci sono poi i dirigenti di ogni ufficio e settore che ricoprono cariche di responsabilità.
Il compenso annuo lordo varia a seconda del contratto individuale che contempla gli specifici incarichi. Sette le figure di primo piano. Antonella Petroncelli, segretario e direttore generale, percepisce 141.855,17 euro lordi (la retribuzione più alta), seguita da Franco Greco responsabile del settore lavori pubblici con una retribuzione lorda annua di 106.640 euro. In terza posizione Francesca Biella, responsabile del settore organizzazione e servizi alla persona con 106,569 euro.
Segue Nedda Manoni a capo dell’area programmazione finanziaria e settori interni con 92.325,54 euro annui, poi Luigi Stefano Pacchetti, a cui è affidata l’area delle politiche educative e culturali, con un compenso lordo di 77,274 euro. Carlo Santambrogio, a capo dei servizi tecnici di supporto, percepisce un compenso di 75.649 euro.
Fra i manager comunali c’è Calogero Grisafi, responsabile dell’area territoriale con un compenso annuo lordo di 69.471.
giovedì 10 settembre 2009
Lo scandalo in Parlamento
www.repubblica.it
GIUNTO il tempo che Silvio Berlusconi vada in Parlamento ad affrontare uno scandalo che, sempre di più e ancor più limpidamente, rivela il disordine della sua vita privata. Che sarebbe anche affar suo, certo (lo si dice per i "neutralisti"), se non fosse contraddittorio con l'ordine che voleva imporre per legge alla nostra vita e incompatibile con la rappresentazione che ha dato di se stesso agli elettori.
Questo è già un problema di difficile soluzione per Berlusconi, ma non appare più il cuore dello scandalo. La gravità del caso politico - da affrontare con urgenza alla Camera e al Senato, nel luogo "politico" per eccellenza, - si annuncia nella sventatezza con cui il capo del governo assolve alle sue responsabilità pubbliche e si radica nella sua vulnerabilità. Un controllo delle date delle "feste" a Palazzo con gli impegni pubblici del presidente del Consiglio svela come, a volte, il premier viene meno ai suoi doveri istituzionali per non rinunciare ai suoi piaceri privati.
La serietà della questione è soprattutto, però, nella vulnerabilità che oggi circonda la sua persona e il suo ufficio. Il via vai di prostitute a Palazzo Grazioli, le cene, le feste, il sesso, le orge, insomma le abitudini di vita e il veleno della satiriasi espongono con tutta evidenza Silvio Berlusconi a pressioni e tensioni che nessuno è in grado oggi di immaginare. Nemmeno il presidente del Consiglio. Nemmeno l'occhiuta "squadra" dei suoi collaboratori più stretti che finora ha pensato di uscire dall'angolo in cui il premier si era cacciato da solo con le intimidazioni all'informazione, le pressioni sui possibili testimoni, i trucchi di sottomesse burocrazie della sicurezza.
Che l'Egocrate si fosse cacciato in un guaio che, con il tempo, sarebbe diventato catastrofico, è stato chiaro quando Patrizia D'Addario ha mostrato le fotografie e le registrazioni raccolte nella notte trascorsa con il premier. Ora Gianpaolo Tarantini completa il disegno e quel che si vede è esattamente quel si intuisce e si racconta da mesi. Un giovanotto ambiziosissimo, uomo d'affari temerario e cinico grimpeur sociale, fa leva sulle ossessioni personali di Berlusconi (ritorniamo a chiederlo, dopo la denuncia pubblica della moglie: quali sono le sue condizioni di salute?) per avvicinarlo, blandirlo, conquistarne l'attenzione e l'amicizia.
Tarantini ingaggia prostitute per il premier. Le accompagna nel suo Palazzo. Le rimborsa con moderazione e le paga, generoso, se fanno sesso con Berlusconi che finge di non sapere, non vedere, non capire. In qualche occasione, Tarantini offre alle "ragazze" (e lo ammette) della cocaina per ricompensarle. In cambio, il giovanotto, diventato prosseneta, chiede al capo del governo buoni contatti e autorevole influenza per chiudere affari con lo Stato. Il capo del governo glieli offre.
