Il 24/1/2010 si terranno a Seregno le primarie per la scelta del candidato sindaco che il PD contrapporrà all’attuale sindaco di Seregno.
Su richiesta di tanti sostenitori ho deciso di partecipare alle primarie.
Le elezioni comunali del 2010 di Seregno sono una sfida quasi impossibile, ma c’è il quasi a darci speranza.
Certo, dipenderà da ciascuno di noi. Dai nostri comportamenti, dalle nostre parole, dalla nostra capacità di coinvolgere i seregnesi e di conquistare il loro consenso.
Dipenderà dalle novità che proporremo, dalla capacità di fare una politica diversa.
Dipenderà dalla nostra passione, dalla nostra voglia di crederci, dal nostro orgoglio.
Tanti sono i nostri potenziali elettori
Sono I delusi del PD che hanno guardato da altre parti perché il PD non è stato in grado di fare scelte chiare.
Sono i delusi della politica, ai quali dovremo essere in grado di restituire fiducia.
Sono i delusi del centrodestra, ai quali dovremmo proporre un programma credibile.
Sono i cittadini che criticano sprechi e irrazionalità, che chiedono alla politica sobrietà e rigore.
Sono i cittadini che rispettano le regole del vivere civile, che non parcheggiano dove non si può o nei parcheggi riservati ai disabili.
Sono i cittadini che pensano che vincere le elezioni significa amministrare Seregno, non comandarla.
Sono i cittadini che rifiutano i favori della politica, e neppure li chiedono.
Sono i cittadini che vogliono degli amministratori che risolvano problemi, non dei demagoghi che soffiano sul fuoco dell’insoddisfazione.
Sono i cittadini che vogliono sicurezza. La sicurezza è un diritto fondamentale che non ha colore politico, che non è né di destra né di sinistra. Chi governa ha il dovere di fare di tutto per garantirla. Bisogna far vivere assieme integrazione e legalità, multiculturalità e sicurezza.
Sono i cittadini che non vogliono che la popolazione di Seregno cresca ulteriormente, che vogliono degli spazi verdi, e una politica ambientale positiva, di valorizzazione del verde, di miglioramento della raccolta differenziata, di piste ciclabili, di energie alternative.
Noi dobbiamo proporre agli elettori una visione forte di città, che sappia mobilitare le energie dei cittadinì e delle forze sociali, una Seregno dove sia piacevole vivere e lavorare, una Seregno produttiva, moderna, aperta all’innovazione culturale, una seregno solidale, capace di porre il suo sviluppo sui pilastri dell’inclusione sociale e interculturale.
Se vincerò le primarie mi proporrò ai cittadini per fare una politica chiara invece che navigare tra le nebbie dell'indecisionismo, senza promesse irrealizzabili, ma risposte a bisogni concreti, senza cadere nel qualunquismo o nel superficialismo, o peggio inseguendo le chimere delle destre. Perché il PD se insegue le politiche della destra è solo un clone che nessuno vuole. Noi dobbiamo essere orgogliosi di dire di essere dall’altra parte parte, una sinistra riformista moderna e nuova, che ha bisogno di gente nuova, di idee nuove
Stiamo ancora organizzando i luoghi dove votare, perché i gazebo all’aperto a gennaio sono improponibili, vi farò sapere al più presto.
Vi ringrazio anticipatamente per il sostegno che mi darete.
Mauro Ballabio
mercoledì 23 dicembre 2009
Elezioni primarie
Desidero ringraziare tutti quelli che si sono impegnati e che hanno sostenuto con la loro firma la mia candidatura alle elezioni primarie che si terranno il 24/1/2010 per la scelta del candidato sindaco del PD, e di chi vorrà correre assieme al PD per vincere le elezioni comunali.
Ringrazio anche anticipatamente tutti quelli che verranno a votare alle primarie per me o per Amati: indipendentemente dalla scelta del candidato è fondamentale che tante persone vengano a votare. Se così sarà, si creerà una immagine positiva del Partito Democratico, immagine che attrarrà anche gli scettici e i dubbiosi.
Alcune persone che non mi conoscono personalmente mi hanno chiesto informazioni sulla mia esperienza politica, la allego qui sotto.
Vi invito a iscrivervi al gruppo in Facebook “Mauro Ballabio Sindaco di Seregno”
Ringrazio anche anticipatamente tutti quelli che verranno a votare alle primarie per me o per Amati: indipendentemente dalla scelta del candidato è fondamentale che tante persone vengano a votare. Se così sarà, si creerà una immagine positiva del Partito Democratico, immagine che attrarrà anche gli scettici e i dubbiosi.
Alcune persone che non mi conoscono personalmente mi hanno chiesto informazioni sulla mia esperienza politica, la allego qui sotto.
Vi invito a iscrivervi al gruppo in Facebook “Mauro Ballabio Sindaco di Seregno”
Bilancio 2010
C’è poco da dire di nuovo in questo bilancio, perché non c’è niente di nuovo. Il piano delle opere pubbliche è l’essenza dell’assenza di una minima idea di città. Gli interventi di manutenzione sulle case comunali vengono azzerati. Gli interventi alle scuole Manzoni, Moro, Stoppani e Cadorna vengono anche esse rinviate, è dall’inizio di questa legislatura che li rinviano.
E’ in materia di opere stradali che si ha la prova che questi amministratori non hanno una minima idea dei problemi della città. Hanno rinviato la riqualificazione della via Wagner (prevista nel 2009, e promessa negli incontri di quartiere) al 2012, così come quella di via Briantina (prevista nel 2008). Hanno cancellato la realizzazione della prosecuzione della via Monterosa, hanno rinviato la riqualificazione di via Cadore. In compenso hanno previsto di spendere 4 milioni di euro per fare un sovrappasso da Viale Santuario a via Casati, 4 milioni di euro per fare una strada che nessuno vuole e che oltre a non servire a niente è persino dannosa, perché porta il traffico verso il centro. Sul verde si riconferma la vocazione ambientale di questa maggioranza: azzerati gli interventi di acquisizione aree verdi alla Porada e al Meredo, niente piste ciclabili, niente spazi verdi aggiuntivi. Al Meredo, addirittura, vogliono mettere un campo di pratica di golf: si sa, il golf è uno degli sport più amati dai seregnesi, sono migliaia i praticanti, quindi è giusto sacrificare l’unico parco agricolo di Seregno a questa esigenza, perché si sa, prima si fa il golf, e poi si fa tutto il resto attorno, per esempio, dovranno avere degli spogliatoi i golfisti, un bar, un ristorante, degli alloggi, o no?
La ciliegina sulla torta: dovevano risparmiare 20 milioni di euro per non fare il palazzo comunale, nel bilancio sono previsti ulteriori 250.000 euro di spesa; Seregno è l’unico posto al mondo dove si è riuscito a spendere più soldi per non fare un’opera pubblica!
P.S. del sovrappasso tra via Magenta e via Solferino, promesso nel 2008, neanche l’ombra.
E’ in materia di opere stradali che si ha la prova che questi amministratori non hanno una minima idea dei problemi della città. Hanno rinviato la riqualificazione della via Wagner (prevista nel 2009, e promessa negli incontri di quartiere) al 2012, così come quella di via Briantina (prevista nel 2008). Hanno cancellato la realizzazione della prosecuzione della via Monterosa, hanno rinviato la riqualificazione di via Cadore. In compenso hanno previsto di spendere 4 milioni di euro per fare un sovrappasso da Viale Santuario a via Casati, 4 milioni di euro per fare una strada che nessuno vuole e che oltre a non servire a niente è persino dannosa, perché porta il traffico verso il centro. Sul verde si riconferma la vocazione ambientale di questa maggioranza: azzerati gli interventi di acquisizione aree verdi alla Porada e al Meredo, niente piste ciclabili, niente spazi verdi aggiuntivi. Al Meredo, addirittura, vogliono mettere un campo di pratica di golf: si sa, il golf è uno degli sport più amati dai seregnesi, sono migliaia i praticanti, quindi è giusto sacrificare l’unico parco agricolo di Seregno a questa esigenza, perché si sa, prima si fa il golf, e poi si fa tutto il resto attorno, per esempio, dovranno avere degli spogliatoi i golfisti, un bar, un ristorante, degli alloggi, o no?
La ciliegina sulla torta: dovevano risparmiare 20 milioni di euro per non fare il palazzo comunale, nel bilancio sono previsti ulteriori 250.000 euro di spesa; Seregno è l’unico posto al mondo dove si è riuscito a spendere più soldi per non fare un’opera pubblica!
P.S. del sovrappasso tra via Magenta e via Solferino, promesso nel 2008, neanche l’ombra.
Nevicata
Sentiremo i nostri amministratori dire “E’ stata una nevicata eccezionale” solo per questo ha creato disagi”.
In inverno è normale che nevica, per questo bisogna organizzarsi. Non siamo a Ceppaloni (anche se le scelte di questa amministrazione in merito ai componenti del Consigli di amministrazione di Gelsia – parenti e amici – potrebbero farlo pensare), a Seregno bisogna organizzare la pulizie delle strade se nevica, e si sa che in inverno nevica. E’ così difficile farlo? E’ così difficile prevedere che Tizio pulisca un quartiere, Caio l’altro e così via. Evidentemente si, perché le strade anche oggi erano in uno stato pietoso, ieri non parliamone E per questo servizio spendiamo decine di migliaia di euro, se non centinaia!!!!!!!!
In inverno è normale che nevica, per questo bisogna organizzarsi. Non siamo a Ceppaloni (anche se le scelte di questa amministrazione in merito ai componenti del Consigli di amministrazione di Gelsia – parenti e amici – potrebbero farlo pensare), a Seregno bisogna organizzare la pulizie delle strade se nevica, e si sa che in inverno nevica. E’ così difficile farlo? E’ così difficile prevedere che Tizio pulisca un quartiere, Caio l’altro e così via. Evidentemente si, perché le strade anche oggi erano in uno stato pietoso, ieri non parliamone E per questo servizio spendiamo decine di migliaia di euro, se non centinaia!!!!!!!!
mercoledì 11 novembre 2009
I gettoni milionari di Gelsia e AEB
Come ricorderete, il Sindaco, oltra ad aver nominato consiglieri di amministrazione di AEB, Gelsia e controllate, parenti di consiglieri comunali e assessori, nonché segretari di partito, ha anche aumentato loro lo stipendio da 13.000 euro a 18.ooo euro all’anno.
Per fare che cosa, mi chiedo?
Ho la risposta.
Codesti consiglieri in un anno si sono incontrati tra un minimo di 10 sedute (Gelsia Energia) a un massimo di 29 (AEM) La media è 17.6
Ciò significa che i consiglieri di Gelsia Energia, ad ogni riunione che hanno fatto, è come se percepissero 1800 euro. Più di uno stipendio, per una riunione di un paio d’ore. In media l’esercito di consiglieri d’amministrazione baciati da questa fortuna è come se percepissero 1058 euro per ogni riunione, che, se dura tanto durerà 3 ore, quindi questi signori ci costano 350 euro all’ora. C’è veramente da indignarsi!
E’ questa la politica che i Seregnesi volevano dalla lega, che si scaglia contro Roma Ladrona, per poi fare esattamente come tutti i politici, anzi peggio?
Per fare che cosa, mi chiedo?
Ho la risposta.
Codesti consiglieri in un anno si sono incontrati tra un minimo di 10 sedute (Gelsia Energia) a un massimo di 29 (AEM) La media è 17.6
Ciò significa che i consiglieri di Gelsia Energia, ad ogni riunione che hanno fatto, è come se percepissero 1800 euro. Più di uno stipendio, per una riunione di un paio d’ore. In media l’esercito di consiglieri d’amministrazione baciati da questa fortuna è come se percepissero 1058 euro per ogni riunione, che, se dura tanto durerà 3 ore, quindi questi signori ci costano 350 euro all’ora. C’è veramente da indignarsi!
E’ questa la politica che i Seregnesi volevano dalla lega, che si scaglia contro Roma Ladrona, per poi fare esattamente come tutti i politici, anzi peggio?
Variazioni di bilancio
La superficialità di questa giunta lascia basiti, così come la differenza tra l’enorme consenso popolare ottenuto e l’incapacità di governare. Per non parlare del disinteresse manifesto dei consiglieri comunali di centro destra, i quali, oltre a non intervenire mai su nessun punto all’ordine del giorno, lunedì erano solo in 14 ad approvare una variazione di bilancio. Salvo poi presentarsi alle prossime elezioni!
La strada che nessuno vuole
E’ difficile trovare ogni volta nuovi aggettivi per qualificare questa maggioranza di centro destra.
Mi stupisco di come sia passata quasi inosservata un forte dissidio tra Sindaco e vicesindaco.
La questione riguarda il sovrappasso che il Sindaco vorrebbe tra viale Santuario e via Casati: un’opera inutile (il sovrappasso/sottopasso ferroviario è a 200 mt) che costa 4 milioni di euro, che nessuno ha chiesto e che quasi nessuno vuole. Il comitato di S.ambrogio aveva chiesta la passerella sopra via Magenta e, in caso di chiusura di via Bottego, anche sopra quella. Il Sindaco, capendo Roma per Toma, ha impegnato l’ufficio tecnico del Comune, che avrebbe altro da fare, a predisporre il progetto per questa nuova strada. Strada che il Vicesindaco ha dichiarato di non volere, anzi di partecipare al comitato di quartiere che la osteggerà!. Il Sindaco ha ribattuto che intanto ha predisposto il progetto poi si vedrà se i cittadini la vogliono oppure no. Tradotto: fa niente se i dipendenti pubblici hanno lavorato per un progetto, la Regione dovrà valutarlo, tanto poi non se ne farà nulla. Allora non era meglio non presentare il progetto, non buttare via tempo e risorse, e concentrarsi sull’unica cosa che il Comitato di S.Ambrogio ha chiesto, e che nel maggio nel 2008 ( 1 anno e ½ fa) il Consiglio Comunale ha approvato, ovvero la realizzazione della passerella pedonale tra via Magenta e via Solferino?
Mi stupisco di come sia passata quasi inosservata un forte dissidio tra Sindaco e vicesindaco.
La questione riguarda il sovrappasso che il Sindaco vorrebbe tra viale Santuario e via Casati: un’opera inutile (il sovrappasso/sottopasso ferroviario è a 200 mt) che costa 4 milioni di euro, che nessuno ha chiesto e che quasi nessuno vuole. Il comitato di S.ambrogio aveva chiesta la passerella sopra via Magenta e, in caso di chiusura di via Bottego, anche sopra quella. Il Sindaco, capendo Roma per Toma, ha impegnato l’ufficio tecnico del Comune, che avrebbe altro da fare, a predisporre il progetto per questa nuova strada. Strada che il Vicesindaco ha dichiarato di non volere, anzi di partecipare al comitato di quartiere che la osteggerà!. Il Sindaco ha ribattuto che intanto ha predisposto il progetto poi si vedrà se i cittadini la vogliono oppure no. Tradotto: fa niente se i dipendenti pubblici hanno lavorato per un progetto, la Regione dovrà valutarlo, tanto poi non se ne farà nulla. Allora non era meglio non presentare il progetto, non buttare via tempo e risorse, e concentrarsi sull’unica cosa che il Comitato di S.Ambrogio ha chiesto, e che nel maggio nel 2008 ( 1 anno e ½ fa) il Consiglio Comunale ha approvato, ovvero la realizzazione della passerella pedonale tra via Magenta e via Solferino?
venerdì 6 novembre 2009
ANCHE LE PERSONE “Indegne” meritano una risposta
Infonodo ne ha combinata un’altra all’amministrazione comunale.
Ha scoperto che con la determina 662/09 ha assegnato il servizio di notifica multicanale (un software che permette di inviare informazioni attraverso vari canali di comunicazione tipo sms, web, fonia ecc) alla società bj consulting srl di Ivrea, la quale dal suo sito si trova che è partner di Fonia Nazionale srl.
Ma chi sono i soci di Fonia Nazionale?. La risposta era arrivata mesi fa, con la classica lettera anonima: soci di questo società sono parenti di assessori e consiglieri di centro destra! Alla lettera anonima era allegata la visura camerale con i nomi dei soci. Certo è arrivata da chi sapeva dell’operazione societaria.
L’interrogativo che ci si pone è come è stata scelta BJ consulting. L’assessore alla partita ha risposto che è tutto regolare e non avevo dubbi su ciò, perché con una delibera di qualche mese fa questa amministrazione ha deliberato che fino a 20.000 euro di spesa si può scegliere liberamente il fornitore, senza fare nessuna trattativa con più soggetti. La domanda è se sono state valutate altre società oltre a questa, e perché è stata scelta proprio questa società. Ma nessuno risponde,
Il Sindaco ha risposto che quelli di Infonodo non meritano risposta perché è gente indegna.
Invece che insultare il primo cittadino dovrebbe dare delle risposte molto semplici, in modo da fugare i dubbi di tanti sulla trasparenza di questa amministrazione. Ma è gente indegna e non merita risposta, forse perché avevano sollevato tempo fa l’altra questione urticante, ovvero la tenda regalata all’associazione Nuova Acropoli, oppure perché avevano chiesto tempo fa se tra alcuni locali pubblici seregnesi e un assessore ci fossero dei rapporti di lavoro.
