Seregno - A poche ore di distanza dalla conferenza stampa in cui la maggioranza di centrodestra che amministra Seregno, per bocca del sindaco Giacinto Mariani, aveva annunciato di voler proseguire sulla sua strada, archiviando i dissidi urbanistici emersi nelle ultime settimane, ieri sera un gruppo di consiglieri delle minoranze consiliari di centrosinistra si è ritrovato al di fuori della sede municipale di via Umberto I, lamentando la mancata convocazione da oltre un mese del Consiglio comunale e chiedendo una pronta ripresa dei lavori dell’aula, per discutere al più presto del nuovo piano di governo del territorio.
La serata, articolata come una vera e propria riunione del parlamentino locale, presieduta da Laura Borgonovo del Partito Democratico, ha conosciuto il suo passaggio saliente nella firma della richiesta di convocazione di una seduta, da dedicare appunto a quanto è stato fatto, si sta facendo o si farà per il documento urbanistico in itinere, che sarà protocollata oggi. «L’ultimo Consiglio comunale vero e proprio -ha spiegato il capogruppo del Partito Democratico Pietro Amati- risale ormai alla prima metà di maggio. Con il sindaco avevamo concordato una pausa in vista delle elezioni provinciali ed europee, ma ora l’impressione è che si voglia guadagnare tempo, per sistemare qualcosa di sospeso».
E qui si è entrati nel merito: «Il vicesindaco Attilio Gavazzi ha detto che del Pgt si occuperà la nuova amministrazione che uscirà dalle urne tra un anno. Noi crediamo invece che ai cittadini vadano date risposte certe prima, soprattutto agli oltre trecento che hanno presentato osservazioni strada facendo in questo ambito. Teniamo comunque a precisare che il problema non lo abbiamo sollevato noi, ma è stata la Giunta a farlo, portando in piazza i propri dissidi».
Concorde Giusy Minotti, capogruppo di Rifondazione comunista: «Se la Giunta litiga, non per questo il Consiglio non va riunito. Il Pgt è il documento con cui un’amministrazione esplicita il suo progetto di città e da cui dovrebbero scaturire i passi successivi. Noi non possiamo esprimere opinioni, perché finora ci è stato nascosto e lo ha visto in pratica solo in un cassetto di Gavazzi». Ma c’è di più: «Dubitiamo della volontà di amare il territorio di chi si muove anteponendo a tutto i suoi interessi. Su quali basi è stata raggiunta la pace in Giunta? Il prezzo sono state altre poltrone da occupare o una fetta di territorio da conquistare? E quando anche il Pgt sarà “condiviso”, cosa rimarrà alla popolazione?».
In ultima analisi, l’annuncio pomeridiano del sindaco Mariani, che ha rinviato al prossimo 7 luglio la ripresa dei lavori consiliari, ha scatenato la reazione di Renato Minotti del Partito Democratico: «Alla prima occasione, chiederemo alla presidente del Consiglio Ilaria Cerqua a chi compete la convocazione. Sia come sia, se entro i venti giorni dalla presentazione al protocollo della nostra richiesta non si parlerà di Pgt in aula, scriveremo come prevede la legge al prefetto». P.Col.