Sesso, prostituzione, affari, droga. In questo ambiente è precipitato Silvio Berlusconi, per un'intima fragilità irrisolta e denunciata per tempo da Veronica Lario. Da questo ambiente possono saltar fuori molti intrighi e troppi ricatti che il capo del governo è ormai palesemente incapace di prevedere e controllare, come ha fatto sempre in passato immaginando per se stesso un'impunità eterna. Se ieri il tentativo di liquidare quest'affare come "spazzatura" e violazione della privacy era malinconico, oggi è irresponsabile. La vita disordinata che ha condotto - e che, secondo alcune fonti, ancora conduce in palazzi più appartati - rende Silvio Berlusconi pericolosamente esposto a coercizioni e vulnerabile alle pressioni.
Questa sua debolezza non è un "affare di famiglia" (ammesso che lo sia mai stato), ma interpella la credibilità delle istituzioni e minaccia la sicurezza nazionale. Quante sono le ragazze che possono umiliare pubblicamente o addirittura compromettere il capo del governo? Le amiche di Tarantini, se il giovanotto ha detto il vero, sono più o meno trenta. Come Patrizia D'Addario, qualcuna tra loro ha conservato imbarazzanti documenti sonori o visivi di Berlusconi? Dove finiscono o dove possono finire le informazioni - e magari le registrazioni e le immagini - in loro possesso? Senza voler considerare, poi, che Gianpaolo Tarantini è stato soltanto uno - uno solo - dei ruffiani del presidente, l'ultimo arrivato, il più arruffone a quanto pare.
Il lento ma inesorabile disvelamento della vita disordinata di un premier attossicato dalla sexual addiction deve pure trovare un punto di arrivo con un chiarimento pubblico se non si vuole trascinare nel baratro - con la reputazione di Berlusconi - anche la credibilità delle istituzioni. I costi pagati dal rifiuto del capo di governo a illuminare ciò che ancora oggi è oscuro non possono essere illimitati. Per evitare di chiarire i suoi rapporti con una minorenne, è salito su un ottovolante di dinieghi, abusi, aggressività, conflitti brutali che non gli ha portato e non gli può portare fortuna. La festa di Casoria; le rivelazioni degli incontri con Noemi allora minorenne lo hanno costretto a mentire in televisione.
Quella menzogna non l'ha avuta vinta e sono saltati fuori i portfolio che vengono consegnati a Berlusconi per scegliere i "volti angelici"; la cerchia dei ruffiani che gli riempie il Palazzo e la Villa di donne a pagamento; migliaia di foto che lo ritraggono, solo, circondato da decine di ragazze di volta in volta diverse; i ricordi imbarazzati e imbarazzanti di capi di Stato che gli hanno fatto visita; la confessione di una prostituta pagata per una cena e per una notte di sesso con in più la promessa di una candidatura alle Europee e poi in consiglio comunale; intercettazioni telefoniche (un centinaio) con cui gli vengono annunciate "brune" e "bionde", indimenticabili che giustificano la diserzione del premier da un appuntamento ufficiale. Fino a quando potrà durare il silenzio dell'Egocrate? Che cosa lo costringe a mentire o gli impone di tacere? Non sono una via di uscita - ieri ce n'è stato un altro - gli ininterrotti flussi verbali, uguali nelle parole, nei gesti, nelle pause, nell'inutilità di guadagnare il rispetto che ha perduto. Che cosa deve ancora accadere perché Berlusconi trovi la forza, il coraggio, l'assennatezza di offrire al Paese quella verità su se stesso che ancora oggi rifiuta? La crisi personale di una leadership può diventare, per ostinazione di un narciso smarrito, discredito di una nazione? Il dramma di un uomo e di una leadership può diventare la tragedia di un Paese? Vada in Parlamento, finalmente, e si racconti, ci racconti. Non può cavarsela consigliando, al solito, di non leggere i giornali. L'informazione non ha altra possibilità che continuare a raccontarlo. La questione è se Berlusconi può raccontare se stesso. In pubblico e senza complicità.