Non è mai arrivata nessuna risposta, niente di strano, l’amministrazione non risponde alle interpellanze dei consiglieri comunali, figuriamoci ai cittadini comuni. Può darsi che anche noi consiglieri comunali siamo catalogati come gente indegna. Indegna di cosa, mi chiedo. Sicuramente di avere la tessera della lega o del PDL!
Mauro Ballabio
Ha scoperto che con la determina 662/09 ha assegnato il servizio di notifica multicanale (un software che permette di inviare informazioni attraverso vari canali di comunicazione tipo sms, web, fonia ecc) alla società bj consulting srl di Ivrea, la quale dal suo sito si trova che è partner di Fonia Nazionale srl.
Ma chi sono i soci di Fonia Nazionale?. La risposta era arrivata mesi fa, con la classica lettera anonima: soci di questo società sono parenti di assessori e consiglieri di centro destra! Alla lettera anonima era allegata la visura camerale con i nomi dei soci. Certo è arrivata da chi sapeva dell’operazione societaria.
L’interrogativo che ci si pone è come è stata scelta BJ consulting. L’assessore alla partita ha risposto che è tutto regolare e non avevo dubbi su ciò, perché con una delibera di qualche mese fa questa amministrazione ha deliberato che fino a 20.000 euro di spesa si può scegliere liberamente il fornitore, senza fare nessuna trattativa con più soggetti. La domanda è se sono state valutate altre società oltre a questa, e perché è stata scelta proprio questa società. Ma nessuno risponde,
Il Sindaco ha risposto che quelli di Infonodo non meritano risposta perché è gente indegna.
Invece che insultare il primo cittadino dovrebbe dare delle risposte molto semplici, in modo da fugare i dubbi di tanti sulla trasparenza di questa amministrazione. Ma è gente indegna e non merita risposta, forse perché avevano sollevato tempo fa l’altra questione urticante, ovvero la tenda regalata all’associazione Nuova Acropoli, oppure perché avevano chiesto tempo fa se tra alcuni locali pubblici seregnesi e un assessore ci fossero dei rapporti di lavoro.
Non è mai arrivata nessuna risposta, niente di strano, l’amministrazione non risponde alle interpellanze dei consiglieri comunali, figuriamoci ai cittadini comuni. Può darsi che anche noi consiglieri comunali siamo catalogati come gente indegna. Indegna di cosa, mi chiedo. Sicuramente di avere la tessera della lega o del PDL!
Mauro Ballabio
mercoledì 28 ottobre 2009
Il Cavaliere tra processi, prescrizioni
da: La Repubblica
Anche per i giudici dell'appello, David Mackenzie Mills è un testimone corrotto e, se c'è un corrotto, ci deve essere un corruttore. Il corruttore è Silvio Berlusconi. Non è in aula, è decisamente in salvo. Ma questa nuova sentenza pesa su di lui come un macigno - o come un incubo - perché ripropone un paio di cose che sappiamo (o dovremmo sapere) del capo del governo. Se ne possono elencare tre. Raccontano come la frode sia stata la via maestra per costruire - prima - e per difendere - poi - l'impero Fininvest/Mediaset. Spiegano le torsioni della sintassi legale del presente. Annunciano la tempesta politica che scuoterà il Paese in un prossimo futuro.
Non c'è bisogno di farla tanto lunga. Mills, per conto di Berlusconi, crea un arcipelago di società off-shore (All Iberian). Quando i procuratori di Milano ne scorgono il profilo, per Berlusconi è questione vitale inventarsi l'impossibile per uscire dall'angolo. La corruzione di Mills, pagato dal capo del governo per mentire in aula, è un passaggio obbligato. Il motivo è elementare. Le società, create e amministrate dall'avvocato inglese, custodiscono il grande, indicibile segreto dell'Egoarca. Lungo i sentieri storti del "group B very discreet della Fininvest" transitano quasi mille miliardi di lire di fondi neri; i 21 miliardi che premiano Bettino Craxi per l'approvazione della legge Mammì; i 91 miliardi in Cct destinati alla corruzione del Parlamento che approva quella legge; la proprietà abusiva di Tele+ (viola le norme antitrust italiane, per nasconderla furono corrotte le "fiamme gialle"); il controllo illegale dell'86 per cento di Telecinco (in disprezzo delle leggi spagnole); l'acquisto fittizio di azioni per conto del tycoon Leo Kirch contrario alle leggi antitrust tedesche; le risorse destinate poi da Cesare Previti alla corruzione dei giudici di Roma (gli consegnano la Mondadori); gli acquisti di pacchetti azionari che, in violazione delle regole di mercato, favorirono le scalate a Standa, Mondadori, Rinascente.
Strappato il velo che nasconde questa scena, Berlusconi non solo ci rimette le penne in un tribunale, ma del mito che ha costruito per sé e il suo talento, che cosa resta? Il tableau polverizza il "corpo mistico" dell'ideologia berlusconiana. Ecco ora che cosa si vede: al fondo della fortuna del premier, ci sono evasione fiscale e bilanci taroccati, la corruzione della politica, della Guardia di Finanza, di giudici e testimoni; la manipolazione delle leggi che regolano il mercato e il risparmio in Italia e in Europa. Ancora nel giugno dell'anno scorso, Berlusconi nega: "Non conoscevo Mills, lo giuro sui miei cinque figli. Se fosse vero, mi ritirerei dalla vita politica, lascerei l'Italia" (Ansa, 20 giugno 2008, ore 15,47).
Come sempre, Berlusconi intreccia in un unico nodo il suo futuro di leader politico, "responsabile di fronte agli elettori", e il suo passato di imprenditore di successo. Crea un confine indefinibile tra pubblico e privato. Se ne comprende il motivo perché, nell'ideologia del premier, è il suo trionfo personale che gli assegna il diritto di governare il Paese. Le sue ricchezze sono la garanzia del patto con gli elettori e dell'infallibilità della sua politica; il canone ineliminabile della "società dell'incanto" che lo beatifica. Per salvarsi da questo disvelamento, Berlusconi è disposto a ogni magia. E' storia dell'altro ieri. Cancella reati. Distorce le regole del processo. Riscrive i tempi della prescrizione. In posa da povero cristo, dice di aver subito 106 processi.
E' una favola. La ripetono come un'eco i commessi a stipendio e le ugole obbedienti retribuite con il canone televisivo (sono dodici i processi finora, più quattro ancora in corso). Non si accontenta. Minaccia di gettare per aria l'intera amministrazione della giustizia fermando centomila processi per affossarne uno solo, il suo. Ottiene in cambio dal Parlamento - quasi fosse un'estorsione - una legge che lo rende immune. La scrivono male. E' uno sgorbio. La Corte costituzionale la cancella, ma il risultato - l'Egoarca - l'incassa. Era a un passo dalla condanna, la "legge Alfano" lo esclude dal processo. Che ora ricomincia di nuovo, davanti a nuovi giudici che dovranno valutare le fonti di prova, le ventidue testimonianze, le nove rogatorie, come se un processo non ci fosse già stato.
Non ce la si farà in un anno e mezzo e quindi il processo nasce ferito a morte in attesa che l'uccida la prescrizione. Siamo al presente. Berlusconi non si fida di quest'esito. Si sente accerchiato dalle ombre. Vive di sospetti. Vede in ogni angolo un congiurato. Avverte, come un tormento, il declino della sua parabola. "E se usassero quel processo per farmi fuori?" si chiede. Vuole una norma ordinaria, approvata presto, prima di Natale, che gli dia la certezza che quella storia si chiuda definitivamente. Vuole una prescrizione ancora più stretta. Difficilmente l'avrà, a quanto pare. Manipolerà così un "legittimo impedimento" più rigido e restrittivo, che gli consentirà di prendere tempo, di rinviare le udienze, di deciderne il calendario, di mandarlo a cart'e quarantotto. Salvo, ancora una volta, dal giudizio, Berlusconi non può accontentarsi. E' impensabile che possa insediarsi al Quirinale nell'anno 2013 con quella condanna indiretta sul gobbo.
Siamo al futuro. E' un corruttore, anche se in tribunale ci ha rimesso soltanto il corrotto. Pure un Parlamento, comandato come una scolaresca, potrebbe negargli l'ascesa a Monte Cavallo. L'Egoarca sceglierà la via più breve, la più diretta. Come sempre. Vorrà riscriversi la Costituzione e farsi spingere lassù dal "popolo" per far dimenticare la rete di imbrogli che lo ha fatto ricco, i garbugli che lo hanno protetto, l'inganno del suo mito.
Anche per i giudici dell'appello, David Mackenzie Mills è un testimone corrotto e, se c'è un corrotto, ci deve essere un corruttore. Il corruttore è Silvio Berlusconi. Non è in aula, è decisamente in salvo. Ma questa nuova sentenza pesa su di lui come un macigno - o come un incubo - perché ripropone un paio di cose che sappiamo (o dovremmo sapere) del capo del governo. Se ne possono elencare tre. Raccontano come la frode sia stata la via maestra per costruire - prima - e per difendere - poi - l'impero Fininvest/Mediaset. Spiegano le torsioni della sintassi legale del presente. Annunciano la tempesta politica che scuoterà il Paese in un prossimo futuro.
Non c'è bisogno di farla tanto lunga. Mills, per conto di Berlusconi, crea un arcipelago di società off-shore (All Iberian). Quando i procuratori di Milano ne scorgono il profilo, per Berlusconi è questione vitale inventarsi l'impossibile per uscire dall'angolo. La corruzione di Mills, pagato dal capo del governo per mentire in aula, è un passaggio obbligato. Il motivo è elementare. Le società, create e amministrate dall'avvocato inglese, custodiscono il grande, indicibile segreto dell'Egoarca. Lungo i sentieri storti del "group B very discreet della Fininvest" transitano quasi mille miliardi di lire di fondi neri; i 21 miliardi che premiano Bettino Craxi per l'approvazione della legge Mammì; i 91 miliardi in Cct destinati alla corruzione del Parlamento che approva quella legge; la proprietà abusiva di Tele+ (viola le norme antitrust italiane, per nasconderla furono corrotte le "fiamme gialle"); il controllo illegale dell'86 per cento di Telecinco (in disprezzo delle leggi spagnole); l'acquisto fittizio di azioni per conto del tycoon Leo Kirch contrario alle leggi antitrust tedesche; le risorse destinate poi da Cesare Previti alla corruzione dei giudici di Roma (gli consegnano la Mondadori); gli acquisti di pacchetti azionari che, in violazione delle regole di mercato, favorirono le scalate a Standa, Mondadori, Rinascente.
Strappato il velo che nasconde questa scena, Berlusconi non solo ci rimette le penne in un tribunale, ma del mito che ha costruito per sé e il suo talento, che cosa resta? Il tableau polverizza il "corpo mistico" dell'ideologia berlusconiana. Ecco ora che cosa si vede: al fondo della fortuna del premier, ci sono evasione fiscale e bilanci taroccati, la corruzione della politica, della Guardia di Finanza, di giudici e testimoni; la manipolazione delle leggi che regolano il mercato e il risparmio in Italia e in Europa. Ancora nel giugno dell'anno scorso, Berlusconi nega: "Non conoscevo Mills, lo giuro sui miei cinque figli. Se fosse vero, mi ritirerei dalla vita politica, lascerei l'Italia" (Ansa, 20 giugno 2008, ore 15,47).
Come sempre, Berlusconi intreccia in un unico nodo il suo futuro di leader politico, "responsabile di fronte agli elettori", e il suo passato di imprenditore di successo. Crea un confine indefinibile tra pubblico e privato. Se ne comprende il motivo perché, nell'ideologia del premier, è il suo trionfo personale che gli assegna il diritto di governare il Paese. Le sue ricchezze sono la garanzia del patto con gli elettori e dell'infallibilità della sua politica; il canone ineliminabile della "società dell'incanto" che lo beatifica. Per salvarsi da questo disvelamento, Berlusconi è disposto a ogni magia. E' storia dell'altro ieri. Cancella reati. Distorce le regole del processo. Riscrive i tempi della prescrizione. In posa da povero cristo, dice di aver subito 106 processi.
E' una favola. La ripetono come un'eco i commessi a stipendio e le ugole obbedienti retribuite con il canone televisivo (sono dodici i processi finora, più quattro ancora in corso). Non si accontenta. Minaccia di gettare per aria l'intera amministrazione della giustizia fermando centomila processi per affossarne uno solo, il suo. Ottiene in cambio dal Parlamento - quasi fosse un'estorsione - una legge che lo rende immune. La scrivono male. E' uno sgorbio. La Corte costituzionale la cancella, ma il risultato - l'Egoarca - l'incassa. Era a un passo dalla condanna, la "legge Alfano" lo esclude dal processo. Che ora ricomincia di nuovo, davanti a nuovi giudici che dovranno valutare le fonti di prova, le ventidue testimonianze, le nove rogatorie, come se un processo non ci fosse già stato.
Non ce la si farà in un anno e mezzo e quindi il processo nasce ferito a morte in attesa che l'uccida la prescrizione. Siamo al presente. Berlusconi non si fida di quest'esito. Si sente accerchiato dalle ombre. Vive di sospetti. Vede in ogni angolo un congiurato. Avverte, come un tormento, il declino della sua parabola. "E se usassero quel processo per farmi fuori?" si chiede. Vuole una norma ordinaria, approvata presto, prima di Natale, che gli dia la certezza che quella storia si chiuda definitivamente. Vuole una prescrizione ancora più stretta. Difficilmente l'avrà, a quanto pare. Manipolerà così un "legittimo impedimento" più rigido e restrittivo, che gli consentirà di prendere tempo, di rinviare le udienze, di deciderne il calendario, di mandarlo a cart'e quarantotto. Salvo, ancora una volta, dal giudizio, Berlusconi non può accontentarsi. E' impensabile che possa insediarsi al Quirinale nell'anno 2013 con quella condanna indiretta sul gobbo.
Siamo al futuro. E' un corruttore, anche se in tribunale ci ha rimesso soltanto il corrotto. Pure un Parlamento, comandato come una scolaresca, potrebbe negargli l'ascesa a Monte Cavallo. L'Egoarca sceglierà la via più breve, la più diretta. Come sempre. Vorrà riscriversi la Costituzione e farsi spingere lassù dal "popolo" per far dimenticare la rete di imbrogli che lo ha fatto ricco, i garbugli che lo hanno protetto, l'inganno del suo mito.
Quel liberal nordista di Marino
da: La Stampa
LUCIA ANNUNZIATA
Non solo il terzo risultato, il terzo posto. Piuttosto, l’identificarsi di una voce «liberal» all’interno del voto del centrosinistra di domenica.
Supercittadina, giovane, professionale, nordica. Insomma, un voto tipico del settore della modernità. Non dissimile da quello che in Usa è chiamato urban radical, che anche in elezioni sfortunate come quelle del 2004 ha costituito la roccaforte del consenso democratico, e che nel 2008 è stata una delle basi su cui si è innestato il consenso a Obama. Né lontano da quello della classe media dei nuovi professionisti il cui protagonismo negli Anni Novanta decretò il primo successo di Tony Blair.
Sono, mi rendo conto, affermazioni un po’ audaci, e forse affrettate. Ma in questo caso scomodiamo i «sacri» nomi di Obama e Blair non per incoronare un nuovo leader, ma per cercare di trovare termini di paragone per capire nuove tendenze. E se qualcosa di nuovo è emerso nelle primarie, è proprio il voto per Marino, che non appare affatto come un voto residuale, cioè di chi è finito in coda alla lista dei contendenti, bensì un voto «terzo», come ben appare dalle analisi possibili già ieri sera, su 2 milioni e poco più di schede scrutinate, pari a 7176 sezioni su un totale di circa diecimila.
Bersani ha avuto 1.081.532 preferenze, Franceschini tocca quota 697.759 (34,4%), Marino arriva a 249.784 voti (12,3%). Le schede bianche e nulle sono state 33.807 (1,6%). Bersani supera il 50% in tutte le regioni tranne Friuli, Toscana, Lazio, Sicilia e Valle d’Aosta. In nessuna, comunque, Franceschini risulta vincitore. Solo in Puglia supera di poco il 40%. La lista Marino che poi, forse, alla fine dello spoglio si assesterà - dicono gli analisti - intorno all’11 per cento nazionale, non solo ottiene più del previsto, ma in alcuni luoghi fa dei veri e propri exploit , quali il 16,55% in Liguria, il 17,88 in Piemonte e il 18,28 in Lazio.
La localizzazione, cioè il dove si è aggregato, è la prima chiave di identità di questo voto. Su «Termometropolitico.it», un sito molto stimato fatto da giovani studiosi di trend elettorali, era possibile ieri guardare sia in numeri che in immagini l’Italia che esce dalle primarie. A differenza degli altri due candidati il cui voto è molto più a macchia di leopardo (in particolare questo vale per Franceschini), il consenso dato a Marino va dal Nord al Sud in perfetta discesa. Insieme alle citate Piemonte e Liguria, il Trentino dà a Marino il 14,52%, il Veneto il 16,78, la Val d’Aosta il 16,80, la Lombardia il 15,74, la Toscana il 13,11% e il Lazio il 18,28 per cento. Da lì il consenso a Marino va giù seguendo la curva del Sud - toccando in Campania il 5,30, in Calabria il 4,30, in Puglia il 7,62. Alcuni di questi risultati al Sud si spiegano con la solidità con cui (nel bene e nel male) gli ex Ds o ex popolari ancora oggi fanno blocco nelle regioni del Sud. Ma non è del tutto vero: se si guarda ad esempio alle città, si vede come Bersani e Marino convivono perfettamente.
