Cesano -
La villetta bifamiliare abusiva intestata alla moglie di Massimo Ponzoni, assessore regionale all’Ambiente e politico di spicco di Forza Italia, è stata rasa al suolo.
Nella mattinata di oggi, venerdì 20 marzo, gli agenti della Polizia locale e i tecnici comunali hanno bussato alla porta del cancello di via Paolo Sarpi a Cascina Gaeta, per verificare che l’ordinanza firmata dal sindaco fosse stata rispettata. Davanti ai loro occhi si è presentato un terreno incolto. Addio per sempre al rustico della discordia.
Si chiude così una normale storia di abuso, che ha fatto molto clamore, anche sulla stampa nazionale, per via del nome arcinoto di Ponzoni. La vicenda ha inizio nel 2004 quando Argentino e Annamaria Cocozza (cognato e moglie di Ponzoni) e Maria Cacioppo (suocera di Ponzoni) diventano oggetto di una segnalazione in Comune, in cui si fa presente la costruzione di una casa abusiva a loro intestata. I tecnici comunali avviano l’iter di verifica e intanto i Cocozza chiedono il condono.
Ad aprile 2004 gli agenti della Polizia locale effettuano un sopralluogo e sospendono i lavori per abuso edilizio. Si va in tribunale. I Cocozza si rivolgono al Tar. Nel 2007 arriva la risposta del Comune: quella casa è abusiva. È il giugno del 2008 quando i due fratelli e Maria Cacioppo vengono condannati per abuso edilizio. Nell’ottobre dello stesso anno il comune emette un’ordinanza di abbattimento. È il 22 gennaio 2009 quando il Tar mette la parola fine: quella casa è abusiva e deve essere rasa al suolo.