GIUNTO il tempo che Silvio Berlusconi vada in Parlamento ad affrontare uno scandalo che, sempre di più e ancor più limpidamente, rivela il disordine della sua vita privata. Che sarebbe anche affar suo, certo (lo si dice per i "neutralisti"), se non fosse contraddittorio con l'ordine che voleva imporre per legge alla nostra vita e incompatibile con la rappresentazione che ha dato di se stesso agli elettori.
Questo è già un problema di difficile soluzione per Berlusconi, ma non appare più il cuore dello scandalo. La gravità del caso politico - da affrontare con urgenza alla Camera e al Senato, nel luogo "politico" per eccellenza, - si annuncia nella sventatezza con cui il capo del governo assolve alle sue responsabilità pubbliche e si radica nella sua vulnerabilità. Un controllo delle date delle "feste" a Palazzo con gli impegni pubblici del presidente del Consiglio svela come, a volte, il premier viene meno ai suoi doveri istituzionali per non rinunciare ai suoi piaceri privati.
La serietà della questione è soprattutto, però, nella vulnerabilità che oggi circonda la sua persona e il suo ufficio. Il via vai di prostitute a Palazzo Grazioli, le cene, le feste, il sesso, le orge, insomma le abitudini di vita e il veleno della satiriasi espongono con tutta evidenza Silvio Berlusconi a pressioni e tensioni che nessuno è in grado oggi di immaginare. Nemmeno il presidente del Consiglio. Nemmeno l'occhiuta "squadra" dei suoi collaboratori più stretti che finora ha pensato di uscire dall'angolo in cui il premier si era cacciato da solo con le intimidazioni all'informazione, le pressioni sui possibili testimoni, i trucchi di sottomesse burocrazie della sicurezza.
Che l'Egocrate si fosse cacciato in un guaio che, con il tempo, sarebbe diventato catastrofico, è stato chiaro quando Patrizia D'Addario ha mostrato le fotografie e le registrazioni raccolte nella notte trascorsa con il premier. Ora Gianpaolo Tarantini completa il disegno e quel che si vede è esattamente quel si intuisce e si racconta da mesi. Un giovanotto ambiziosissimo, uomo d'affari temerario e cinico grimpeur sociale, fa leva sulle ossessioni personali di Berlusconi (ritorniamo a chiederlo, dopo la denuncia pubblica della moglie: quali sono le sue condizioni di salute?) per avvicinarlo, blandirlo, conquistarne l'attenzione e l'amicizia.
Tarantini ingaggia prostitute per il premier. Le accompagna nel suo Palazzo. Le rimborsa con moderazione e le paga, generoso, se fanno sesso con Berlusconi che finge di non sapere, non vedere, non capire. In qualche occasione, Tarantini offre alle "ragazze" (e lo ammette) della cocaina per ricompensarle. In cambio, il giovanotto, diventato prosseneta, chiede al capo del governo buoni contatti e autorevole influenza per chiudere affari con lo Stato. Il capo del governo glieli offre.
Sesso, prostituzione, affari, droga. In questo ambiente è precipitato Silvio Berlusconi, per un'intima fragilità irrisolta e denunciata per tempo da Veronica Lario. Da questo ambiente possono saltar fuori molti intrighi e troppi ricatti che il capo del governo è ormai palesemente incapace di prevedere e controllare, come ha fatto sempre in passato immaginando per se stesso un'impunità eterna. Se ieri il tentativo di liquidare quest'affare come "spazzatura" e violazione della privacy era malinconico, oggi è irresponsabile. La vita disordinata che ha condotto - e che, secondo alcune fonti, ancora conduce in palazzi più appartati - rende Silvio Berlusconi pericolosamente esposto a coercizioni e vulnerabile alle pressioni.