Ad esempio proprio a Milano, a Roma, e a Torino, il voto di Bersani che è ampio in tutte le periferie industriali delle città, tende poi a cedere spazio al voto di Marino mano mano che ci si avvicina ai centri storici.
Questo intreccio si ritrova ben rispecchiato nella disamina del voto sulla base dell’età. Scrive «Termometropolitico.it»: «Marino raggiunge o sfiora il 20% tra i giovanissimi, cioè dai 16 ai 24, per poi diminuire fino al 10 per cento scarso ottenuto tra gli elettori di mezza età e gli anziani. Franceschini è forte nell’elettorato giovanile ma debole nelle fasce centrali, per poi risalire leggermente tra gli ultra 65enni. Viceversa, Bersani soffre tra i votanti sotto i 25 anni, dove è scavalcato da Franceschini, e tocca il suo massimo tra i 45 e i 64 anni, cioè una fascia molto rappresentativa per l’elettorato democratico medio; una sua leggera flessione, invece, si registra nei più anziani».
Mettendo insieme tutti questi dati, è dunque evidente che quello di Marino è un elettorato molto diverso da quello che si raccoglie attorno a Bersani, e al quale dunque non sembra aver sottratto granché di consenso. Molte invece le sovrapposizioni, più o meno marginali, con la base di Franceschini, come abbiamo visto nella città e fra i giovanissimi.
Se la piattaforma dei due può spiegare il risultato finale, è evidente che la competizione che è avvenuta fra i due si è giocata sul ricambio, vigorosamente sostenuto da entrambi, e sui temi della laicità, sui quali invece i due si sono distanziati nettamente. Dovendo indicare lo spartiacque fra loro, possiamo con sicurezza indicarlo nel testamento biologico. Uno dei più controversi temi dei mesi recenti, di cui uno, Marino, è diventato il campione, e su cui l’altro, Franceschini, si è trovato a fare il mediatore fra le varie anime cattoliche.
Nel corso delle primarie, l’identità «laica» di Marino si è accentuata con lo scorrere della cronaca. Dalle unioni civili, all’adozione da parte dei single, fino alla battaglia contro l’omofobia, la sua si è definita come la più netta delle posizioni fra le tre in campo, sui temi dei diritti individuali.
Non pare dunque sbagliato dire che la mozione Marino ha aggregato il mondo delle identità e dell’intellighentia giovanile, femminile, urbana. Un mondo «liberal», come si diceva, che pur già essendo dentro il Pd non ha mai visto ben riflesso il proprio atteggiamento nelle tradizioni ex Ds e ex Popolari che vi sono rappresentate.
Non sappiamo - perché non ci sono gli strumenti di analisi - se questo voto ha allargato o no i confini della partecipazione, come sostengono i mariniani. E’ però credibile dire che questo consenso porta dentro il Pd un nuovo pezzo di piattaforma politica quale finora non era mai così distintamente emersa.
Sarà questa una complicazione, ulteriore, nella futura gestione? Possibile. Come anche è però possibile che questo voto «terzo» sia utile a scardinare il confronto a due che spesso ha bloccato il Pd, preso in mezzo fra le sue anime ex comunista e ex cattolica.
LUCIA ANNUNZIATA
Non solo il terzo risultato, il terzo posto. Piuttosto, l’identificarsi di una voce «liberal» all’interno del voto del centrosinistra di domenica.
Supercittadina, giovane, professionale, nordica. Insomma, un voto tipico del settore della modernità. Non dissimile da quello che in Usa è chiamato urban radical, che anche in elezioni sfortunate come quelle del 2004 ha costituito la roccaforte del consenso democratico, e che nel 2008 è stata una delle basi su cui si è innestato il consenso a Obama. Né lontano da quello della classe media dei nuovi professionisti il cui protagonismo negli Anni Novanta decretò il primo successo di Tony Blair.
Sono, mi rendo conto, affermazioni un po’ audaci, e forse affrettate. Ma in questo caso scomodiamo i «sacri» nomi di Obama e Blair non per incoronare un nuovo leader, ma per cercare di trovare termini di paragone per capire nuove tendenze. E se qualcosa di nuovo è emerso nelle primarie, è proprio il voto per Marino, che non appare affatto come un voto residuale, cioè di chi è finito in coda alla lista dei contendenti, bensì un voto «terzo», come ben appare dalle analisi possibili già ieri sera, su 2 milioni e poco più di schede scrutinate, pari a 7176 sezioni su un totale di circa diecimila.
Bersani ha avuto 1.081.532 preferenze, Franceschini tocca quota 697.759 (34,4%), Marino arriva a 249.784 voti (12,3%). Le schede bianche e nulle sono state 33.807 (1,6%). Bersani supera il 50% in tutte le regioni tranne Friuli, Toscana, Lazio, Sicilia e Valle d’Aosta. In nessuna, comunque, Franceschini risulta vincitore. Solo in Puglia supera di poco il 40%. La lista Marino che poi, forse, alla fine dello spoglio si assesterà - dicono gli analisti - intorno all’11 per cento nazionale, non solo ottiene più del previsto, ma in alcuni luoghi fa dei veri e propri exploit , quali il 16,55% in Liguria, il 17,88 in Piemonte e il 18,28 in Lazio.
La localizzazione, cioè il dove si è aggregato, è la prima chiave di identità di questo voto. Su «Termometropolitico.it», un sito molto stimato fatto da giovani studiosi di trend elettorali, era possibile ieri guardare sia in numeri che in immagini l’Italia che esce dalle primarie. A differenza degli altri due candidati il cui voto è molto più a macchia di leopardo (in particolare questo vale per Franceschini), il consenso dato a Marino va dal Nord al Sud in perfetta discesa. Insieme alle citate Piemonte e Liguria, il Trentino dà a Marino il 14,52%, il Veneto il 16,78, la Val d’Aosta il 16,80, la Lombardia il 15,74, la Toscana il 13,11% e il Lazio il 18,28 per cento. Da lì il consenso a Marino va giù seguendo la curva del Sud - toccando in Campania il 5,30, in Calabria il 4,30, in Puglia il 7,62. Alcuni di questi risultati al Sud si spiegano con la solidità con cui (nel bene e nel male) gli ex Ds o ex popolari ancora oggi fanno blocco nelle regioni del Sud. Ma non è del tutto vero: se si guarda ad esempio alle città, si vede come Bersani e Marino convivono perfettamente.
Ad esempio proprio a Milano, a Roma, e a Torino, il voto di Bersani che è ampio in tutte le periferie industriali delle città, tende poi a cedere spazio al voto di Marino mano mano che ci si avvicina ai centri storici.
Questo intreccio si ritrova ben rispecchiato nella disamina del voto sulla base dell’età. Scrive «Termometropolitico.it»: «Marino raggiunge o sfiora il 20% tra i giovanissimi, cioè dai 16 ai 24, per poi diminuire fino al 10 per cento scarso ottenuto tra gli elettori di mezza età e gli anziani. Franceschini è forte nell’elettorato giovanile ma debole nelle fasce centrali, per poi risalire leggermente tra gli ultra 65enni. Viceversa, Bersani soffre tra i votanti sotto i 25 anni, dove è scavalcato da Franceschini, e tocca il suo massimo tra i 45 e i 64 anni, cioè una fascia molto rappresentativa per l’elettorato democratico medio; una sua leggera flessione, invece, si registra nei più anziani».
Mettendo insieme tutti questi dati, è dunque evidente che quello di Marino è un elettorato molto diverso da quello che si raccoglie attorno a Bersani, e al quale dunque non sembra aver sottratto granché di consenso. Molte invece le sovrapposizioni, più o meno marginali, con la base di Franceschini, come abbiamo visto nella città e fra i giovanissimi.
Se la piattaforma dei due può spiegare il risultato finale, è evidente che la competizione che è avvenuta fra i due si è giocata sul ricambio, vigorosamente sostenuto da entrambi, e sui temi della laicità, sui quali invece i due si sono distanziati nettamente. Dovendo indicare lo spartiacque fra loro, possiamo con sicurezza indicarlo nel testamento biologico. Uno dei più controversi temi dei mesi recenti, di cui uno, Marino, è diventato il campione, e su cui l’altro, Franceschini, si è trovato a fare il mediatore fra le varie anime cattoliche.
Nel corso delle primarie, l’identità «laica» di Marino si è accentuata con lo scorrere della cronaca. Dalle unioni civili, all’adozione da parte dei single, fino alla battaglia contro l’omofobia, la sua si è definita come la più netta delle posizioni fra le tre in campo, sui temi dei diritti individuali.
Non pare dunque sbagliato dire che la mozione Marino ha aggregato il mondo delle identità e dell’intellighentia giovanile, femminile, urbana. Un mondo «liberal», come si diceva, che pur già essendo dentro il Pd non ha mai visto ben riflesso il proprio atteggiamento nelle tradizioni ex Ds e ex Popolari che vi sono rappresentate.
Non sappiamo - perché non ci sono gli strumenti di analisi - se questo voto ha allargato o no i confini della partecipazione, come sostengono i mariniani. E’ però credibile dire che questo consenso porta dentro il Pd un nuovo pezzo di piattaforma politica quale finora non era mai così distintamente emersa.
Sarà questa una complicazione, ulteriore, nella futura gestione? Possibile. Come anche è però possibile che questo voto «terzo» sia utile a scardinare il confronto a due che spesso ha bloccato il Pd, preso in mezzo fra le sue anime ex comunista e ex cattolica.
lunedì 26 ottobre 2009
LA BUFALA DEL SOVRAPPASSO DI S.AMBROGIO
Tutti i presenti al consiglio comunale .del 6/10 si ricordano che il Sindaco ha affermato di voler presentare un progetto in regione che prevedeva la costruzione del sovrappasso ferroviario tra le vie Magenta e Solferino, oltre a quello in prossimità di via Bottego e a una nuova strada tra Viale Santuario e Via Casati. Dei 3 interventi i primi 2 sono richiesti dal quartiere S.Ambrogio, e dovrebbero avere la priorità, mentre il la strada non l'ha chiesta nessuno, è un'opera faraonica da 4 milioni di euro per una strada che verrà costruita a 200 metri da quella di via Nazioni Unite.
Questa Giunta, sempre attenta ai bisogni dei cittadini, con la delibera 252/09 ha presentato il progetto in Regione per: La strada!!!!! Dei due sovrappassi pedonali neanche l'ombra. E tale strada è stata inserita anche nel POP 2010, mentre i 2 sovrappassi no.
Quindi per ricapitolare: la promessa fatta nel maggio 08 del sovrappasso, ribadita in ultimo nel consiglio comunale del 6/10/09 è una bufala e i cittadini di S.Ambrogio devono saperlo: il progetto presentato da questa Giunta non prevede sovrappassi pedonali, ma una inutile strada, perchè chi è in via Casati in auto percorre 200 metri e arriva al sovrappasso di via Nazioni Unite, mentre chi è in via Bottego a piedi è tagliato fuori (quando verrà definitivamente chiuso il passaggio a livello), e chi è in via Solferino in bicicletta deve sperare che gli ascensori non siano sempre guasti!!!!
Ancora una volta davanti ai cittadini si predica bene e poi si razzola male.
Si vogliono spendere 4 milioni di euro per una strada che non solo è inutile ma persino dannosa per il traffico, perché lo porta all’interno di Seregno, invece di lasciarlo verso l’esterno. Un’opera che, ripeto, nessuno vuole e nessuno ha chiesto!
Questa Giunta, sempre attenta ai bisogni dei cittadini, con la delibera 252/09 ha presentato il progetto in Regione per: La strada!!!!! Dei due sovrappassi pedonali neanche l'ombra. E tale strada è stata inserita anche nel POP 2010, mentre i 2 sovrappassi no.
Quindi per ricapitolare: la promessa fatta nel maggio 08 del sovrappasso, ribadita in ultimo nel consiglio comunale del 6/10/09 è una bufala e i cittadini di S.Ambrogio devono saperlo: il progetto presentato da questa Giunta non prevede sovrappassi pedonali, ma una inutile strada, perchè chi è in via Casati in auto percorre 200 metri e arriva al sovrappasso di via Nazioni Unite, mentre chi è in via Bottego a piedi è tagliato fuori (quando verrà definitivamente chiuso il passaggio a livello), e chi è in via Solferino in bicicletta deve sperare che gli ascensori non siano sempre guasti!!!!
Ancora una volta davanti ai cittadini si predica bene e poi si razzola male.
Si vogliono spendere 4 milioni di euro per una strada che non solo è inutile ma persino dannosa per il traffico, perché lo porta all’interno di Seregno, invece di lasciarlo verso l’esterno. Un’opera che, ripeto, nessuno vuole e nessuno ha chiesto!
IL PIANO CASA
E’ Opportuno fare chiarezza sulla delibera approvata in consiglio comunale sul piano casa, alla luce degli interventi comparsi sui giornali da esponenti di Rifondazione Comunista
In Consiglio comunale il PD ha votato a favore della delibera che riduce al massimo l’impatto che la legge regionale sul piano casa avrà su Seregno, infatti con questa delibera di si esclude quasi tutta Seregno dall’applicazione della legge suddetta.
Quindi chi è a favore del verde, chi è contro la legge berlusconiana sul piano casa, non poteva che votare a favore della delibera presentata in consiglio comunale. Massima coerenza.
Se avessimo votato contro come Rifondazione Comunista e se anche parte della maggioranza avesse votato contro, la delibera non sarebbe passata, e dal giorno dopo su TUTTA SEREGNO, e ripeto TUTTA, e non su aree marginali, si sarebbe applicata la legge, con addirittura la riduzione degli oneri di urbanizzazione del 30%
Quindi chi ha votato contro ha accettato il rischio che Seregno venisse cementificata!
Per noi consiglieri comunali del PD prima vengono gli interessi della città, poi le posizioni ideologiche, e tutto ciò che è positivo per Seregno avrà sempre la nostra approvazione
In Consiglio comunale il PD ha votato a favore della delibera che riduce al massimo l’impatto che la legge regionale sul piano casa avrà su Seregno, infatti con questa delibera di si esclude quasi tutta Seregno dall’applicazione della legge suddetta.
Quindi chi è a favore del verde, chi è contro la legge berlusconiana sul piano casa, non poteva che votare a favore della delibera presentata in consiglio comunale. Massima coerenza.
Se avessimo votato contro come Rifondazione Comunista e se anche parte della maggioranza avesse votato contro, la delibera non sarebbe passata, e dal giorno dopo su TUTTA SEREGNO, e ripeto TUTTA, e non su aree marginali, si sarebbe applicata la legge, con addirittura la riduzione degli oneri di urbanizzazione del 30%
Quindi chi ha votato contro ha accettato il rischio che Seregno venisse cementificata!
Per noi consiglieri comunali del PD prima vengono gli interessi della città, poi le posizioni ideologiche, e tutto ciò che è positivo per Seregno avrà sempre la nostra approvazione
RISULTATI PRIMARIE MONZA E BRIANZA
Il risultato in Provincia per il Segretario Nazionale: Bersani 54,88%, Franceschini 28,10%, Marino 17,02%.
Per il Segretario Lombardo: Martina 54,55%, Fiano 27,06%, Angiolini 18,39%.
L'affluenza a questa giornata di primarie ha visto oltre 30.000 cittadini recarsi ai seggi del PD con un aumento forte rispetto al 2007.
