estratti dal "Giornale di Seregno" del 11/3/08 -
articolo di Roberta Dehò
L'autorità dice si al Palazzo, giudica irregolare l'AuditoriumSeregno - Lo avevamo annunciato e la bocciatura è arrivata. Il giudizio dell'Autorità di vigilanza è particolarmente severo verso la procedura seguita dall'Amministrazione per la riqualificazione di piazza Risorgimento, dopo aver cancellato il palazzo municipale. Un progetto della Giunta Perego che l'attuale sindaco, Giacinto Mariani, ha sempre osteggiato, senza mai nascondere il suo dissenso verso un'opera che era anche diventata il perno della sua campagna elettorale. La deliberazione del 6 febbraio, alle parti è stata recapitata mercoledì scorso.L'Autorità ha focalizzato i passaggi di maggior rilievo con un breve excursus storico che ricostruisce le tappe fondamentali di un cantiere senza fine, partendo dalla fase progettuale al cambio di amministrazione con la scelta di modificare la rotta rispetto ad un'opera che la Giunta Perego aveva pianificato in ogni minimo dettaglio. L'errore di tracciamento e il disallineamento delle fondamenta che avrebbero dovuto sostenere il palazzo è stato determinante per l'Amministrazione Mariani, provvidenziale per cancellare il palazzo, nonostante le dichiarazioni dei progettisti che all'errore si poteva anche rimediare. Quindi la delibera d'indirizzo del Consiglio comunale, nel gennaio 2007, "per verificare la possibilità di adottare legittimamente varianti in corso d'opera che non prevedano il palazzo comunale, quanto piuttosto l'esecuzione di opere diverse, senza che si producano responsabilità per danno erariale a carico degli organi comunali". Ed è proprio in relazione a questa variante in corso d'opera rispetto al progetto originale che l'Autorità "ha ravvisato una palese irregolarità rispetto a quanto previsto dalla legge", che prevede tassative ipotesi in cui non rientra quella in questione. Secondo l'ente di vigilanza "c'è stato un grave errore nell'esecuzione dell'opera, imputabile all'affidatario dei lavori. Le ipotizzate modificazioni (la cancellazione del palazzo e la realizzazione dell'auditorium) - viene evidenziato - configurano un intervento totalmente diverso che snaturerebbe il progetto esecutivo, oltre che le condizioni contrattuali". In poche parole, per aver qualcosa di diverso dal palazzo occorrerebbero procedure ex novo. Ed ogni variazione "non deve mutare sostanzialmente la natura dei lavori compresi nell'appalto". Le conclusioni non lasciano alcuno spiraglio, anche se il parere non è vincolante. L'Autorità ritiene infatti che i lavori eseguiti non sono conformi al progetto; rileva che il Comune "ha manifestato la volontà di produrre irregolarmente una modificazione sostanziale al progetto esecutivo e alle condizioni contrattuali, per l'esecuzione di opere del tutto estranee al disegno iniziale". All'Amministrazione "non resta altro da fare che recuperare i danni per l'errore e attivarsi al fine di ottenere un'opera conforme al progetto". Non solo, ma gli atti sono stati trasmessi alla Corte dei conti e alla Procura della Regione Lombardia per i provvedimenti di competenza.Il sindaco, Giacinto Mariani:"I nostri legali stanno facendo delle valutazioni. Il parere non è vincolante, andremo avanti"Seregno - E' il parere non vincolante dell'Autorità a rendere tranquillo il primo cittadino, Giacinto Mariani . "Abbiamo ricevuto la delibera - ha dichiarato - l'ho guardata ed ora i nostri legali stanno facendo delle valutazioni. Certo è che non potrà fermare i lavori di riqualificazione di piazza Risorgimento". Nessuna titubanza, nonostante il pronunciamento a sfavore. "A presentare l'esposto - ha affermato - sono stati i rappresentanti delle opposizioni, e questa la dice lunga. Dice chiaramente che si tratta di una questione meramente politica. Bisogna chiarire che qui non è allo studio una variante, ma solo una riduzione del progetto. E questa è sempre ammessa. Sul quinto, poi, previsto per legge, basta mettersi d'accordo con l'impresa. Se il progetto iniziale prevedeva un costo di 13 milioni e 500mila euro, noi ne spenderemo molti meno e oltretutto