Questa sua debolezza non è un "affare di famiglia" (ammesso che lo sia mai stato), ma interpella la credibilità delle istituzioni e minaccia la sicurezza nazionale. Quante sono le ragazze che possono umiliare pubblicamente o addirittura compromettere il capo del governo? Le amiche di Tarantini, se il giovanotto ha detto il vero, sono più o meno trenta. Come Patrizia D'Addario, qualcuna tra loro ha conservato imbarazzanti documenti sonori o visivi di Berlusconi? Dove finiscono o dove possono finire le informazioni - e magari le registrazioni e le immagini - in loro possesso? Senza voler considerare, poi, che Gianpaolo Tarantini è stato soltanto uno - uno solo - dei ruffiani del presidente, l'ultimo arrivato, il più arruffone a quanto pare.
Il lento ma inesorabile disvelamento della vita disordinata di un premier attossicato dalla sexual addiction deve pure trovare un punto di arrivo con un chiarimento pubblico se non si vuole trascinare nel baratro - con la reputazione di Berlusconi - anche la credibilità delle istituzioni. I costi pagati dal rifiuto del capo di governo a illuminare ciò che ancora oggi è oscuro non possono essere illimitati. Per evitare di chiarire i suoi rapporti con una minorenne, è salito su un ottovolante di dinieghi, abusi, aggressività, conflitti brutali che non gli ha portato e non gli può portare fortuna. La festa di Casoria; le rivelazioni degli incontri con Noemi allora minorenne lo hanno costretto a mentire in televisione.
Quella menzogna non l'ha avuta vinta e sono saltati fuori i portfolio che vengono consegnati a Berlusconi per scegliere i "volti angelici"; la cerchia dei ruffiani che gli riempie il Palazzo e la Villa di donne a pagamento; migliaia di foto che lo ritraggono, solo, circondato da decine di ragazze di volta in volta diverse; i ricordi imbarazzati e imbarazzanti di capi di Stato che gli hanno fatto visita; la confessione di una prostituta pagata per una cena e per una notte di sesso con in più la promessa di una candidatura alle Europee e poi in consiglio comunale; intercettazioni telefoniche (un centinaio) con cui gli vengono annunciate "brune" e "bionde", indimenticabili che giustificano la diserzione del premier da un appuntamento ufficiale. Fino a quando potrà durare il silenzio dell'Egocrate? Che cosa lo costringe a mentire o gli impone di tacere? Non sono una via di uscita - ieri ce n'è stato un altro - gli ininterrotti flussi verbali, uguali nelle parole, nei gesti, nelle pause, nell'inutilità di guadagnare il rispetto che ha perduto. Che cosa deve ancora accadere perché Berlusconi trovi la forza, il coraggio, l'assennatezza di offrire al Paese quella verità su se stesso che ancora oggi rifiuta? La crisi personale di una leadership può diventare, per ostinazione di un narciso smarrito, discredito di una nazione? Il dramma di un uomo e di una leadership può diventare la tragedia di un Paese? Vada in Parlamento, finalmente, e si racconti, ci racconti. Non può cavarsela consigliando, al solito, di non leggere i giornali. L'informazione non ha altra possibilità che continuare a raccontarlo. La questione è se Berlusconi può raccontare se stesso. In pubblico e senza complicità.
Congresso al via, giallo su chi è in testa tra Bersani e Franceschini
www.unita.it
Premessa: siamo solo all'inizio. Del congresso Pd, s'intende. Ed è già guerra sui numeri. Parliamo di circa 1000 voti, espressi nei primi 15 circoli, che, impazienti, hanno già chiuso il congresso nel fine-settimana appena trascorso. Ore 12.03, l'agenzia di stampa Ansa scrive: “I congressi nei circoli del Pd sono appena cominciati. Secondo i dati, a quanto si apprende da fonti dell'ORANIZZAZIONE del Pd, dei 750 iscritti (579 i voti validi), Bersani ha ottenuto 325 voi, pari al 56%, Franceschini 241 voti pari al 42% e Ignazio Marino 13 voti pari al 2%. Passa meno di un'ora e arriva la smentita.