Primarie 2009 - Monza Brianza - SEGRETARIO NAZIONALE
COMUNE Bersani % Franceschini % Marino %
AGRATE BRIANZA 433 57,89 215 28,74 100 13,37
AICURZIO 45 42,06 29 27,1 33 30,84
ARCORE 414 55,87 202 27,26 125 16,87
BELLUSCO 196 59,94 76 23,24 55 16,82
BERNAREGGIO 187 46,75 151 37,75 62 15,5
BIASSONO 189 56,76 80 24,02 64 19,22
BRUGHERIO 768 57,31 390 29,1 182 13,58
BURAGO MOLGORA 92 44,66 59 28,64 55 26,7
BUSNAGO 140 57,38 70 28,69 34 13,93
CAMPARADA/CORREZZANA 49 58,33 18 21,43 17 20,24
CAPONAGO 132 54,77 63 26,14 46 19,09
CARNATE 243 59,56 102 25 63 15,44
CAVENAGO BRIANZA 246 63,9 76 19,74 63 16,36
CONCOREZZO 359 57,35 170 27,16 97 15,5
CORNATE D'ADDA 203 56,23 95 26,32 63 17,45
LESMO 130 57,02 49 21,49 49 21,49
MACHERIO 125 57,6 53 24,42 39 17,97
MEZZAGO 185 61,46 79 26,25 37 12,29
ORNAGO 121 58,45 53 25,6 33 15,94
RONCO BRIANTINO 120 58,54 42 20,49 43 20,98
SULBIATE 105 42,51 103 41,7 39 15,79
TRIUGGIO 121 50,63 50 20,92 68 28,45
USMATE VELATE 298 55,81 137 25,66 99 18,54
VEDANO al LAMBRO 190 49,74 140 36,65 52 13,61
VILLASANTA 393 61,41 143 22,34 104 16,25
VIMERCATE 1096 59,15 489 26,39 268 14,46
TOT. COLL. 23 6.580 56,7 3.134 27,01 1.890 16,29
ALBIATE 106 58,56 45 24,86 30 16,57
BESANA in BRIANZA 357 55,96 181 28,37 100 15,67
BRIOSCO 85 56,29 44 29,14 22 14,57
CARATE BRIANZA 247 53,81 129 28,1 83 18,08
GIUSSANO 271 59,17 109 23,8 78 17,03
LISSONE 504 52,01 286 29,51 179 18,47
MONZA 2744 51,62 1504 28,29 1068 20,09
MUGGIO' 463 51,5 294 32,7 142 15,8
RENATE 55 52,38 22 20,95 28 26,67
SOVICO 177 61,46 76 26,39 35 12,15
VEDUGGIO con COLZANO 77 56,62 40 29,41 19 13,97
VERANO BRIANZA 114 56,72 59 29,35 28 13,93
TOT. COLL. 24 5.200 53,06 2.789 28,46 1.812 18,49
BARLASSINA 104 45,61 87 38,16 37 16,23
BOVISIO MASCIAGO 209 52,25 108 27 83 20,75
CERIANO LAGHETTO 154 70,64 51 23,39 13 5,96
CESANO MADERNO 668 59,91 304 27,26 143 12,83
COGLIATE 145 61,44 56 23,73 35 14,83
DESIO 669 55,2 302 24,92 241 19,88
LAZZATE 96 56,8 44 26,04 29 17,16
LENTATE SUL SEVESO 253 50,3 180 35,79 70 13,92
LIMBIATE 422 49,82 312 36,84 113 13,34
MEDA 311 56,75 144 26,28 93 16,97
MISINTO 95 57,58 48 29,09 22 13,33
NOVA MILANESE 426 56,35 262 34,66 68 8,99
SEREGNO 479 48,88 299 30,51 202 20,61
SEVESO 347 52,26 149 22,44 168 25,3
VAREDO 240 55,43 127 29,33 66 15,24
TOT. COLL. 25 4.618 54,5 2.473 29,18 1.383 16,32
TOT. MONZA BRIANZA 16.398 54,88 8.396 28,1 5.085 17,02
Primarie 2009 - Monza Brianza - SEGRETARIO REGIONALE
COMUNE Martina % Angiolini % Fiano %
AGRATE BRIANZA 434 58,18 107 14,34 205 27,48
AICURZIO 44 41,51 29 27,36 33 31,13
ARCORE 398 54,37 133 18,17 201 27,46
BELLUSCO 189 57,98 60 18,40 77 23,62
BERNAREGGIO 190 48,10 73 18,48 132 33,42
BIASSONO 191 57,53 67 20,18 74 22,29
BRUGHERIO 755 56,55 184 13,78 396 29,66
BURAGO MOLGORA 98 47,80 57 27,80 50 24,39
BUSNAGO 144 59,02 33 13,52 67 27,46
CAMPARADA/CORREZZANA 49 58,33 16 19,05 19 22,62
CAPONAGO 129 53,53 46 19,09 66 27,39
CARNATE 240 59,70 69 17,16 93 23,13
CAVENAGO BRIANZA 238 61,82 75 19,48 72 18,70
CONCOREZZO 370 59,68 100 16,13 150 24,19
CORNATE D'ADDA 196 54,75 67 18,72 95 26,54
LESMO 128 57,66 47 21,17 47 21,17
MACHERIO 121 56,28 37 17,21 57 26,51
MEZZAGO 187 62,96 38 12,79 72 24,24
ORNAGO 123 59,13 29 13,94 56 26,92
RONCO BRIANTINO 122 59,22 45 21,84 39 18,93
SULBIATE 106 43,44 41 16,80 97 39,75
TRIUGGIO 120 50,21 72 30,13 47 19,67
USMATE VELATE 273 51,70 107 20,27 148 28,03
VEDANO al LAMBRO 187 49,87 57 15,20 131 34,93
VILLASANTA 384 60,09 119 18,62 136 21,28
VIMERCATE 1.117 60,71 268 14,57 455 24,73
TOT. COLL. 23 6.533 56,69 1.976 17,15 3.015 26,16
ALBIATE 100 55,87 37 20,67 42 23,46
BESANA in BRIANZA 356 56,33 92 14,56 184 29,11
BRIOSCO 79 52,67 25 16,67 46 30,67
CARATE BRIANZA 245 53,49 80 17,47 133 29,04
GIUSSANO 266 58,33 82 17,98 108 23,68
LISSONE 489 50,67 182 18,86 294 30,47
MONZA 2.735 51,66 1.078 20,36 1.481 27,98
MUGGIO' 460 51,34 151 16,85 285 31,81
RENATE 53 51,46 29 28,16 21 20,39
SOVICO 171 58,97 41 14,14 78 26,90
VEDUGGIO con COLZANO 74 55,22 20 14,93 40 29,85
VERANO BRIANZA 112 55,72 33 16,42 56 27,86
TOT. COLL. 24 5.140 52,67 1.850 18,96 2.768 28,37
BARLASSINA 101 45,70 35 15,84 85 38,46
BOVISIO MASCIAGO 217 54,66 83 20,91 97 24,43
CERIANO LAGHETTO 147 68,69 19 8,88 48 22,43
CESANO MADERNO 635 57,10 316 28,42 161 14,48
COGLIATE 123 52,12 45 19,07 68 28,81
DESIO 660 54,73 253 20,98 293 24,30
LAZZATE 94 56,63 27 16,27 45 27,11
LENTATE SUL SEVESO 243 49,29 80 16,23 170 34,48
LIMBIATE 418 50,06 116 13,89 301 36,05
MEDA 312 57,25 90 16,51 143 26,24
MISINTO 89 54,27 24 14,63 51 31,10
NOVA MILANESE 439 58,61 68 9,08 242 32,31
SEREGNO 476 48,92 208 21,38 289 29,70
SEVESO 331 50,46 191 29,12 134 20,43
VAREDO 229 53,76 77 18,08 120 28,17
TOT. COLL. 25 4.514 53,78 1.632 19,44 2.247 26,77
TOT. MONZA BRIANZA 16.187 54,55 5.458 18,39 8.030 27,06
Per il Segretario Lombardo: Martina 54,55%, Fiano 27,06%, Angiolini 18,39%.
L'affluenza a questa giornata di primarie ha visto oltre 30.000 cittadini recarsi ai seggi del PD con un aumento forte rispetto al 2007.
Primarie 2009 - Monza Brianza - SEGRETARIO NAZIONALE
COMUNE Bersani % Franceschini % Marino %
AGRATE BRIANZA 433 57,89 215 28,74 100 13,37
AICURZIO 45 42,06 29 27,1 33 30,84
ARCORE 414 55,87 202 27,26 125 16,87
BELLUSCO 196 59,94 76 23,24 55 16,82
BERNAREGGIO 187 46,75 151 37,75 62 15,5
BIASSONO 189 56,76 80 24,02 64 19,22
BRUGHERIO 768 57,31 390 29,1 182 13,58
BURAGO MOLGORA 92 44,66 59 28,64 55 26,7
BUSNAGO 140 57,38 70 28,69 34 13,93
CAMPARADA/CORREZZANA 49 58,33 18 21,43 17 20,24
CAPONAGO 132 54,77 63 26,14 46 19,09
CARNATE 243 59,56 102 25 63 15,44
CAVENAGO BRIANZA 246 63,9 76 19,74 63 16,36
CONCOREZZO 359 57,35 170 27,16 97 15,5
CORNATE D'ADDA 203 56,23 95 26,32 63 17,45
LESMO 130 57,02 49 21,49 49 21,49
MACHERIO 125 57,6 53 24,42 39 17,97
MEZZAGO 185 61,46 79 26,25 37 12,29
ORNAGO 121 58,45 53 25,6 33 15,94
RONCO BRIANTINO 120 58,54 42 20,49 43 20,98
SULBIATE 105 42,51 103 41,7 39 15,79
TRIUGGIO 121 50,63 50 20,92 68 28,45
USMATE VELATE 298 55,81 137 25,66 99 18,54
VEDANO al LAMBRO 190 49,74 140 36,65 52 13,61
VILLASANTA 393 61,41 143 22,34 104 16,25
VIMERCATE 1096 59,15 489 26,39 268 14,46
TOT. COLL. 23 6.580 56,7 3.134 27,01 1.890 16,29
ALBIATE 106 58,56 45 24,86 30 16,57
BESANA in BRIANZA 357 55,96 181 28,37 100 15,67
BRIOSCO 85 56,29 44 29,14 22 14,57
CARATE BRIANZA 247 53,81 129 28,1 83 18,08
GIUSSANO 271 59,17 109 23,8 78 17,03
LISSONE 504 52,01 286 29,51 179 18,47
MONZA 2744 51,62 1504 28,29 1068 20,09
MUGGIO' 463 51,5 294 32,7 142 15,8
RENATE 55 52,38 22 20,95 28 26,67
SOVICO 177 61,46 76 26,39 35 12,15
VEDUGGIO con COLZANO 77 56,62 40 29,41 19 13,97
VERANO BRIANZA 114 56,72 59 29,35 28 13,93
TOT. COLL. 24 5.200 53,06 2.789 28,46 1.812 18,49
BARLASSINA 104 45,61 87 38,16 37 16,23
BOVISIO MASCIAGO 209 52,25 108 27 83 20,75
CERIANO LAGHETTO 154 70,64 51 23,39 13 5,96
CESANO MADERNO 668 59,91 304 27,26 143 12,83
COGLIATE 145 61,44 56 23,73 35 14,83
DESIO 669 55,2 302 24,92 241 19,88
LAZZATE 96 56,8 44 26,04 29 17,16
LENTATE SUL SEVESO 253 50,3 180 35,79 70 13,92
LIMBIATE 422 49,82 312 36,84 113 13,34
MEDA 311 56,75 144 26,28 93 16,97
MISINTO 95 57,58 48 29,09 22 13,33
NOVA MILANESE 426 56,35 262 34,66 68 8,99
SEREGNO 479 48,88 299 30,51 202 20,61
SEVESO 347 52,26 149 22,44 168 25,3
VAREDO 240 55,43 127 29,33 66 15,24
TOT. COLL. 25 4.618 54,5 2.473 29,18 1.383 16,32
TOT. MONZA BRIANZA 16.398 54,88 8.396 28,1 5.085 17,02
Primarie 2009 - Monza Brianza - SEGRETARIO REGIONALE
COMUNE Martina % Angiolini % Fiano %
AGRATE BRIANZA 434 58,18 107 14,34 205 27,48
AICURZIO 44 41,51 29 27,36 33 31,13
ARCORE 398 54,37 133 18,17 201 27,46
BELLUSCO 189 57,98 60 18,40 77 23,62
BERNAREGGIO 190 48,10 73 18,48 132 33,42
BIASSONO 191 57,53 67 20,18 74 22,29
BRUGHERIO 755 56,55 184 13,78 396 29,66
BURAGO MOLGORA 98 47,80 57 27,80 50 24,39
BUSNAGO 144 59,02 33 13,52 67 27,46
CAMPARADA/CORREZZANA 49 58,33 16 19,05 19 22,62
CAPONAGO 129 53,53 46 19,09 66 27,39
CARNATE 240 59,70 69 17,16 93 23,13
CAVENAGO BRIANZA 238 61,82 75 19,48 72 18,70
CONCOREZZO 370 59,68 100 16,13 150 24,19
CORNATE D'ADDA 196 54,75 67 18,72 95 26,54
LESMO 128 57,66 47 21,17 47 21,17
MACHERIO 121 56,28 37 17,21 57 26,51
MEZZAGO 187 62,96 38 12,79 72 24,24
ORNAGO 123 59,13 29 13,94 56 26,92
RONCO BRIANTINO 122 59,22 45 21,84 39 18,93
SULBIATE 106 43,44 41 16,80 97 39,75
TRIUGGIO 120 50,21 72 30,13 47 19,67
USMATE VELATE 273 51,70 107 20,27 148 28,03
VEDANO al LAMBRO 187 49,87 57 15,20 131 34,93
VILLASANTA 384 60,09 119 18,62 136 21,28
VIMERCATE 1.117 60,71 268 14,57 455 24,73
TOT. COLL. 23 6.533 56,69 1.976 17,15 3.015 26,16
ALBIATE 100 55,87 37 20,67 42 23,46
BESANA in BRIANZA 356 56,33 92 14,56 184 29,11
BRIOSCO 79 52,67 25 16,67 46 30,67
CARATE BRIANZA 245 53,49 80 17,47 133 29,04
GIUSSANO 266 58,33 82 17,98 108 23,68
LISSONE 489 50,67 182 18,86 294 30,47
MONZA 2.735 51,66 1.078 20,36 1.481 27,98
MUGGIO' 460 51,34 151 16,85 285 31,81
RENATE 53 51,46 29 28,16 21 20,39
SOVICO 171 58,97 41 14,14 78 26,90
VEDUGGIO con COLZANO 74 55,22 20 14,93 40 29,85
VERANO BRIANZA 112 55,72 33 16,42 56 27,86
TOT. COLL. 24 5.140 52,67 1.850 18,96 2.768 28,37
BARLASSINA 101 45,70 35 15,84 85 38,46
BOVISIO MASCIAGO 217 54,66 83 20,91 97 24,43
CERIANO LAGHETTO 147 68,69 19 8,88 48 22,43
CESANO MADERNO 635 57,10 316 28,42 161 14,48
COGLIATE 123 52,12 45 19,07 68 28,81
DESIO 660 54,73 253 20,98 293 24,30
LAZZATE 94 56,63 27 16,27 45 27,11
LENTATE SUL SEVESO 243 49,29 80 16,23 170 34,48
LIMBIATE 418 50,06 116 13,89 301 36,05
MEDA 312 57,25 90 16,51 143 26,24
MISINTO 89 54,27 24 14,63 51 31,10
NOVA MILANESE 439 58,61 68 9,08 242 32,31
SEREGNO 476 48,92 208 21,38 289 29,70
SEVESO 331 50,46 191 29,12 134 20,43
VAREDO 229 53,76 77 18,08 120 28,17
TOT. COLL. 25 4.514 53,78 1.632 19,44 2.247 26,77
TOT. MONZA BRIANZA 16.187 54,55 5.458 18,39 8.030 27,06
martedì 29 settembre 2009
PARTITO DEMOCRATICO
Sabato 26 si è svolto il primo congresso del circolo del Pd di Seregno,
Sui 80 iscritti hanno votato in 50 (il 62,5 %).
Risultati:
Bersani 15 voti - 30%
Franceschini 20 voti - 40%
Marino 13 voti - 26%
bianche 2 - 4%
Sui 80 iscritti hanno votato in 50 (il 62,5 %).
Risultati:
Bersani 15 voti - 30%
Franceschini 20 voti - 40%
Marino 13 voti - 26%
bianche 2 - 4%
CONSIGLIO COMUNALE del 28/9: EQUILIBRI DI BILANCIO
Questo Governo ha abolito l’ICI, l’unica tassa veramente federalista
Peccato che non abbia trasferito ai comuni tutto il mancato gettito ICI: ne mancano ancora 400.000 euro.
Noi a Seregno siamo inoltre nella assurda situazione di avere milioni di euro in bilancio e non poterli spendere per rispettare il patto di stabilità.
Che poi se non lo rispetti che succede? Niente, anzi ti premiano, come a Catania dove il Governo ha regalato 150 milioni di euro.
E la lega dov’èra? A fare un incontro su come superare la crisi, dal titolo “Cià sa femm?”. Visto che il mondo si sta globalizzando, la ricetta dei nostri amministratori non è quella di aprirsi a nuovi mercati (parlando inglese), ma rifugiarsi nel dialetto, cosìcchè facciamo fatica a intenderci anche se andiamo a Bergamo!
Mancano 6 mesi alla fine della legislatura, ma i nostri governanti si guardano bene dal rispondere a 2 domandine semplici semplici: perché non affittate le case comunali a 3 euro al mese come promesso? Che fine hanno fatto i 20 milioni di euro che si volevano risparmiare per non fare il palazzo comunale?
Le case di via Hugo hanno un sacco di difetti, oltre alla responsabilità di chi non ha controllato, c’è una precisa responsabilità politica alla quale i nostri amministratori non si possono sottrarre. Se le case sono fatte male loro dove erano? Possibile che nessun assessore abbia mai fatto un sopralluogo o chiesto chiarimenti? Scommetto che da oggi ci sarà la corsa allo scaricabarile.
Tecnica felicemente usata anche in altre occasioni, perché se c’è qualcosa che non va a Seregno è colpa della vecchia amministrazione, se invece c’è qualcosa che va bene è merito di quella nuova. Infatti si guardano bene dal dire che le piazze, il Corso del popolo e i parchi sono opere ereditate dalla precedente amministrazione. Al netto della Piazza Cadorna questa amministrazione non ha fatto nulla!!!
Peccato che non abbia trasferito ai comuni tutto il mancato gettito ICI: ne mancano ancora 400.000 euro.
Noi a Seregno siamo inoltre nella assurda situazione di avere milioni di euro in bilancio e non poterli spendere per rispettare il patto di stabilità.