non cediamo degli immobili pubblici che oggi valgono di più. Di fronte, pertanto, a una spesa inferiore, di certo la Corte dei conti non potrà valutare che c'è stato un danno erariale".Ricordiamo però che la spesa iniziale comprendeva il nuovo Municipio, ora i costi si riducono, ma il palazzo è stato cancellato. Sulla quantificazione del danno procurato dalla ditta "questo è già stato quantificato in 285 mila euro da un'apposita commissione". Nel frattempo è ormai quasi pronto il progetto redatto dall'Ufficio tecnico per l'intervento di piazza Risorgimento. "Realizzeremo una piazza" ha specificato Mariani, che non ha voluto parlare di auditorium né di sala polifunzionale. "Semplicemente una piazza", ha tenuto a ribadire.Nessuna data certa, però, rispetto al termine dei lavori per un cantiere aperto ormai da tre anni. Entro l'estate sarà invece inaugurato il parcheggio sotterraneo, previsto per marzo. "E' cambiata la normativa antincendio - ha specificato il sindaco - occorre ancora qualche verifica". Giovedì in programma l'incontro con i commercianti.L'ex primo cittadino, Gigi Perego, ha accolto con soddisfazione le indicazioni in risposta all'espostoSeregno - "Un terno al lotto a costo zero". E' così che l'ex sindaco, Gigi Perego, con aria soddisfatta dopo che l'Autorità ha dato ragione al ricorso, ha definito il parere recapitato per posta mercoledì scorso. "Devo dire - ha poi proseguito - che la delibera ha fatto giustizia di molte falsità sparse in questi anni, che hanno buttato fumo negli occhi dei cittadini e premia il lavoro di quei funzionari che in questi anni hanno lavorato con competenza. Inizialmente la Giunta Mariani aveva sottoposto ai raggi X ogni delibera, ma poi ha dovuto arrendersi di fronte all'evidenza, soprattutto di fronte alla competenza e alla professionalità della precedente Giunta".Un verdetto che riporta l'attenzione sul palazzo municipale, cancellato per un errore materiale. "Leggendo il parere dell'Autorità - ha sottolineato - balza immediatamente all'occhio l'incapacità di questa Amministrazione comunale, eletta a suon di slogan populisti: "No al palazzo, tre euro per le case", promesse che non è in grado di mantenere. Il fatto è che questa Amministrazione ha un'idea di città che è simile a quella del topo, più ristretta, che a quella dell'aquila. E questo è un chiaro limite".Senza contare secondo l'ex sindaco, che dimostra di voler andare fino in fondo per salvare un progetto per cui la sua Giunta aveva speso notevoli energie, "che si sta provocando un danno alla città, che non è solo economico. I lavori dovevano essere terminati il 6 aprile dello scorso anno, ma non c'è ancora una data certa. E così, mantenendo ancora a lungo il cantiere, si danneggiano cittadini e commercianti".Diverso sarebbe stato con il nuovo palazzo municipale. "Avrebbe richiamato centinaia e centinaia di cittadini - ha puntualizzato - All'interno del palazzo ci sarebbero stati 260 persone garantendo l'economia locale, rispondendo in modo positivo ai commercianti che sapevano che avrebbero dovuto soffrire solo per l'intera durata del cantiere. Ora il rischio per la città, così com'è. è di avere un buco su una piazza che senza palazzo sarà un deserto". D'altra parte Perego ci tiene a sottolineare che la delibera boccia l'idea dell'auditorium. "Se l'Amministrazione comunale insiste su questa ipotesi dovrà indire una nuova procedura". Da ultimo un auspicio. "Mi auguro - ha detto - che questa deliberazione faccia riflettere il sindaco, che non sia guidato da un interesse di parte, ma dalla cura per il bene della città. Che in questa occasione non mostri solo i muscoli, ma l'intelligenza, la competenza, la professionalità, altrimenti è bene andare a casa. I cittadini hanno già pagato, e molto". E nei confronti del governo Mariani: "Questa Amministrazione è stata presa con le mani nella marmellata. La delibera ha rimarcato l'illegittimità di un iter, ha sancito che c'è molta improvvisazione e prima di sedere ancora in Consiglio comunale deve superare l'esame di ammissione". E in conclusione ha annunciato: "Non staremo con le mani in mano".