“Fonti del comitato Franceschini smentiscono i dati resi noti in ambienti dell'ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO”, batte l'Ansa. “Secondo i sostenitori Franceschini, su 826 iscritti, hanno votato in 613: Franceschini ha ottenuto 309 voti, pari al 50,4%, Pierluigi Bersani 296 voti, pari al 48,2%, e Ignazio Marino 8 voti, pari all'1,3%”.
Oibò – dirà l'elettore – chi ha ragione? E soprattutto: che succede nell'organizzazione del pd? Possibile che non si riesca a venire a capo nemmeno di mille voti?
Passa mezz'ora e arriva un'ulteriore precisazione. Ovvero: “L'ufficio stampa del Partito democratico e l'organizzazione del Pd smentiscono di aver mai fornito i dati sui congressi che si stanno svolgendo nei circoli territoriali del partito. I dati pubblicati (privi per altro di ogni attribuzione a singoli circoli e quindi anche di distribuzione territoriale) non sono da attribuire all'organizzazione del Pd”.
In effetti, sarebbe proprio l'ufficio organizzazione quello preposto a diffondere via via i dati sul congresso. La cosa più o meno funziona così. Terminata la votazione, il circolo deve comunicare l'esito del voto alla federazione che a sua volta la comunica all'organizzazione centrale del partito, che però si è data una regola. Non rendere pubblici i dati sul congresso prima che si fosse votato almeno nel 10% dei circoli. Traguardo che sarà raggiunto più o meno – secondo le previsioni – a metà della prossima settimana. Un bel po' di congressi di circolo si svolgeranno infatti nel prossimo fine settimana. Ed entro la prossima settimana si dovrebbe arrivare a quota 600. Il maggior numero di congressi dovrebbe però concentrarsi nelle due settimane successive.
Quindi, tornando ai dati di oggi. Il Pd smentisce che si tratti di dati ufficiali. Al Partito democratico suggeriscono che si tratterebbe sia nel primo che nel secondo caso di “dati di parte” raccolti dagli entourage dei rispettivi candidati. Tanto è vero che i nemmeno il numero complessivo dei voti su cui vengono effettuati i due rispettivi conteggi coincide. E non è detto che coincidano nemmeno i circoli presi in considerazione dall'uno e dall'altro. Insomma, un rebus. In attesa di capire chi è davvero intesta.
Premessa: siamo solo all'inizio. Del congresso Pd, s'intende. Ed è già guerra sui numeri. Parliamo di circa 1000 voti, espressi nei primi 15 circoli, che, impazienti, hanno già chiuso il congresso nel fine-settimana appena trascorso. Ore 12.03, l'agenzia di stampa Ansa scrive: “I congressi nei circoli del Pd sono appena cominciati. Secondo i dati, a quanto si apprende da fonti dell'ORANIZZAZIONE del Pd, dei 750 iscritti (579 i voti validi), Bersani ha ottenuto 325 voi, pari al 56%, Franceschini 241 voti pari al 42% e Ignazio Marino 13 voti pari al 2%. Passa meno di un'ora e arriva la smentita.
“Fonti del comitato Franceschini smentiscono i dati resi noti in ambienti dell'ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO”, batte l'Ansa. “Secondo i sostenitori Franceschini, su 826 iscritti, hanno votato in 613: Franceschini ha ottenuto 309 voti, pari al 50,4%, Pierluigi Bersani 296 voti, pari al 48,2%, e Ignazio Marino 8 voti, pari all'1,3%”.