Che poi se non lo rispetti che succede? Niente, anzi ti premiano, come a Catania dove il Governo ha regalato 150 milioni di euro.
E la lega dov’èra? A fare un incontro su come superare la crisi, dal titolo “Cià sa femm?”. Visto che il mondo si sta globalizzando, la ricetta dei nostri amministratori non è quella di aprirsi a nuovi mercati (parlando inglese), ma rifugiarsi nel dialetto, cosìcchè facciamo fatica a intenderci anche se andiamo a Bergamo!
Mancano 6 mesi alla fine della legislatura, ma i nostri governanti si guardano bene dal rispondere a 2 domandine semplici semplici: perché non affittate le case comunali a 3 euro al mese come promesso? Che fine hanno fatto i 20 milioni di euro che si volevano risparmiare per non fare il palazzo comunale?
Le case di via Hugo hanno un sacco di difetti, oltre alla responsabilità di chi non ha controllato, c’è una precisa responsabilità politica alla quale i nostri amministratori non si possono sottrarre. Se le case sono fatte male loro dove erano? Possibile che nessun assessore abbia mai fatto un sopralluogo o chiesto chiarimenti? Scommetto che da oggi ci sarà la corsa allo scaricabarile.
Tecnica felicemente usata anche in altre occasioni, perché se c’è qualcosa che non va a Seregno è colpa della vecchia amministrazione, se invece c’è qualcosa che va bene è merito di quella nuova. Infatti si guardano bene dal dire che le piazze, il Corso del popolo e i parchi sono opere ereditate dalla precedente amministrazione. Al netto della Piazza Cadorna questa amministrazione non ha fatto nulla!!!
Seregno – Gli amici degli amici e i camerati della pagnotta III
www.infonodo.org
Avrete sicuramente sentito parlare, oltre ai corsi di spagnolo organizzati dagli Amici del tricolore, associazione nel cui statuto si prefigge la promozione della cultura italiana, di cui abbiamo già detto, dei corsi di lingua francese ed inglese per studenti delle scuole superiori nonchè di corsi di degustazione del vino che si sono tenuti questa estate, organizzati con il patrocinio e la copertura finanziaria dei Comune di Seregno con determine DT 426/2009 del 22/06/2009 e DT 323/2009 del 05/06/2009.
HubYoung e i corsi di formazione Eureka
Ebbene la gestione di questi corsi è affidata ad una società Seregnese di informatica, la Service-Lab, che opera anche dietro il brand Centro di Formazione Eureka il cui socio fondatore potrete ovviamente trovare tra gli amici di Nicola Viganò (fonte facebook).
Si dovrebbe ritenere che l'affidamento da parte del comune della gestione dei corsi derivi da una certificata e specifica esperienza della società in questione nel settore. Ma non è così. La Service-Lab non è neppure iscritta all'albo dei formatori riconosciuto dalla Regione Lombardia. (Ben quattro scuole di formazione di Seregno al contrario sono iscritte a questo albo)
L'Eureka, come brand di Service-lab, non sappiamo come altro chiamarla visto che non ha neppure una partita iva, è di recentissima formazione.
L'atto di registrazione del dominio del sito internet risale all'ottobre 2008. Sempre su internet è facile constatare che tutti gli annunci di ricerca docenti per la gestione dei corsi sono recentissimi. Non pare questo il quadro di una realtà consolidata, eppure ottiene in breve tempo la possibilità di organizzare una bella sfilza di corsi patrocinati e pagatii dall'amminstrazione comunale nella persona dell'assessore Nicola Viganò che è anche, per inciso, responsabile dell'erogazione dei fondi di HubYoung.
Ma ricordiamo cos'è il progetto HubYoung, cui spesso si è fatto riferimento nelle delibere riguardanti sia gli Amici del tricolore sia Eureka, perchè siamo certi ne sentiremo parlare ancora, e spesso, nei mesi a venire.
Il progetto HubYoung, trova origine in un “Accordo di programma” tra Ministero alle Politiche Giovanili e la Regione Lombardia denominato “Nuova generazione di idee” indetto nel febbraio 2008 (vedi) Il comune di Seregno gestisce il progetto attraverso l'assessorato alle politiche giovanili Viganò. Dalla delibera consiliare leggiamo che il Comune si impegna a realizzare iniziative entro i prossimi due anni (entro il 2010) per un importo complessivo di 150.000 euro (leggi delibera).
Una cifra considerevole e che merita attenzione perchè francamente qualche dubbio sull'utilizzo di quei soldi a noi viene. Visto che finora sono serviti a finianziare: corsi di addominali e stretching, corsi di degustazione dei vini, corsi di lingua di primo livello. Fra l'altro con la formula che il comune indipendentemente dal numero di iscritti, fatto salvo un minimo di sei, copre interamente il costo del corso.
Ci si chiede come verranno impiegati questi fondi? A chi verranno erogati? Chi controllerà sulla qualità, consistenza, utilità dei progetti?
Visto che interrogato in proposito, il 03/06/08, in consiglio comunale l'assessore Viganò pare non avesse le idee molto chiare: "Si tratta nel complesso della ristrutturazione dell’ex area macello in via Procaccini a Monza, dove vi è una superficie complessiva pari a 48.500 metri quadri e praticamente il progetto riguarda la creazione di un parco urbano, uno sport park, un’area attrezzata per i bambini, un percorso vita; inoltre vi sarà la costruzione di un laboratorio artistico e un teatro attrezzato e un laboratorio d’impresa, ove i giovani potranno dar vita alle loro idee con l’aiuto di tecnici messi a disposizione dalla Camera di commercio e dall’Associazione degli imprenditori Monza e Brianza. Naturalmente Seregno ha dovuto mettere a disposizione un tecnico che seguisse comunque questo progetto .
Al che un consigliere di opposizione, Mauro Ballabio, chiese giustamente perché il comune di Seregno avrebbe dovuto partecipare alla sistemazione di una struttura a Monza.
Nessuna risposta pervenuta.
Noi, abbiamo effettuato una verifica sul campo, questa estate, nei luoghi di svolgimento dei corsi in questione, tutti fatti con i fondi HubYoung, presso la Corte del Cotone e ci siamo fatti un'idea della "frequenza" reale dei corsi. Sarebbe interessante incrociare i dati che abbiamo misurato con quelli che fornirà l'amministrazione, visto che ha garantito la periodica verifica dello svolgimento e della partecipazione dei corsi, come esplicitato nelle relative determine.
Questi dati però non sono ancora stati resi pubblici.
In compenso abbiamo visto sul sito http://www.centroformazione.eu la serie di corsi per l'anno 2009/2010 organizzati in collaborazione con L'assessorato alle Politiche giovanili di Seregno (vedi). Ora, non di tutti questi corsi c'è traccia nelle delibere comunali per cui delle due l'una: o il Centro di Formazione Eureka si fa pubblicità indisturbata col "marchio" del Comune di Seregno o ha ricevuto da qualcuno garanzia del patrocinio e del finanziamento da parte del Comune magari avvalendosi proprio dei fondi resi disponibili da HubYoung.
A Saint Tropez... la luna si desta con te...
Ma il vizietto di farsi pubblicità con il marchio del Comune è cosa abbastanza diffusa a Seregno.
Sul sito del Comune compare, pur mascherata da notizia della sezione sport - giovani, la seguente pubblicità: (leggi), non sappiamo infatti come altro possa essere considerata. Ci auguriamo che i proprietari del locale in questione (il Dorsia) abbiano almeno pagato per l' inserzione.
Nella pubblicità, così come potrete notare, si forniscono persino i numeri dell'ufficio del comune cui chiedere informazioni, quasi che l'ufficio fosse la filiale di un'attività commerciale.
Abbiamo fatto riferimento (vedi) ad un episodio analogo accaduto a Seveso; ora dobbiamo commentarne uno a Seregno e ci domandiamo perché mai un Comune debba pubblicizzare con il suo sito istituzionale l' iniziativa di un bar ristorante.
Ovviamente la domanda andrebbe girata direttamente all'assessore Nicola Viganò, che nel suo profilo facebook risulta "amico" con i soci del Dorsia, il bar lounge a Seregno che annovera tra i soci anche parenti di consiglieri di maggioranza; lo stesso Dorsia davanti al quale il Comune a sue spese ha costruito un parcheggio auto. Caspita questa si che è fortuna!
Ed è lo stesso Dorsia che ha preso in mano la gestione del Riviera, il luogo estivo della movida (borghesotta) locale.
Lo spazio delle piscine sui cui sorge il locale Riviera (ex Voile Blanche, ex Fata) è di proprietà del Comune di Seregno che tramite una delle sue partecipate, l'Aeb presediuta da Maurizio Bottoni, cognato dell'assessore Mario Novara, l'assegna in gestione. Non siamo in grado di dirvi come, con che criterio e a quale prezzo venga fatta questa assegnazione, perchè non si trova traccia di bando di gara. Di certo il posto è allettante, non solo da un punto di vista commerciale, data la possibilità di usufruire di un notevole spazio all'aperto, ma anche per l'occhio di riguardo che il Comune ha dimostrato di avere nei confronti delle passate gestioni.
In tempi di "lotta ai fracassoni", chiusure anticipate dei locali, tolleranza zero, protocolli proposti dall'Assessore Formenti, le 24 come limite massimo invalicabile per la diffusione della musica, l'Otello Dell'Orto (ex-gestore di Voile Blanche, ora Riviera) per rispondere alle lamentele del vicinato dichiarava candidamente ai giornali che "ci siamo attenuti ai permessi in nostro possesso: la musica cessa a mezzanotte, eccezion fatta per il venerdì e il sabato, quando prima abbassiamo il volume all'1 e poi spegniamo i ripetitori alle'1,30 ", avvalorando il sospetto che il comune abbia una politica differente con i locali notturni cittadini.
Quanto interesse poi ci sia, da parte dell'amministrazione, riguardo alla fruibilità degli spazi pubblici, che poi sono i nostri spazi, è lì da vedere. Anzichè ricavare luoghi aperti alla cittadinanza e ad un uso "familiare" si è preferito farne luoghi di "élite" nella logica del club privè con ambientazioni da piccola Saint Tropez di provincia ad uso e consumo dei figli della patetica borghesia brianzola che, tradotto, significa selezione all'ingresso e, prendendo a un tavolo una bottiglia di gin o di Jack Daniel's, l'esborso di 120 euro! Visti i prezzi di fatto un luogo più per calciatori e veline che per famiglie. Come servizio alla cittadinanza non ci sembra granché, in compenso è un sicuro affare per i fortunati gestori.
Ed è a questo punto che poniamo all'assessore Viganò, in maniera diretta, la seguente domanda: "Assessore, lei, attraverso la società per cui lavora, ha mai direttamente o indirettamente intrattenuto rapporti di lavoro e/o commerciali con i soci del Dorsia?"
E' una domanda retorica per due motivi. Primo perché sappiamo già la risposta e secondo perché l'assessore Viganò si guarderà bene dal rispondere a noi o in consiglio comunale, essendo l'opacità la cifra stilistica di questa amministrazione.
Nell'opacità si fanno favori ad amici e parenti ed è più difficile che qualcuno venga a chiedertene conto.
L'opacità del potere è anche la cifra stilistica della mafia.
Avrete sicuramente sentito parlare, oltre ai corsi di spagnolo organizzati dagli Amici del tricolore, associazione nel cui statuto si prefigge la promozione della cultura italiana, di cui abbiamo già detto, dei corsi di lingua francese ed inglese per studenti delle scuole superiori nonchè di corsi di degustazione del vino che si sono tenuti questa estate, organizzati con il patrocinio e la copertura finanziaria dei Comune di Seregno con determine DT 426/2009 del 22/06/2009 e DT 323/2009 del 05/06/2009.
HubYoung e i corsi di formazione Eureka
Ebbene la gestione di questi corsi è affidata ad una società Seregnese di informatica, la Service-Lab, che opera anche dietro il brand Centro di Formazione Eureka il cui socio fondatore potrete ovviamente trovare tra gli amici di Nicola Viganò (fonte facebook).
Si dovrebbe ritenere che l'affidamento da parte del comune della gestione dei corsi derivi da una certificata e specifica esperienza della società in questione nel settore. Ma non è così. La Service-Lab non è neppure iscritta all'albo dei formatori riconosciuto dalla Regione Lombardia. (Ben quattro scuole di formazione di Seregno al contrario sono iscritte a questo albo)
L'Eureka, come brand di Service-lab, non sappiamo come altro chiamarla visto che non ha neppure una partita iva, è di recentissima formazione.
L'atto di registrazione del dominio del sito internet risale all'ottobre 2008. Sempre su internet è facile constatare che tutti gli annunci di ricerca docenti per la gestione dei corsi sono recentissimi. Non pare questo il quadro di una realtà consolidata, eppure ottiene in breve tempo la possibilità di organizzare una bella sfilza di corsi patrocinati e pagatii dall'amminstrazione comunale nella persona dell'assessore Nicola Viganò che è anche, per inciso, responsabile dell'erogazione dei fondi di HubYoung.
Ma ricordiamo cos'è il progetto HubYoung, cui spesso si è fatto riferimento nelle delibere riguardanti sia gli Amici del tricolore sia Eureka, perchè siamo certi ne sentiremo parlare ancora, e spesso, nei mesi a venire.
Il progetto HubYoung, trova origine in un “Accordo di programma” tra Ministero alle Politiche Giovanili e la Regione Lombardia denominato “Nuova generazione di idee” indetto nel febbraio 2008 (vedi) Il comune di Seregno gestisce il progetto attraverso l'assessorato alle politiche giovanili Viganò. Dalla delibera consiliare leggiamo che il Comune si impegna a realizzare iniziative entro i prossimi due anni (entro il 2010) per un importo complessivo di 150.000 euro (leggi delibera).
Una cifra considerevole e che merita attenzione perchè francamente qualche dubbio sull'utilizzo di quei soldi a noi viene. Visto che finora sono serviti a finianziare: corsi di addominali e stretching, corsi di degustazione dei vini, corsi di lingua di primo livello. Fra l'altro con la formula che il comune indipendentemente dal numero di iscritti, fatto salvo un minimo di sei, copre interamente il costo del corso.
Ci si chiede come verranno impiegati questi fondi? A chi verranno erogati? Chi controllerà sulla qualità, consistenza, utilità dei progetti?
Visto che interrogato in proposito, il 03/06/08, in consiglio comunale l'assessore Viganò pare non avesse le idee molto chiare: "Si tratta nel complesso della ristrutturazione dell’ex area macello in via Procaccini a Monza, dove vi è una superficie complessiva pari a 48.500 metri quadri e praticamente il progetto riguarda la creazione di un parco urbano, uno sport park, un’area attrezzata per i bambini, un percorso vita; inoltre vi sarà la costruzione di un laboratorio artistico e un teatro attrezzato e un laboratorio d’impresa, ove i giovani potranno dar vita alle loro idee con l’aiuto di tecnici messi a disposizione dalla Camera di commercio e dall’Associazione degli imprenditori Monza e Brianza. Naturalmente Seregno ha dovuto mettere a disposizione un tecnico che seguisse comunque questo progetto .
Al che un consigliere di opposizione, Mauro Ballabio, chiese giustamente perché il comune di Seregno avrebbe dovuto partecipare alla sistemazione di una struttura a Monza.
Nessuna risposta pervenuta.
Noi, abbiamo effettuato una verifica sul campo, questa estate, nei luoghi di svolgimento dei corsi in questione, tutti fatti con i fondi HubYoung, presso la Corte del Cotone e ci siamo fatti un'idea della "frequenza" reale dei corsi. Sarebbe interessante incrociare i dati che abbiamo misurato con quelli che fornirà l'amministrazione, visto che ha garantito la periodica verifica dello svolgimento e della partecipazione dei corsi, come esplicitato nelle relative determine.
Questi dati però non sono ancora stati resi pubblici.
In compenso abbiamo visto sul sito http://www.centroformazione.eu la serie di corsi per l'anno 2009/2010 organizzati in collaborazione con L'assessorato alle Politiche giovanili di Seregno (vedi). Ora, non di tutti questi corsi c'è traccia nelle delibere comunali per cui delle due l'una: o il Centro di Formazione Eureka si fa pubblicità indisturbata col "marchio" del Comune di Seregno o ha ricevuto da qualcuno garanzia del patrocinio e del finanziamento da parte del Comune magari avvalendosi proprio dei fondi resi disponibili da HubYoung.
A Saint Tropez... la luna si desta con te...
Ma il vizietto di farsi pubblicità con il marchio del Comune è cosa abbastanza diffusa a Seregno.
Sul sito del Comune compare, pur mascherata da notizia della sezione sport - giovani, la seguente pubblicità: (leggi), non sappiamo infatti come altro possa essere considerata. Ci auguriamo che i proprietari del locale in questione (il Dorsia) abbiano almeno pagato per l' inserzione.
Nella pubblicità, così come potrete notare, si forniscono persino i numeri dell'ufficio del comune cui chiedere informazioni, quasi che l'ufficio fosse la filiale di un'attività commerciale.
Abbiamo fatto riferimento (vedi) ad un episodio analogo accaduto a Seveso; ora dobbiamo commentarne uno a Seregno e ci domandiamo perché mai un Comune debba pubblicizzare con il suo sito istituzionale l' iniziativa di un bar ristorante.
