venerdì 12 giugno 2009

Provinciali, dodici ribaltoni cambiano il colore della provincia

da Il Giorno
articolo di GIGI BAJ

UN VERO E PROPRIO ribaltone amministrativo per alcuni comuni dove il Pdl ha azzerato figure carismatiche di sindaci di sinistra o di area centrista. Dodici Comuni hanno cambiato bandiera. Nell’Alta Brianza sono diventate infatti «azzurre» Renate, Besana, Macherio e Albiate mentre Triuggio e Veduggio hanno confermato i sindaci uscenti del centrodestra. Briosco è l’unico comune al di sotto dei 15 mila abitanti ad avere riconfermato un sindaco di centrosinistra. Hanno un altro colore anche Brugherio, Muggiò, Giussano, Bovisio, Ceriano, Villasanta e nel Vimercatese Concorezzo e Bernareggio. Un cambiamento che ha ribaltato di fatto la mappa politica della nuova Provincia, che fino a ieri contava 31 Comuni rossi, oggi ridotti a 19.

A Macherio il leghista Giancarlo Porta ha spazzato via Maria Rosa Redaelli e quasi vent’anni di governo di centrosinistra: «C’era una gran voglia di cambiamento - ha dichiarato il neo sindaco - e la gente era stanca di qual tipo di amministrazione. Sicuramente alla nostra vittoria ha contribuito anche la vicenda della moschea alla frazione Bareggia. Un punto fermo nel nostro programma». Delusione in Maria Rosa Redaelli: «Nei prossimi giorni deciderò il da farsi. Per il momento non resta che accettare il responso delle urne». Cambio della guardia anche a Renate dove da ieri Antonio Gerosa, 55 anni vicino a Comunione e Liberazione medico radiologo prestato per la prima volta alla politica, è il nuovo sindaco: «Il mio desiderio è che tutti i renatesi possano diventare protagonisti di questo cambiamento. Da parte mia la massima disponibilità al dialogo». Per Elisa Riva di «Insieme per Renate» niente secondo mandato sindacale nonostante un programma ed una lista elettorale tutta al femminile con ben 8 rappresentanti del gentil sesso: «Spiace lasciare a metà un progetto amministrativo sul quale abbiamo sempre creduto e lavorato con impegno». Anche ad Albiate si cambia musica con i Popolari costretti ad incassare una pesante sconfitta dopo decenni di incontrastato dominio. La triuggese Rosanna Zolesi ha dovuto accontentarsi di un misero 32,7%, il minimo storico per la lista centrista. A sedersi a Villa Campello sarà Diego Confalonieri, 46 anni commerciante, indicato dalla Lega a guidare la coalizione di centrodestra: «Siamo stati favoriti dall’onda lunga che Lega e Pdl hanno fatto registrare un po’ dovunque. Premiata la tenacia e l’impegno dimostratoi in tutti questi anni sui banchi delle minoranze».

A Besana Vittorio Gatti è riuscito al fotofinish ad avere ragione del sindaco uscente Sergio Cazzaniga attorno al quale si erano compattate tutte le forze politiche di centro sinistra. Una coalizione che però non è bastata: «C’è il rammarico per avere perso per una manciata di voti (144 schede ndr) ma non bisogna drammatizzare. Cinque anni fa avevamo raccimolato quasi il 43%, oggi ben il 45%. Segno che i cittadini hanno apprezzato il nostro lavoro». Grande entusiasmo nel neo sindaco Vittorio Gatti, 65 anni imprenditore nel settore finanziario, che dopo essere stato assessore negli anni Ottanta riesce a coronare il sogno di sedersi sulla poltrona pià prestigiosa della città: «Ora bisogna rimboccarsi le maniche. I cittadini non vogliono solo proclami ma vogliono vedere i fatti concreti». Il neo sindaco di Villasanta Emilio Merlo (Pdl-Lega Nord) ha rotto un’egemonia che durava da 15 anni: «Ho ricevuto le congratulazioni di politici importanti - ha detto - ma la cosa più bella è accogliere i complimenti da parte dei villasantesi che incontri per strada. La nostra amministrazione partirà in punta di piedi, ascoltando e verificando le reali esigenze del paese e dei cittadini».

Sulle Groane sventola una sola bandiera
da Il Giorno
articolo di GABRIELE BASSANI

CON IL «RIBALTONE» di Ceriano Laghetto, il centrodestra ha fatto filotto nei comuni delle Alte Groane, completando una striscia che oggi, da nord a sud, parte da Lazzate, feudo leghista, passa per Misinto (conferma della lista civica Lega-Pdl), Cogliate (conferma del sindaco Lega col sostegno del Pdl) e arriva, appunto, a Ceriano Laghetto, dove Dante Cattaneo, candidato del Carroccio supportato da una lista Lega-Pdl è riuscito nell’«impresa» di battere l’amministrazione uscente sostenuta da una lista civica di centro che ha raccolto l’eredità della Democrazia cristiana mantenendo una continuità per quasi trent’anni. Un risultato che ha colto di sorpresa un po’ tutti, compreso lo stesso Cattaneo, sebbene negli ultimi giorni di campagna elettorale andasse ripetendo di avvertire «una forte voglia di cambiamento».