Oibò – dirà l'elettore – chi ha ragione? E soprattutto: che succede nell'organizzazione del pd? Possibile che non si riesca a venire a capo nemmeno di mille voti?
Passa mezz'ora e arriva un'ulteriore precisazione. Ovvero: “L'ufficio stampa del Partito democratico e l'organizzazione del Pd smentiscono di aver mai fornito i dati sui congressi che si stanno svolgendo nei circoli territoriali del partito. I dati pubblicati (privi per altro di ogni attribuzione a singoli circoli e quindi anche di distribuzione territoriale) non sono da attribuire all'organizzazione del Pd”.
In effetti, sarebbe proprio l'ufficio organizzazione quello preposto a diffondere via via i dati sul congresso. La cosa più o meno funziona così. Terminata la votazione, il circolo deve comunicare l'esito del voto alla federazione che a sua volta la comunica all'organizzazione centrale del partito, che però si è data una regola. Non rendere pubblici i dati sul congresso prima che si fosse votato almeno nel 10% dei circoli. Traguardo che sarà raggiunto più o meno – secondo le previsioni – a metà della prossima settimana. Un bel po' di congressi di circolo si svolgeranno infatti nel prossimo fine settimana. Ed entro la prossima settimana si dovrebbe arrivare a quota 600. Il maggior numero di congressi dovrebbe però concentrarsi nelle due settimane successive.
Quindi, tornando ai dati di oggi. Il Pd smentisce che si tratti di dati ufficiali. Al Partito democratico suggeriscono che si tratterebbe sia nel primo che nel secondo caso di “dati di parte” raccolti dagli entourage dei rispettivi candidati. Tanto è vero che i nemmeno il numero complessivo dei voti su cui vengono effettuati i due rispettivi conteggi coincide. E non è detto che coincidano nemmeno i circoli presi in considerazione dall'uno e dall'altro. Insomma, un rebus. In attesa di capire chi è davvero intesta.
Doveri di Stato e ragazze
www.repubblica.it
ROMA - Una volta è uno strappo muscolare, con tanto di comunicato di Palazzo Chigi, che lo tiene lontano dal Quirinale per gli auguri natalizi col capo dello Stato. Un'altra, è la crisi Alitalia che gli impone il rinvio della partenza per l'assemblea dell'Onu a New York. Imprevisti, veri o presunti, che non gli impediscono di organizzare cene e dopocena a Palazzo Grazioli alla presenza di Gianpaolo Tarantini e delle sue sempre nuove amiche.
Incrociando le dichiarazioni dell'imprenditore barese ai magistrati con gli impegni pubblici del premier, emerge un'agenda fitta di appuntamenti istituzionali che si accavallano con numerose occasioni di "relax". Appuntamenti perfettamente incastrati: un consiglio dei ministri e una cena, un voto di fiducia e un dopocena, un viaggio a Napoli e ancora un'altra cena. Salta all'occhio una sola evidente contraddizione in questo programma perfetto: il 17 dicembre, Berlusconi diserta una manifestazione al Coni e gli auguri di Natale con Napolitano. La spiegazione ufficiale è, appunto, uno strappo muscolare che nemmeno "l'intervento di un fisiatra è riuscito a migliorare".
Quella sera, secondo Tarantini, a Palazzo Grazioli arriva una macchina con i vetri oscurati. Dentro, con l'imprenditore barese ci sono Linda Santaguida (volto tv, "naufraga" dell'Isola dei Famosi) e Camilla Cordero Charao (entrambe smentiscono seccamente qualsiasi coinvolgimento nella vicenda).
Due mesi prima, il 23 settembre, è Franco Frattini, ministro degli Esteri, a New York per l'assemblea generale dell'Onu, a informare i giornalisti che Berlusconi non parteciperà all'appuntamento al Palazzo di Vetro per seguire l'Alitalia. In piena crisi della nostra compagnia di bandiera, però, il premier non si risparmia una cena in compagnia di Tarantini, Carolina Marconi, Francesca Garasi, Geraldine Semeghini e Maria Teresa De Nicolò.