Ovviamente la domanda andrebbe girata direttamente all'assessore Nicola Viganò, che nel suo profilo facebook risulta "amico" con i soci del Dorsia, il bar lounge a Seregno che annovera tra i soci anche parenti di consiglieri di maggioranza; lo stesso Dorsia davanti al quale il Comune a sue spese ha costruito un parcheggio auto. Caspita questa si che è fortuna!
Ed è lo stesso Dorsia che ha preso in mano la gestione del Riviera, il luogo estivo della movida (borghesotta) locale.
Lo spazio delle piscine sui cui sorge il locale Riviera (ex Voile Blanche, ex Fata) è di proprietà del Comune di Seregno che tramite una delle sue partecipate, l'Aeb presediuta da Maurizio Bottoni, cognato dell'assessore Mario Novara, l'assegna in gestione. Non siamo in grado di dirvi come, con che criterio e a quale prezzo venga fatta questa assegnazione, perchè non si trova traccia di bando di gara. Di certo il posto è allettante, non solo da un punto di vista commerciale, data la possibilità di usufruire di un notevole spazio all'aperto, ma anche per l'occhio di riguardo che il Comune ha dimostrato di avere nei confronti delle passate gestioni.
In tempi di "lotta ai fracassoni", chiusure anticipate dei locali, tolleranza zero, protocolli proposti dall'Assessore Formenti, le 24 come limite massimo invalicabile per la diffusione della musica, l'Otello Dell'Orto (ex-gestore di Voile Blanche, ora Riviera) per rispondere alle lamentele del vicinato dichiarava candidamente ai giornali che "ci siamo attenuti ai permessi in nostro possesso: la musica cessa a mezzanotte, eccezion fatta per il venerdì e il sabato, quando prima abbassiamo il volume all'1 e poi spegniamo i ripetitori alle'1,30 ", avvalorando il sospetto che il comune abbia una politica differente con i locali notturni cittadini.
Quanto interesse poi ci sia, da parte dell'amministrazione, riguardo alla fruibilità degli spazi pubblici, che poi sono i nostri spazi, è lì da vedere. Anzichè ricavare luoghi aperti alla cittadinanza e ad un uso "familiare" si è preferito farne luoghi di "élite" nella logica del club privè con ambientazioni da piccola Saint Tropez di provincia ad uso e consumo dei figli della patetica borghesia brianzola che, tradotto, significa selezione all'ingresso e, prendendo a un tavolo una bottiglia di gin o di Jack Daniel's, l'esborso di 120 euro! Visti i prezzi di fatto un luogo più per calciatori e veline che per famiglie. Come servizio alla cittadinanza non ci sembra granché, in compenso è un sicuro affare per i fortunati gestori.
Ed è a questo punto che poniamo all'assessore Viganò, in maniera diretta, la seguente domanda: "Assessore, lei, attraverso la società per cui lavora, ha mai direttamente o indirettamente intrattenuto rapporti di lavoro e/o commerciali con i soci del Dorsia?"
E' una domanda retorica per due motivi. Primo perché sappiamo già la risposta e secondo perché l'assessore Viganò si guarderà bene dal rispondere a noi o in consiglio comunale, essendo l'opacità la cifra stilistica di questa amministrazione.
Nell'opacità si fanno favori ad amici e parenti ed è più difficile che qualcuno venga a chiedertene conto.
L'opacità del potere è anche la cifra stilistica della mafia.
lunedì 21 settembre 2009
Seregno, Amministrazione ecco quanto ci costi
da Il Giorno
articolo di MARIO GALIMBERTI
Dai compensi a sindaco e consiglieri comunali agli stipendi dei dirigenti pubblici
— SEREGNO —
QUANTO CI COSTANO gli amministratori comunali? Lo «stipendio» mensile lordo del sindaco Giacinto Mariani è di 3.633,27 euro, quello del vicesindaco nonchè assessore all’edilizia privata, lavori pubblici, pianificazione territoriale Attilio Gavazzi è di 1.998,30, sempre lordo e sempre mensile.
Per quanto riguarda gli altri assessori, Gianmario Alioli, Marco Cajani, Gianfranco Ciafrone, Marco Formenti, Mario Carlo Novara, Vito Potenza è Nicola Viganò ricevono un’indennità di 1.634,98 euro lordo ciascuno. Per Maria Teresa Viganò invece lo «stipendio» lordo è di 817,49 perchè è dipendente dell’Asl a tempo pieno, non come gli colleghi che sono liberi professionisti, pensionati oppure svolgono un’attività in proprio. Per la presidente del Consiglio comunale, Ilaria Cerqua, l’indennità è di 1.000 euro lordi ogni mese. Questo per quanto riguarda i «piani alti» del Comune.
I trenta consiglieri comunali percepiscono invece per ogni seduta un gettone di presenza di 43,38 euro lordi. Ci sono poi i dirigenti di ogni ufficio e settore che ricoprono cariche di responsabilità.
Il compenso annuo lordo varia a seconda del contratto individuale che contempla gli specifici incarichi. Sette le figure di primo piano. Antonella Petroncelli, segretario e direttore generale, percepisce 141.855,17 euro lordi (la retribuzione più alta), seguita da Franco Greco responsabile del settore lavori pubblici con una retribuzione lorda annua di 106.640 euro. In terza posizione Francesca Biella, responsabile del settore organizzazione e servizi alla persona con 106,569 euro.
Segue Nedda Manoni a capo dell’area programmazione finanziaria e settori interni con 92.325,54 euro annui, poi Luigi Stefano Pacchetti, a cui è affidata l’area delle politiche educative e culturali, con un compenso lordo di 77,274 euro. Carlo Santambrogio, a capo dei servizi tecnici di supporto, percepisce un compenso di 75.649 euro.
Fra i manager comunali c’è Calogero Grisafi, responsabile dell’area territoriale con un compenso annuo lordo di 69.471.
articolo di MARIO GALIMBERTI
Dai compensi a sindaco e consiglieri comunali agli stipendi dei dirigenti pubblici
— SEREGNO —
QUANTO CI COSTANO gli amministratori comunali? Lo «stipendio» mensile lordo del sindaco Giacinto Mariani è di 3.633,27 euro, quello del vicesindaco nonchè assessore all’edilizia privata, lavori pubblici, pianificazione territoriale Attilio Gavazzi è di 1.998,30, sempre lordo e sempre mensile.
Per quanto riguarda gli altri assessori, Gianmario Alioli, Marco Cajani, Gianfranco Ciafrone, Marco Formenti, Mario Carlo Novara, Vito Potenza è Nicola Viganò ricevono un’indennità di 1.634,98 euro lordo ciascuno. Per Maria Teresa Viganò invece lo «stipendio» lordo è di 817,49 perchè è dipendente dell’Asl a tempo pieno, non come gli colleghi che sono liberi professionisti, pensionati oppure svolgono un’attività in proprio. Per la presidente del Consiglio comunale, Ilaria Cerqua, l’indennità è di 1.000 euro lordi ogni mese. Questo per quanto riguarda i «piani alti» del Comune.
I trenta consiglieri comunali percepiscono invece per ogni seduta un gettone di presenza di 43,38 euro lordi. Ci sono poi i dirigenti di ogni ufficio e settore che ricoprono cariche di responsabilità.
Il compenso annuo lordo varia a seconda del contratto individuale che contempla gli specifici incarichi. Sette le figure di primo piano. Antonella Petroncelli, segretario e direttore generale, percepisce 141.855,17 euro lordi (la retribuzione più alta), seguita da Franco Greco responsabile del settore lavori pubblici con una retribuzione lorda annua di 106.640 euro. In terza posizione Francesca Biella, responsabile del settore organizzazione e servizi alla persona con 106,569 euro.
Segue Nedda Manoni a capo dell’area programmazione finanziaria e settori interni con 92.325,54 euro annui, poi Luigi Stefano Pacchetti, a cui è affidata l’area delle politiche educative e culturali, con un compenso lordo di 77,274 euro. Carlo Santambrogio, a capo dei servizi tecnici di supporto, percepisce un compenso di 75.649 euro.
Fra i manager comunali c’è Calogero Grisafi, responsabile dell’area territoriale con un compenso annuo lordo di 69.471.
giovedì 10 settembre 2009
Lo scandalo in Parlamento
www.repubblica.it
GIUNTO il tempo che Silvio Berlusconi vada in Parlamento ad affrontare uno scandalo che, sempre di più e ancor più limpidamente, rivela il disordine della sua vita privata. Che sarebbe anche affar suo, certo (lo si dice per i "neutralisti"), se non fosse contraddittorio con l'ordine che voleva imporre per legge alla nostra vita e incompatibile con la rappresentazione che ha dato di se stesso agli elettori.
Questo è già un problema di difficile soluzione per Berlusconi, ma non appare più il cuore dello scandalo. La gravità del caso politico - da affrontare con urgenza alla Camera e al Senato, nel luogo "politico" per eccellenza, - si annuncia nella sventatezza con cui il capo del governo assolve alle sue responsabilità pubbliche e si radica nella sua vulnerabilità. Un controllo delle date delle "feste" a Palazzo con gli impegni pubblici del presidente del Consiglio svela come, a volte, il premier viene meno ai suoi doveri istituzionali per non rinunciare ai suoi piaceri privati.
La serietà della questione è soprattutto, però, nella vulnerabilità che oggi circonda la sua persona e il suo ufficio. Il via vai di prostitute a Palazzo Grazioli, le cene, le feste, il sesso, le orge, insomma le abitudini di vita e il veleno della satiriasi espongono con tutta evidenza Silvio Berlusconi a pressioni e tensioni che nessuno è in grado oggi di immaginare. Nemmeno il presidente del Consiglio. Nemmeno l'occhiuta "squadra" dei suoi collaboratori più stretti che finora ha pensato di uscire dall'angolo in cui il premier si era cacciato da solo con le intimidazioni all'informazione, le pressioni sui possibili testimoni, i trucchi di sottomesse burocrazie della sicurezza.
Che l'Egocrate si fosse cacciato in un guaio che, con il tempo, sarebbe diventato catastrofico, è stato chiaro quando Patrizia D'Addario ha mostrato le fotografie e le registrazioni raccolte nella notte trascorsa con il premier. Ora Gianpaolo Tarantini completa il disegno e quel che si vede è esattamente quel si intuisce e si racconta da mesi. Un giovanotto ambiziosissimo, uomo d'affari temerario e cinico grimpeur sociale, fa leva sulle ossessioni personali di Berlusconi (ritorniamo a chiederlo, dopo la denuncia pubblica della moglie: quali sono le sue condizioni di salute?) per avvicinarlo, blandirlo, conquistarne l'attenzione e l'amicizia.
Tarantini ingaggia prostitute per il premier. Le accompagna nel suo Palazzo. Le rimborsa con moderazione e le paga, generoso, se fanno sesso con Berlusconi che finge di non sapere, non vedere, non capire. In qualche occasione, Tarantini offre alle "ragazze" (e lo ammette) della cocaina per ricompensarle. In cambio, il giovanotto, diventato prosseneta, chiede al capo del governo buoni contatti e autorevole influenza per chiudere affari con lo Stato. Il capo del governo glieli offre.
Sesso, prostituzione, affari, droga. In questo ambiente è precipitato Silvio Berlusconi, per un'intima fragilità irrisolta e denunciata per tempo da Veronica Lario. Da questo ambiente possono saltar fuori molti intrighi e troppi ricatti che il capo del governo è ormai palesemente incapace di prevedere e controllare, come ha fatto sempre in passato immaginando per se stesso un'impunità eterna. Se ieri il tentativo di liquidare quest'affare come "spazzatura" e violazione della privacy era malinconico, oggi è irresponsabile. La vita disordinata che ha condotto - e che, secondo alcune fonti, ancora conduce in palazzi più appartati - rende Silvio Berlusconi pericolosamente esposto a coercizioni e vulnerabile alle pressioni.
Questa sua debolezza non è un "affare di famiglia" (ammesso che lo sia mai stato), ma interpella la credibilità delle istituzioni e minaccia la sicurezza nazionale. Quante sono le ragazze che possono umiliare pubblicamente o addirittura compromettere il capo del governo? Le amiche di Tarantini, se il giovanotto ha detto il vero, sono più o meno trenta. Come Patrizia D'Addario, qualcuna tra loro ha conservato imbarazzanti documenti sonori o visivi di Berlusconi? Dove finiscono o dove possono finire le informazioni - e magari le registrazioni e le immagini - in loro possesso? Senza voler considerare, poi, che Gianpaolo Tarantini è stato soltanto uno - uno solo - dei ruffiani del presidente, l'ultimo arrivato, il più arruffone a quanto pare.
Il lento ma inesorabile disvelamento della vita disordinata di un premier attossicato dalla sexual addiction deve pure trovare un punto di arrivo con un chiarimento pubblico se non si vuole trascinare nel baratro - con la reputazione di Berlusconi - anche la credibilità delle istituzioni. I costi pagati dal rifiuto del capo di governo a illuminare ciò che ancora oggi è oscuro non possono essere illimitati. Per evitare di chiarire i suoi rapporti con una minorenne, è salito su un ottovolante di dinieghi, abusi, aggressività, conflitti brutali che non gli ha portato e non gli può portare fortuna. La festa di Casoria; le rivelazioni degli incontri con Noemi allora minorenne lo hanno costretto a mentire in televisione.
Quella menzogna non l'ha avuta vinta e sono saltati fuori i portfolio che vengono consegnati a Berlusconi per scegliere i "volti angelici"; la cerchia dei ruffiani che gli riempie il Palazzo e la Villa di donne a pagamento; migliaia di foto che lo ritraggono, solo, circondato da decine di ragazze di volta in volta diverse; i ricordi imbarazzati e imbarazzanti di capi di Stato che gli hanno fatto visita; la confessione di una prostituta pagata per una cena e per una notte di sesso con in più la promessa di una candidatura alle Europee e poi in consiglio comunale; intercettazioni telefoniche (un centinaio) con cui gli vengono annunciate "brune" e "bionde", indimenticabili che giustificano la diserzione del premier da un appuntamento ufficiale. Fino a quando potrà durare il silenzio dell'Egocrate? Che cosa lo costringe a mentire o gli impone di tacere? Non sono una via di uscita - ieri ce n'è stato un altro - gli ininterrotti flussi verbali, uguali nelle parole, nei gesti, nelle pause, nell'inutilità di guadagnare il rispetto che ha perduto. Che cosa deve ancora accadere perché Berlusconi trovi la forza, il coraggio, l'assennatezza di offrire al Paese quella verità su se stesso che ancora oggi rifiuta? La crisi personale di una leadership può diventare, per ostinazione di un narciso smarrito, discredito di una nazione? Il dramma di un uomo e di una leadership può diventare la tragedia di un Paese? Vada in Parlamento, finalmente, e si racconti, ci racconti. Non può cavarsela consigliando, al solito, di non leggere i giornali. L'informazione non ha altra possibilità che continuare a raccontarlo. La questione è se Berlusconi può raccontare se stesso. In pubblico e senza complicità.
GIUNTO il tempo che Silvio Berlusconi vada in Parlamento ad affrontare uno scandalo che, sempre di più e ancor più limpidamente, rivela il disordine della sua vita privata. Che sarebbe anche affar suo, certo (lo si dice per i "neutralisti"), se non fosse contraddittorio con l'ordine che voleva imporre per legge alla nostra vita e incompatibile con la rappresentazione che ha dato di se stesso agli elettori.
Questo è già un problema di difficile soluzione per Berlusconi, ma non appare più il cuore dello scandalo. La gravità del caso politico - da affrontare con urgenza alla Camera e al Senato, nel luogo "politico" per eccellenza, - si annuncia nella sventatezza con cui il capo del governo assolve alle sue responsabilità pubbliche e si radica nella sua vulnerabilità. Un controllo delle date delle "feste" a Palazzo con gli impegni pubblici del presidente del Consiglio svela come, a volte, il premier viene meno ai suoi doveri istituzionali per non rinunciare ai suoi piaceri privati.
La serietà della questione è soprattutto, però, nella vulnerabilità che oggi circonda la sua persona e il suo ufficio. Il via vai di prostitute a Palazzo Grazioli, le cene, le feste, il sesso, le orge, insomma le abitudini di vita e il veleno della satiriasi espongono con tutta evidenza Silvio Berlusconi a pressioni e tensioni che nessuno è in grado oggi di immaginare. Nemmeno il presidente del Consiglio. Nemmeno l'occhiuta "squadra" dei suoi collaboratori più stretti che finora ha pensato di uscire dall'angolo in cui il premier si era cacciato da solo con le intimidazioni all'informazione, le pressioni sui possibili testimoni, i trucchi di sottomesse burocrazie della sicurezza.
Che l'Egocrate si fosse cacciato in un guaio che, con il tempo, sarebbe diventato catastrofico, è stato chiaro quando Patrizia D'Addario ha mostrato le fotografie e le registrazioni raccolte nella notte trascorsa con il premier. Ora Gianpaolo Tarantini completa il disegno e quel che si vede è esattamente quel si intuisce e si racconta da mesi. Un giovanotto ambiziosissimo, uomo d'affari temerario e cinico grimpeur sociale, fa leva sulle ossessioni personali di Berlusconi (ritorniamo a chiederlo, dopo la denuncia pubblica della moglie: quali sono le sue condizioni di salute?) per avvicinarlo, blandirlo, conquistarne l'attenzione e l'amicizia.
