La situazione urbanistica di Seregno ci preoccupa sempre di più. Fino ad oggi l’assessore giustificava le enormi volumetrie concesse ai privati nell’ambito dei piani integrati di intervento come riqualificazioni di suolo già edificato.
L’articolo di “Amare Seregno” pubblicato sull’ultimo numero del Seregno informa fa rizzare i capelli. Partendo da un presupposto (la necessità della nuova caserma dei pompieri e della protezione civile), passano all’analisi dei costi (3,6 milioni di euro) sostenendo che tali spese possono essere recuperate nell’ambito di uno scambio pubblico privato (come l’area parà, camiscasca, trapun).
Nell’articolo, che è così preciso sui costi, e dove i rappresentanti di Amare Seregno dichiarano di voler mettere a disposizione le loro competenze, non si dice dove si dovrà fare questa caserma. Come mai?
Il punto è che la caserma oggi è prevista alla porada, non in un’area ex industriale, e la preoccupazione è che nel pgt trasformino quell’area in area residenziale per poter costruire la caserma. Se poi tanto mi da tanto, nell’area ex Trapun per un centinaio di appartamenti, al comune hanno dato 800.000 euro, quindi per averne i 3.600 mila necessari per la caserma, gli appartamenti da costruire dovranno essere 450.
Amare Seregno si dimentica inoltre che solo la settimana scorsa il Sindaco ha individuato nel centro di documentazione ambientale la sede della protezione civile.
Amare Seregno si dimentica inoltre che in campagna elettorale prometteva di risparmiare 40 miliardi di vecchie lire per non fare il palazzo comunale. Il palazzo non l’hanno fatto, non hanno risparmiato una lira, anzi a oggi hanno già speso 4 miliardi di penali. Se è vera la loro promessa, che la caserma la si faccia con i 40 miliardi risparmiati.