da: Il cittadino
Besana/Giussano - Gli insegnanti contestano il ministro. Si è concluso da pochi minuti l’appuntamento brianzolo di Mariastella Gelmini, responsabile del dicastero dell’Istruzione. Prima a Besana e poi a Giussano, il ministro è stato contestato. Invitata a Besana a sostenere la candidatura di Vittorio Gatti a sindaco (c’erano tra gli altri anche il senatore laghista Cesarino Monti, il candidato alla poltrona di presidente della Provincia di Monza e Brianza per Pdl e Lega Dario Allevi, il candidato al Parlamento europeo Angelo Di Biasio e la candidata al consiglio provinciale per il Pdl Serenella Corbetta) , il ministro è arrivato in piazza Umberto I con un’ora e mezza di ritardo sulla tabella di marcia e ha trovato ad attenderla un gruppo di insegnanti che, con uno striscione con scritto “Se la scuola è costosa oggi chissà quanto ci costerà l’ignoranza domani”, ha apertamente contestato la politica del governo in tema istruzione. I sostenitori del centrodestra hanno cercato di arginare la protesta piazzandosi davanti ai contestatori con le bandiere del Popolo delle Libertà e della Lega Nord e facendo partire applausi scroscianti. Per tutta risposta, gli insegnanti hanno dato fiato ai fischietti. “Saluto i quattro pirla che stanno contestando”, ha apostrofato il ministro, che ha parlato soltanto un paio di minuti.
A Giussano, invece, Mariastella Gelmini era attesa al Laghetto per il momento clou della campagna elettorale di Gian Paolo Riva, sostenuto nella corsa a sindaco da Pdl, Lega Nord e Repubblicani-Indipendenti. Sul palco, Maria Teresa Ruta e la sua band. A “far la posta” al ministro una quarantina tra insegnanti e genitori dei bambini che frequentano l’istituto “Gabrio Piola”, in particolare i plessi elementari di via Massimo d’Azeglio e via Alessandria. “Gabrio Piola meno 4 insegnanti”, “Legge Gelmini, squola a pezzettini”, “La nuova scuola è nata sotto una cattiva Stella”, “Le nostre maestre sono tutte uniche” le scritte su alcuni degli striscioni sventolati all’indirizzo del ministro. Dal palco, l’assessore regionale Massimo Ponzoni ha dato dei maleducati ai contestatori: “Noi non avremmo mai disturbato una vostra iniziativa”, ha detto. “Noi andiamo avanti, non ci fermiamo davanti alle contestazioni, vogliamo una scuola inclusiva dove si torni a parlare di disciplina e di educazione, dove lavorino insegnanti più meritevoli, magari qualcuno in meno ma più pagato – le parole del ministro -. Dobbiamo liberarci dei tanti anni in cui la Cgil è stata padrona della scuola e l’ha rovinata. La sinistra ha utilizzato le vicende familiari di Berlusconi per infangarne il nome all’estero e il buon nome dell’Italia. Vergogna, vergogna, vergogna! Dobbiamo fermare la sinistra priva di ideali e di progetti”. Anche in questo caso, i sostenitori del centrodestra hanno cercato di arginare la contestazione piazzandosi davanti a insegnanti e genitori con le bandiere del Popolo della Libertà e della Lega Nord. E anche a Giussano, come a Besana, chi contestava ha dato fiato ai fischietti.