Tarantini ingaggia prostitute per il premier. Le accompagna nel suo Palazzo. Le rimborsa con moderazione e le paga, generoso, se fanno sesso con Berlusconi che finge di non sapere, non vedere, non capire. In qualche occasione, Tarantini offre alle "ragazze" (e lo ammette) della cocaina per ricompensarle. In cambio, il giovanotto, diventato prosseneta, chiede al capo del governo buoni contatti e autorevole influenza per chiudere affari con lo Stato. Il capo del governo glieli offre.
Sesso, prostituzione, affari, droga. In questo ambiente è precipitato Silvio Berlusconi, per un'intima fragilità irrisolta e denunciata per tempo da Veronica Lario. Da questo ambiente possono saltar fuori molti intrighi e troppi ricatti che il capo del governo è ormai palesemente incapace di prevedere e controllare, come ha fatto sempre in passato immaginando per se stesso un'impunità eterna. Se ieri il tentativo di liquidare quest'affare come "spazzatura" e violazione della privacy era malinconico, oggi è irresponsabile. La vita disordinata che ha condotto - e che, secondo alcune fonti, ancora conduce in palazzi più appartati - rende Silvio Berlusconi pericolosamente esposto a coercizioni e vulnerabile alle pressioni.
Questa sua debolezza non è un "affare di famiglia" (ammesso che lo sia mai stato), ma interpella la credibilità delle istituzioni e minaccia la sicurezza nazionale. Quante sono le ragazze che possono umiliare pubblicamente o addirittura compromettere il capo del governo? Le amiche di Tarantini, se il giovanotto ha detto il vero, sono più o meno trenta. Come Patrizia D'Addario, qualcuna tra loro ha conservato imbarazzanti documenti sonori o visivi di Berlusconi? Dove finiscono o dove possono finire le informazioni - e magari le registrazioni e le immagini - in loro possesso? Senza voler considerare, poi, che Gianpaolo Tarantini è stato soltanto uno - uno solo - dei ruffiani del presidente, l'ultimo arrivato, il più arruffone a quanto pare.
Il lento ma inesorabile disvelamento della vita disordinata di un premier attossicato dalla sexual addiction deve pure trovare un punto di arrivo con un chiarimento pubblico se non si vuole trascinare nel baratro - con la reputazione di Berlusconi - anche la credibilità delle istituzioni. I costi pagati dal rifiuto del capo di governo a illuminare ciò che ancora oggi è oscuro non possono essere illimitati. Per evitare di chiarire i suoi rapporti con una minorenne, è salito su un ottovolante di dinieghi, abusi, aggressività, conflitti brutali che non gli ha portato e non gli può portare fortuna. La festa di Casoria; le rivelazioni degli incontri con Noemi allora minorenne lo hanno costretto a mentire in televisione.
Quella menzogna non l'ha avuta vinta e sono saltati fuori i portfolio che vengono consegnati a Berlusconi per scegliere i "volti angelici"; la cerchia dei ruffiani che gli riempie il Palazzo e la Villa di donne a pagamento; migliaia di foto che lo ritraggono, solo, circondato da decine di ragazze di volta in volta diverse; i ricordi imbarazzati e imbarazzanti di capi di Stato che gli hanno fatto visita; la confessione di una prostituta pagata per una cena e per una notte di sesso con in più la promessa di una candidatura alle Europee e poi in consiglio comunale; intercettazioni telefoniche (un centinaio) con cui gli vengono annunciate "brune" e "bionde", indimenticabili che giustificano la diserzione del premier da un appuntamento ufficiale. Fino a quando potrà durare il silenzio dell'Egocrate? Che cosa lo costringe a mentire o gli impone di tacere? Non sono una via di uscita - ieri ce n'è stato un altro - gli ininterrotti flussi verbali, uguali nelle parole, nei gesti, nelle pause, nell'inutilità di guadagnare il rispetto che ha perduto. Che cosa deve ancora accadere perché Berlusconi trovi la forza, il coraggio, l'assennatezza di offrire al Paese quella verità su se stesso che ancora oggi rifiuta? La crisi personale di una leadership può diventare, per ostinazione di un narciso smarrito, discredito di una nazione? Il dramma di un uomo e di una leadership può diventare la tragedia di un Paese? Vada in Parlamento, finalmente, e si racconti, ci racconti. Non può cavarsela consigliando, al solito, di non leggere i giornali. L'informazione non ha altra possibilità che continuare a raccontarlo. La questione è se Berlusconi può raccontare se stesso. In pubblico e senza complicità.
Congresso al via, giallo su chi è in testa tra Bersani e Franceschini
www.unita.it
Premessa: siamo solo all'inizio. Del congresso Pd, s'intende. Ed è già guerra sui numeri. Parliamo di circa 1000 voti, espressi nei primi 15 circoli, che, impazienti, hanno già chiuso il congresso nel fine-settimana appena trascorso. Ore 12.03, l'agenzia di stampa Ansa scrive: “I congressi nei circoli del Pd sono appena cominciati. Secondo i dati, a quanto si apprende da fonti dell'ORANIZZAZIONE del Pd, dei 750 iscritti (579 i voti validi), Bersani ha ottenuto 325 voi, pari al 56%, Franceschini 241 voti pari al 42% e Ignazio Marino 13 voti pari al 2%. Passa meno di un'ora e arriva la smentita.
“Fonti del comitato Franceschini smentiscono i dati resi noti in ambienti dell'ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO”, batte l'Ansa. “Secondo i sostenitori Franceschini, su 826 iscritti, hanno votato in 613: Franceschini ha ottenuto 309 voti, pari al 50,4%, Pierluigi Bersani 296 voti, pari al 48,2%, e Ignazio Marino 8 voti, pari all'1,3%”.
Oibò – dirà l'elettore – chi ha ragione? E soprattutto: che succede nell'organizzazione del pd? Possibile che non si riesca a venire a capo nemmeno di mille voti?
Passa mezz'ora e arriva un'ulteriore precisazione. Ovvero: “L'ufficio stampa del Partito democratico e l'organizzazione del Pd smentiscono di aver mai fornito i dati sui congressi che si stanno svolgendo nei circoli territoriali del partito. I dati pubblicati (privi per altro di ogni attribuzione a singoli circoli e quindi anche di distribuzione territoriale) non sono da attribuire all'organizzazione del Pd”.
In effetti, sarebbe proprio l'ufficio organizzazione quello preposto a diffondere via via i dati sul congresso. La cosa più o meno funziona così. Terminata la votazione, il circolo deve comunicare l'esito del voto alla federazione che a sua volta la comunica all'organizzazione centrale del partito, che però si è data una regola. Non rendere pubblici i dati sul congresso prima che si fosse votato almeno nel 10% dei circoli. Traguardo che sarà raggiunto più o meno – secondo le previsioni – a metà della prossima settimana. Un bel po' di congressi di circolo si svolgeranno infatti nel prossimo fine settimana. Ed entro la prossima settimana si dovrebbe arrivare a quota 600. Il maggior numero di congressi dovrebbe però concentrarsi nelle due settimane successive.
Quindi, tornando ai dati di oggi. Il Pd smentisce che si tratti di dati ufficiali. Al Partito democratico suggeriscono che si tratterebbe sia nel primo che nel secondo caso di “dati di parte” raccolti dagli entourage dei rispettivi candidati. Tanto è vero che i nemmeno il numero complessivo dei voti su cui vengono effettuati i due rispettivi conteggi coincide. E non è detto che coincidano nemmeno i circoli presi in considerazione dall'uno e dall'altro. Insomma, un rebus. In attesa di capire chi è davvero intesta.
Premessa: siamo solo all'inizio. Del congresso Pd, s'intende. Ed è già guerra sui numeri. Parliamo di circa 1000 voti, espressi nei primi 15 circoli, che, impazienti, hanno già chiuso il congresso nel fine-settimana appena trascorso. Ore 12.03, l'agenzia di stampa Ansa scrive: “I congressi nei circoli del Pd sono appena cominciati. Secondo i dati, a quanto si apprende da fonti dell'ORANIZZAZIONE del Pd, dei 750 iscritti (579 i voti validi), Bersani ha ottenuto 325 voi, pari al 56%, Franceschini 241 voti pari al 42% e Ignazio Marino 13 voti pari al 2%. Passa meno di un'ora e arriva la smentita.
“Fonti del comitato Franceschini smentiscono i dati resi noti in ambienti dell'ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO”, batte l'Ansa. “Secondo i sostenitori Franceschini, su 826 iscritti, hanno votato in 613: Franceschini ha ottenuto 309 voti, pari al 50,4%, Pierluigi Bersani 296 voti, pari al 48,2%, e Ignazio Marino 8 voti, pari all'1,3%”.
Oibò – dirà l'elettore – chi ha ragione? E soprattutto: che succede nell'organizzazione del pd? Possibile che non si riesca a venire a capo nemmeno di mille voti?
Passa mezz'ora e arriva un'ulteriore precisazione. Ovvero: “L'ufficio stampa del Partito democratico e l'organizzazione del Pd smentiscono di aver mai fornito i dati sui congressi che si stanno svolgendo nei circoli territoriali del partito. I dati pubblicati (privi per altro di ogni attribuzione a singoli circoli e quindi anche di distribuzione territoriale) non sono da attribuire all'organizzazione del Pd”.
In effetti, sarebbe proprio l'ufficio organizzazione quello preposto a diffondere via via i dati sul congresso. La cosa più o meno funziona così. Terminata la votazione, il circolo deve comunicare l'esito del voto alla federazione che a sua volta la comunica all'organizzazione centrale del partito, che però si è data una regola. Non rendere pubblici i dati sul congresso prima che si fosse votato almeno nel 10% dei circoli. Traguardo che sarà raggiunto più o meno – secondo le previsioni – a metà della prossima settimana. Un bel po' di congressi di circolo si svolgeranno infatti nel prossimo fine settimana. Ed entro la prossima settimana si dovrebbe arrivare a quota 600. Il maggior numero di congressi dovrebbe però concentrarsi nelle due settimane successive.
Quindi, tornando ai dati di oggi. Il Pd smentisce che si tratti di dati ufficiali. Al Partito democratico suggeriscono che si tratterebbe sia nel primo che nel secondo caso di “dati di parte” raccolti dagli entourage dei rispettivi candidati. Tanto è vero che i nemmeno il numero complessivo dei voti su cui vengono effettuati i due rispettivi conteggi coincide. E non è detto che coincidano nemmeno i circoli presi in considerazione dall'uno e dall'altro. Insomma, un rebus. In attesa di capire chi è davvero intesta.
Doveri di Stato e ragazze
www.repubblica.it
ROMA - Una volta è uno strappo muscolare, con tanto di comunicato di Palazzo Chigi, che lo tiene lontano dal Quirinale per gli auguri natalizi col capo dello Stato. Un'altra, è la crisi Alitalia che gli impone il rinvio della partenza per l'assemblea dell'Onu a New York. Imprevisti, veri o presunti, che non gli impediscono di organizzare cene e dopocena a Palazzo Grazioli alla presenza di Gianpaolo Tarantini e delle sue sempre nuove amiche.
Incrociando le dichiarazioni dell'imprenditore barese ai magistrati con gli impegni pubblici del premier, emerge un'agenda fitta di appuntamenti istituzionali che si accavallano con numerose occasioni di "relax". Appuntamenti perfettamente incastrati: un consiglio dei ministri e una cena, un voto di fiducia e un dopocena, un viaggio a Napoli e ancora un'altra cena. Salta all'occhio una sola evidente contraddizione in questo programma perfetto: il 17 dicembre, Berlusconi diserta una manifestazione al Coni e gli auguri di Natale con Napolitano. La spiegazione ufficiale è, appunto, uno strappo muscolare che nemmeno "l'intervento di un fisiatra è riuscito a migliorare".
Quella sera, secondo Tarantini, a Palazzo Grazioli arriva una macchina con i vetri oscurati. Dentro, con l'imprenditore barese ci sono Linda Santaguida (volto tv, "naufraga" dell'Isola dei Famosi) e Camilla Cordero Charao (entrambe smentiscono seccamente qualsiasi coinvolgimento nella vicenda).
Due mesi prima, il 23 settembre, è Franco Frattini, ministro degli Esteri, a New York per l'assemblea generale dell'Onu, a informare i giornalisti che Berlusconi non parteciperà all'appuntamento al Palazzo di Vetro per seguire l'Alitalia. In piena crisi della nostra compagnia di bandiera, però, il premier non si risparmia una cena in compagnia di Tarantini, Carolina Marconi, Francesca Garasi, Geraldine Semeghini e Maria Teresa De Nicolò.
Tanti gli incontri, tutti tra fine estate 2008 e l'inizio del 2009. Ottobre il mese più fitto. Un "ingorgo" tra l'8 e il 9, con Tarantini a Palazzo Grazioli. L'8, in serata a Palazzo Chigi c'è un consiglio dei ministri sulla crisi. Al termine, il premier raggiunge il Salone Margherita per lo spettacolo del Bagaglino con l'amico Mariano Apicella. Poi, secondo il racconto di Tarantini ai pm, appuntamento a Palazzo Grazioli con Vanessa Del Meglio e Barbara Guerra. Quest'ultima, ballerina al Bagaglino, racconta un'altra versione. "Quella sera sono stata invitata a casa del premier. Ma eravamo in trenta, compresi i ballerini dello spettacolo. E non sono rimasta a Palazzo Grazioli. Né ci sono tornata il giorno dopo".
ROMA - Una volta è uno strappo muscolare, con tanto di comunicato di Palazzo Chigi, che lo tiene lontano dal Quirinale per gli auguri natalizi col capo dello Stato. Un'altra, è la crisi Alitalia che gli impone il rinvio della partenza per l'assemblea dell'Onu a New York. Imprevisti, veri o presunti, che non gli impediscono di organizzare cene e dopocena a Palazzo Grazioli alla presenza di Gianpaolo Tarantini e delle sue sempre nuove amiche.
Incrociando le dichiarazioni dell'imprenditore barese ai magistrati con gli impegni pubblici del premier, emerge un'agenda fitta di appuntamenti istituzionali che si accavallano con numerose occasioni di "relax". Appuntamenti perfettamente incastrati: un consiglio dei ministri e una cena, un voto di fiducia e un dopocena, un viaggio a Napoli e ancora un'altra cena. Salta all'occhio una sola evidente contraddizione in questo programma perfetto: il 17 dicembre, Berlusconi diserta una manifestazione al Coni e gli auguri di Natale con Napolitano. La spiegazione ufficiale è, appunto, uno strappo muscolare che nemmeno "l'intervento di un fisiatra è riuscito a migliorare".
Quella sera, secondo Tarantini, a Palazzo Grazioli arriva una macchina con i vetri oscurati. Dentro, con l'imprenditore barese ci sono Linda Santaguida (volto tv, "naufraga" dell'Isola dei Famosi) e Camilla Cordero Charao (entrambe smentiscono seccamente qualsiasi coinvolgimento nella vicenda).
Due mesi prima, il 23 settembre, è Franco Frattini, ministro degli Esteri, a New York per l'assemblea generale dell'Onu, a informare i giornalisti che Berlusconi non parteciperà all'appuntamento al Palazzo di Vetro per seguire l'Alitalia. In piena crisi della nostra compagnia di bandiera, però, il premier non si risparmia una cena in compagnia di Tarantini, Carolina Marconi, Francesca Garasi, Geraldine Semeghini e Maria Teresa De Nicolò.
Tanti gli incontri, tutti tra fine estate 2008 e l'inizio del 2009. Ottobre il mese più fitto. Un "ingorgo" tra l'8 e il 9, con Tarantini a Palazzo Grazioli. L'8, in serata a Palazzo Chigi c'è un consiglio dei ministri sulla crisi. Al termine, il premier raggiunge il Salone Margherita per lo spettacolo del Bagaglino con l'amico Mariano Apicella. Poi, secondo il racconto di Tarantini ai pm, appuntamento a Palazzo Grazioli con Vanessa Del Meglio e Barbara Guerra. Quest'ultima, ballerina al Bagaglino, racconta un'altra versione. "Quella sera sono stata invitata a casa del premier. Ma eravamo in trenta, compresi i ballerini dello spettacolo. E non sono rimasta a Palazzo Grazioli. Né ci sono tornata il giorno dopo".
lunedì 24 agosto 2009
Gli amici degli amici e i camerati della pagnotta
da infonodo.org
La tenda di campo Alenia
Sabato 26 Luglio 2009 il sindaco di Seregno Giacinto Mariani e l'assessore alla protezione civile Gianfranco Ciafrone consegnano una tenda pneumatica modulare di 180 mq nel campo Alenia dell'Aquila, interamente gestito dall'associazione Nuova Acropoli.
L'operazione è ben pubblicizzata: alla quasi totale copertura della stampa locale si aggiungono decine e decine di foto pubblicate sul sito del Comune di Seregno che ritraggono la cerimonia di consegna.
Si conclude così un'operazione che ha il via con le delibere comunali n°75/2009 del 07/04/09 e n°92/2009 del 29/04/09 con le quali vengono stanziati 15.000 euro a favore del progetto “Villaggio Nuova Acropoli”. Il costo della tenda è di 22.000 euro e si conta di raccogliere il rimanente mediante i contributi dei cittadini Seregnesi. Si parte bene, anche per merito della “Compagnia teatrale delle mamme della scuola Sant'Ambrogio” che raccolgono ben 1.500 euro con uno spettacolo, il cui incasso viene devoluto a favore dell'iniziativa.