IL NUOVO SINDACO è stato eletto con il 46,55% dei consensi, battendo di poco più di 3 punti Claudio Basilico, assessore uscente ed erede designato di Antonella Ferrario, alla guida del Comune negli ultimi 10 anni. Il resto dei voti se lo sono spartito, inutilmente, due liste di sinistra, «Per Ceriano» e Partito comunista dei lavoratori, che non avranno rappresentanti in consiglio comunale. «La mia elezione è una svolta epocale nella storia politico-amministrativa di Ceriano Laghetto - ha dichiarato ieri Cattaneo mentre entrava a prendere confidenza con gli uffici comunali - Il risultato elettorale è un segnale chiarissimo della voglia dei cerianesi di cambiare, spezzando quel filo che ha unito tutte le Amministrazioni comunali degli ultimi trent’anni. Con questo voto i cerianesi hanno dimostrato il coraggio di scegliere il nuovo, di scegliere persone giovani della politica, determinate e capaci». Il risultato storico di Ceriano Laghetto è stato sottolineato anche da Massimo Ponzoni e Dario Allevi durante la serata di festeggiamenti provinciali, con un lungo applauso, Antonio Magnani, esponente del Pdl cerianese e designato alla carica di vicesindaco. Vittoria che non sconvolge ma potrebbe modificare qualche equilibrio interno a Cogliate, dove la Lega, dopo 10 anni di ammministrazione resta in sella col nuovo sindaco Luciana Picco ma con l’ingresso in consiglio di ben 8 esponenti sugli 11 spettanti alla maggioranza, targati Pdl. Successo annunciato ma forse un po’ sotto le aspettative pur con un più che lusinghiero 51,63% con tre liste in gara per la civica Nuovi Orizzonti - Pdl -Lega a Misinto, che ha eletto Enrico Zanotti, vicesindaco uscente, il quale punta ad una giunta di totale continuità con quella dell’ultimo mandato.

Vimercatese, Concorezzo torna all’antico Cornate paga il conto alla Pedemontana
da Il Giorno
articolo di Barbara Calderola e Antonio Caccamo

PERDERE PER SOLI dieci (10) voti non fa certo piacere. Soprattutto se si è il sindaco uscente di un paese come Camparada, che è il più piccolo di quelli che sabato e domenica sono stati chiamati a rinnovare le amministrazioni comunali. Mariangela Beretta, insegnante, conosceva uno per uno i suoi 2.106 cittadini. Ed era convinta della riconferma. Tanto più che, dopo l’elezioni cinque anni fa, vinte correndo con il centrosinistra, stavolta con i suoi fedelissimi era tran in una lista Pdl e Lega Nord. Ma la mossa non le ha portato fortuna. Sulla sua strada ha trovato la candidata del centrosinistra, Giuliana Carniel, ex dirigente, che per un pugno di voti (461 contro 451) l’ha battuta. Beretta è introvabile al telefono. Il centrosinistra è quasi incredulo: «una bellissima vittoria», spiega Stefania Crippa.

Altro ribaltone a Bernareggio, dove il centrosinistra perde il governo del paese dopo 9 anni: «Troppa frammentazione... esserci spezzati in tre liste ci è stato fatale», commenta Daniele Fumagalli, l’ormai ex sindaco di Bernareggio. Anche nel centro destra non sono mancate le polemiche, visto che una parte di Forza Italia ha sostenuto Massimo Sala (Lista più), che tuttavia non hanno impedito ad Emilio Biella (Pdl e Lega) di prevalere di 6 punti su Zangheri.

Significativo quanto è successo a Correzzana, paese di 2451 anime, dove è stato quasi un pebliscito per Andrea Zanone Poma della lista Uniti per Correzzana (centrodestra), con oltre il 76% dei suffraggi. Pd e sinistra si sono disciolti come neve al sole nel piccolo paese brianzolo: «Credo che la buona amministrazione da noi dimostrata sia all’origine di questo fatto indubbiamente singolare - è la spiegazione che da Mario Corbetta, sindaco uscente - In un piccolo paese come il nostro, contano le cose concrete e non le ideologie».

A Concorezzo, dopo cinque anni di centrosinistra, torna il centrodestra. Ma il ribaltone è solo sulla carta perchè la città ha alle spalle una lunga tradizione conservatrice. La sorpresa, semmai, è stata cinque anni fa, quando Antonio Lissoni, era riuscito a disarcionare Alberto Bernareggi, contro ogni pronostico. Una vittoria facilitata dalla divisone di Pdl e Lega, allora. Per Riccardo Borgonovo, 52 anni, il banco di prova sarà il Piano di Governo del Territorio: il neo primo cittadino, imprenditore edile, dovrà tenere a freno gli appetiti dei costruttori. E’ invece un dietrofront deciso quello che tiene banco a Cornate. Fabio Quadri, nuovo sindaco, è espressione di Pdl-Lega. E’ riuscito a scalfire lo strapotere del centrosinistra che governava il paese da 15 anni. E che l’ha perso dopo la scissione interna, culminata con l’isolamento dell’ex primo cittadino Giuseppe Ripamonti. Che pare abbia pagato caro «l’affaire Pedemontana», pur essendo i poteri del Comune limitati in materia. 400 espropri a carico di famiglie esasperate hanno contribuito alla sconfitta.