Tanti gli incontri, tutti tra fine estate 2008 e l'inizio del 2009. Ottobre il mese più fitto. Un "ingorgo" tra l'8 e il 9, con Tarantini a Palazzo Grazioli. L'8, in serata a Palazzo Chigi c'è un consiglio dei ministri sulla crisi. Al termine, il premier raggiunge il Salone Margherita per lo spettacolo del Bagaglino con l'amico Mariano Apicella. Poi, secondo il racconto di Tarantini ai pm, appuntamento a Palazzo Grazioli con Vanessa Del Meglio e Barbara Guerra. Quest'ultima, ballerina al Bagaglino, racconta un'altra versione. "Quella sera sono stata invitata a casa del premier. Ma eravamo in trenta, compresi i ballerini dello spettacolo. E non sono rimasta a Palazzo Grazioli. Né ci sono tornata il giorno dopo".
ROMA - Una volta è uno strappo muscolare, con tanto di comunicato di Palazzo Chigi, che lo tiene lontano dal Quirinale per gli auguri natalizi col capo dello Stato. Un'altra, è la crisi Alitalia che gli impone il rinvio della partenza per l'assemblea dell'Onu a New York. Imprevisti, veri o presunti, che non gli impediscono di organizzare cene e dopocena a Palazzo Grazioli alla presenza di Gianpaolo Tarantini e delle sue sempre nuove amiche.
Incrociando le dichiarazioni dell'imprenditore barese ai magistrati con gli impegni pubblici del premier, emerge un'agenda fitta di appuntamenti istituzionali che si accavallano con numerose occasioni di "relax". Appuntamenti perfettamente incastrati: un consiglio dei ministri e una cena, un voto di fiducia e un dopocena, un viaggio a Napoli e ancora un'altra cena. Salta all'occhio una sola evidente contraddizione in questo programma perfetto: il 17 dicembre, Berlusconi diserta una manifestazione al Coni e gli auguri di Natale con Napolitano. La spiegazione ufficiale è, appunto, uno strappo muscolare che nemmeno "l'intervento di un fisiatra è riuscito a migliorare".
Quella sera, secondo Tarantini, a Palazzo Grazioli arriva una macchina con i vetri oscurati. Dentro, con l'imprenditore barese ci sono Linda Santaguida (volto tv, "naufraga" dell'Isola dei Famosi) e Camilla Cordero Charao (entrambe smentiscono seccamente qualsiasi coinvolgimento nella vicenda).
Due mesi prima, il 23 settembre, è Franco Frattini, ministro degli Esteri, a New York per l'assemblea generale dell'Onu, a informare i giornalisti che Berlusconi non parteciperà all'appuntamento al Palazzo di Vetro per seguire l'Alitalia. In piena crisi della nostra compagnia di bandiera, però, il premier non si risparmia una cena in compagnia di Tarantini, Carolina Marconi, Francesca Garasi, Geraldine Semeghini e Maria Teresa De Nicolò.
Tanti gli incontri, tutti tra fine estate 2008 e l'inizio del 2009. Ottobre il mese più fitto. Un "ingorgo" tra l'8 e il 9, con Tarantini a Palazzo Grazioli. L'8, in serata a Palazzo Chigi c'è un consiglio dei ministri sulla crisi. Al termine, il premier raggiunge il Salone Margherita per lo spettacolo del Bagaglino con l'amico Mariano Apicella. Poi, secondo il racconto di Tarantini ai pm, appuntamento a Palazzo Grazioli con Vanessa Del Meglio e Barbara Guerra. Quest'ultima, ballerina al Bagaglino, racconta un'altra versione. "Quella sera sono stata invitata a casa del premier. Ma eravamo in trenta, compresi i ballerini dello spettacolo. E non sono rimasta a Palazzo Grazioli. Né ci sono tornata il giorno dopo".
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