Ma con delibera n°180/2009 del 07/07/09 l'amministrazione prende atto che a luglio mancano parte dei soldi previsti e deve reintegrare con altri 3.400 euro per raggiungere la cifra stabilita. . Ma chi sono quelli dell'Associazione Nuova Acropoli?
Se ne occupa nel numero del 20/11/1991 Famiglia Cristiana con un articolo dal titolo abbastanza eloquente: “Una truffa un po' nazista” a firma di Luciano Scalettari.
Nel dicembre '94 sarà la volta di Cuore di occuparsene con un articolo a firma Valerio Marchi: “Mein Kampino”, all'interno di un dossier dedicato all'estrema destra. Ne farà una sintesi, aggiungendo nuovo materiale Ugo Maria Tassinari, nel suo libro uscito con Castelvecchi nel 2000 e rieditato per Sperling & Kupfer nel 2008: “Fascisteria. Storie, mitografia e personaggi della destra radicale in Italia”. Le accuse sono pesanti. Leggiamole:
“Più inquietante è la vicenda di Nuova Acropoli, gruppo fondato in Argentina nel 1957 da Jorge Angel Livraga Rizzi. [...] NA si è poi diffusa in altri paesi sudamericani e nella Spagna franchista. Da lì è approdata in altre nazioni europee, principalmente meridionali [...]
Uno dei leader italiani, Miguel Martinez, rompe dopo quindici anni di militanza e denuncia l’esistenza di un doppio livello, con una struttura iniziatica per adepti neonazisti. La prima denuncia è del 1990 - con un’intervista a “Famiglia Cristiana” - seguita anni dopo da un memoriale, Nuova Acropoli. Dentro una setta neonazista.
Martinez svela i segreti di “un’organizzazione totalizzante che, livello dopo livello, inculca nei giovani adepti - inizialmente inconsapevoli - una dottrina [elaborata in Austria e Germania agli inizi del secolo] in cui si combinano elementi di nazionalismo, di tradizionalismo e di naturalismo “völkisch” con le teorie occulte mutuate dalla teosofia ottocentesca di madame Blavatsky, tesa a prevedere e motivare il predominio mondiale di una ‘razza superiore’: quella ariana. Scopo ultimo dell’organizzazione è infatti, oltre alla propria espansione, la creazione di un “Uomo nuovo” che dovrà preparare l’avvento di questa “razza purissima”.” La struttura piramidale occulta di NA è ignota ai militanti di base i quali si ritengono membri di un’organizzazione culturale e umanistica [...]
Al vertice dell’organizzazione c’è il comandante mondiale (che è stato il fondatore fino alla morte) che governa per decreti e ha contatti diretti solo con il corpo d’élite degli Asciati. I militanti sono divisi in tre strutture: il “Corpo di sicurezza”, le “Brigate maschili” e le “Brigate femminili”. Il Corpo di sicurezza, divise nere da SS e simbolo della folgore, ha compiti di vigilanza e di pronto intervento. In Italia, dopo la svolta ecologista dei primi anni Ottanta, ha cambiato il nome in Dipartimento di protezione civile. Niente di grave, rispetto alle modifiche apportate al settimo comandamento: “Non ucciderai, se non è strettamente necessario.” Per educare i ragazzi, i responsabili pensano di farli allenare con pestaggi di drogati e omosessuali, che Livraga desiderava internare in campi di concentramento.
Un lungo elenco di addebiti, per episodi di violenza e di terrorismo, attività di criminalità comune, contiguità con gruppi e diffusione di idee razziste e xenofobe, è riportato da Herman de Tollenaere, in un articolo critico pubblicato dopo il convegno sulle sette di Amsterdam, per la decisione del CENSUR di affidare a una dirigente di NA, Maria Dolores Fernandez-Figares, la relazione sullo stesso gruppo. Livraga Rizzi negli anni ‘70 rivendica apertamente rapporti inquietanti in America Latina (con i golpisti argentini e uruguagi, i cileni di Patria y Libertad) mentre in Europa organizza un addestramento mirato dei militanti con armi da fuoco. In Francia, il movimento anti-sette denuncia l’esistenza di un doppio livello e i rapporti con l’ultradestra già nella prima fase di proselitismo. Nel 1987 NA ha organizzato un convegno a Lione assieme ai leader del Fronte Nazionale mentre suoi membri hanno messo una bomba nella moschea nella moschea di Romans. In Spagna il rapporto con la Falange fa crescere il movimento, che si contraddistingue per gli scontri di piazza con gli antifascisti ma anche per il traffico illegale di quadri. Il 30 aprile 1993 la polizia fa irruzione nel quartier generale di Madrid e vi sequestra molte opere d’arte rubate. In Belgio negli anni ‘80 sono forti i legami con i terroristi neonazisti di Westland New Post (stesso indirizzo, praticamente stessi nomi) mentre l’adepto Marcel Barbier è arrestato per duplice omicidio a Anderlecht. Gli arsenali della setta sarebbero ben forniti: mitra a Buenos Aires, fucili nel castello spagnolo di Santiuste, armi corte a Madrid e in casa del responsabile ateniese, condannato a un anno di carcere. Un incidente succede anche in Italia. Durante un campo a Montefiascone, nel settembre 1989, nella perquisizione di una cascina acquistata anni prima sono trovati gagliardetti, labari, coltelli, radio ricetrasmittenti senza licenza e numerosi bossoli. I carabinieri arrestano un miliziano del corpo di sicurezza.
La divisione sessista dei compiti delle Brigate rende manifesta la concezione razzista: NA è severamente preclusa a omosessuali, prostitute, tossicodipendenti e disabili. Le Brigate maschili, simbolo la croce celtica, ricalcano gli schemi del Fronte del lavoro hitleriano mentre alle donne è riservata l’assistenza a bambini e anziani. Molti giovani che partecipano alle attività di volontariato ignorano l’esistenza di un livello occulto, con il suo armamentario di riti del Solstizio e saluti romani. Particolare attenzione è dedicata ai figli degli adepti: all’asilo nido, “la Catenina d’Oro”, insegnano ai bambini a vedere gli gnomi, gli elfi e le fate. A 7 anni scatta la divisione per sesso, tra “Cavalieri della Tavola Rotonda” e “Tavola d’Iside”, escludendo subnormali e bambini con problemi: l’umanità si divide in razze inferiori e superiori, la selezione naturale è esaltata in nome di una malsana etica dell’uomo forte, che è inculcata insieme al disprezzo per i più deboli.
Oggi in Italia NA si presenta come organizzazione ambientalista e apolitica ma ai primordi - fondata a Roma nel 1975, aprì 15 sedi in 4 anni - potè contare sull’appoggio di Serafino Di Luia, uno dei leader della disciolta Lotta di Popolo. In altri Stati, come la Spagna e l’Argentina, le simpatie neonaziste sono dichiarate. In Messico si giunge a organizzare convegni storici revisionisti: Hitler: colpevole o innocente. “.
Alla luce di quanto letto diventa inquietante e paradossale il video prodotto dalla Nuova Acropoli, per presentare la nuova tenda, visionabile su you tube . In cui si dice, riferito ai giovani: “C'è un grande rischio che in questi lunghi periodi di abbandono facciano strane amicizie e decidano di impiegare il tempo in modo sbagliato”. Forse è meglio che i giovani aquilani stiano lontani da quella tenda proprio per non fare strane amicizie. Tenda che ricordiamo è stata donata dall'amministrazione di Seregno.
Estrema destra e giunta Mariani
E' evidente che l'amministrazione di Seregno scegliendo, nel lodevole tentativo di aiutare le popolazioni colpite dal terremoto, di affidare il denaro all'associazione Nuova Acropoli abbia preso una cantonata. Ma è solo una cantonata?
Sorge il dubbio conoscendo le posizioni di “simpatia” per idee di estrema destra che aleggiano all'interno della giunta Mariani.
Prendiamo ad esempio Gianfranco Ciafrone, assessore alla Protezione Civile e capofila nella decisione di consegnare il denaro pro terremotati all'associazione Nuova Acropoli.
Siamo andati a consultare il suo profilo su Facebook da cui risulta iscritto fra gli altri a questi due gruppi:
Mussolini. Alba e tramonto della più grande Italia di sempre
IO NON DIMENTICO I CAMERATI UCCISI!!!!!
Ancora più esplicito in questo senso è l'assessore alle Politiche Giovanili del comune di Seregno Nicola Viganò. Dal suo profilo su Facebook risulta amico dei seguenti utenti:
Benit Mussolini;
Brigata Fiamma Tricolore (il logo è quello di Gioventù Nazionale movimento giovanile di Fiamma Tricolore di Luca Romagnosi che non si vergogna di dichiarare pubblicamente: “Non ho elementi per dire che le camere a gas siano esistite o no”);
Camicia Nera;
Celtica Biancacento (la croce celtica era il simbolo dei volontari francesi della Divisione Charlemagne delle Waffen-SS. Per una storia della Croce Celtica vedi link);
Dux Camerata (in cui campeggia l'immagine di Mussolini);
Fascista Mussolini (l'immagine è quella del partito Fascismo e Libertà fondato da Giorgio Pisano);
La Testa di Ferro (Associazione Culturale sul cui sito sono in vendita cd, libri e oggettistica di chiara ispirazione neo fascista, fra cui t-shirt con su scritto “Fascist Love”, ecc..);
Presidio Milano (“sede di Forza Nuova in piazza Aspromonte, il cui capo indiscusso è Duilio Canu, ex-fondatore e leader di Azione skinhead, organizzazione sciolta d'autorità nel 1993 per istigazione all'odio razziale. Con lui anche don Luigi Tam, prete fascista ordinato a suo tempo dallo scismatico monsignor Lefebvre” Tratto da “Bande Nere” di Paolo Berizzi, Bompiani 2009. Padre Tam è sorto recentemente alle cronache per le sue posizioni negazioniste duramente stigmatizzate dal Cardinale Cafarra);
Aquila Italiana Partito Nazionale Italiano ( il P.N.I. anche lui è salito alla ribalta delle cronache ultimamente per le ronde nere, su cui la procura di Milano ha aperto un'inchiesta. Sulla figura di Gaetano Saya segretario del P.N.I , un profilo interessante tracciato dal Corriere della Sera);
Forza Nuova Predappio
infine Marco Pesapane, segretario provinciale di Forza Nuova per Monza e Brianza.
Ricordiamo che Gabriele Adinolfi, ideologo insieme a Roberto Fiore (fondatore di Forza Nuova), di Terza Posizione, formazione di estrema destra messa fuori legge dalla magistratura italiana, condannato per reati associativi ed ideologici sia nell’ambito di Terza Posizione che in quello dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), rientrato in Italia nel 2000 essendo caduti in prescrizione le condanne, dopo ventanni di latitanza, “propose ai militanti di Terza Posizione di entrare all'interno di Nuova Acropoli”.
E così il cerchio si chiude. Questa la faccia neanche troppo nascosta di alcuni amministratori di Seregno, amministratori che stanno varando, a seguito del pacchetto sicurezza le nuove ronde in città.
La tenda di campo Alenia
Sabato 26 Luglio 2009 il sindaco di Seregno Giacinto Mariani e l'assessore alla protezione civile Gianfranco Ciafrone consegnano una tenda pneumatica modulare di 180 mq nel campo Alenia dell'Aquila, interamente gestito dall'associazione Nuova Acropoli.
L'operazione è ben pubblicizzata: alla quasi totale copertura della stampa locale si aggiungono decine e decine di foto pubblicate sul sito del Comune di Seregno che ritraggono la cerimonia di consegna.
Si conclude così un'operazione che ha il via con le delibere comunali n°75/2009 del 07/04/09 e n°92/2009 del 29/04/09 con le quali vengono stanziati 15.000 euro a favore del progetto “Villaggio Nuova Acropoli”. Il costo della tenda è di 22.000 euro e si conta di raccogliere il rimanente mediante i contributi dei cittadini Seregnesi. Si parte bene, anche per merito della “Compagnia teatrale delle mamme della scuola Sant'Ambrogio” che raccolgono ben 1.500 euro con uno spettacolo, il cui incasso viene devoluto a favore dell'iniziativa.
Ma con delibera n°180/2009 del 07/07/09 l'amministrazione prende atto che a luglio mancano parte dei soldi previsti e deve reintegrare con altri 3.400 euro per raggiungere la cifra stabilita. . Ma chi sono quelli dell'Associazione Nuova Acropoli?
Se ne occupa nel numero del 20/11/1991 Famiglia Cristiana con un articolo dal titolo abbastanza eloquente: “Una truffa un po' nazista” a firma di Luciano Scalettari.
Nel dicembre '94 sarà la volta di Cuore di occuparsene con un articolo a firma Valerio Marchi: “Mein Kampino”, all'interno di un dossier dedicato all'estrema destra. Ne farà una sintesi, aggiungendo nuovo materiale Ugo Maria Tassinari, nel suo libro uscito con Castelvecchi nel 2000 e rieditato per Sperling & Kupfer nel 2008: “Fascisteria. Storie, mitografia e personaggi della destra radicale in Italia”. Le accuse sono pesanti. Leggiamole:
“Più inquietante è la vicenda di Nuova Acropoli, gruppo fondato in Argentina nel 1957 da Jorge Angel Livraga Rizzi. [...] NA si è poi diffusa in altri paesi sudamericani e nella Spagna franchista. Da lì è approdata in altre nazioni europee, principalmente meridionali [...]
Uno dei leader italiani, Miguel Martinez, rompe dopo quindici anni di militanza e denuncia l’esistenza di un doppio livello, con una struttura iniziatica per adepti neonazisti. La prima denuncia è del 1990 - con un’intervista a “Famiglia Cristiana” - seguita anni dopo da un memoriale, Nuova Acropoli. Dentro una setta neonazista.
Martinez svela i segreti di “un’organizzazione totalizzante che, livello dopo livello, inculca nei giovani adepti - inizialmente inconsapevoli - una dottrina [elaborata in Austria e Germania agli inizi del secolo] in cui si combinano elementi di nazionalismo, di tradizionalismo e di naturalismo “völkisch” con le teorie occulte mutuate dalla teosofia ottocentesca di madame Blavatsky, tesa a prevedere e motivare il predominio mondiale di una ‘razza superiore’: quella ariana. Scopo ultimo dell’organizzazione è infatti, oltre alla propria espansione, la creazione di un “Uomo nuovo” che dovrà preparare l’avvento di questa “razza purissima”.” La struttura piramidale occulta di NA è ignota ai militanti di base i quali si ritengono membri di un’organizzazione culturale e umanistica [...]
Al vertice dell’organizzazione c’è il comandante mondiale (che è stato il fondatore fino alla morte) che governa per decreti e ha contatti diretti solo con il corpo d’élite degli Asciati. I militanti sono divisi in tre strutture: il “Corpo di sicurezza”, le “Brigate maschili” e le “Brigate femminili”. Il Corpo di sicurezza, divise nere da SS e simbolo della folgore, ha compiti di vigilanza e di pronto intervento. In Italia, dopo la svolta ecologista dei primi anni Ottanta, ha cambiato il nome in Dipartimento di protezione civile. Niente di grave, rispetto alle modifiche apportate al settimo comandamento: “Non ucciderai, se non è strettamente necessario.” Per educare i ragazzi, i responsabili pensano di farli allenare con pestaggi di drogati e omosessuali, che Livraga desiderava internare in campi di concentramento.
Un lungo elenco di addebiti, per episodi di violenza e di terrorismo, attività di criminalità comune, contiguità con gruppi e diffusione di idee razziste e xenofobe, è riportato da Herman de Tollenaere, in un articolo critico pubblicato dopo il convegno sulle sette di Amsterdam, per la decisione del CENSUR di affidare a una dirigente di NA, Maria Dolores Fernandez-Figares, la relazione sullo stesso gruppo. Livraga Rizzi negli anni ‘70 rivendica apertamente rapporti inquietanti in America Latina (con i golpisti argentini e uruguagi, i cileni di Patria y Libertad) mentre in Europa organizza un addestramento mirato dei militanti con armi da fuoco. In Francia, il movimento anti-sette denuncia l’esistenza di un doppio livello e i rapporti con l’ultradestra già nella prima fase di proselitismo. Nel 1987 NA ha organizzato un convegno a Lione assieme ai leader del Fronte Nazionale mentre suoi membri hanno messo una bomba nella moschea nella moschea di Romans. In Spagna il rapporto con la Falange fa crescere il movimento, che si contraddistingue per gli scontri di piazza con gli antifascisti ma anche per il traffico illegale di quadri. Il 30 aprile 1993 la polizia fa irruzione nel quartier generale di Madrid e vi sequestra molte opere d’arte rubate. In Belgio negli anni ‘80 sono forti i legami con i terroristi neonazisti di Westland New Post (stesso indirizzo, praticamente stessi nomi) mentre l’adepto Marcel Barbier è arrestato per duplice omicidio a Anderlecht. Gli arsenali della setta sarebbero ben forniti: mitra a Buenos Aires, fucili nel castello spagnolo di Santiuste, armi corte a Madrid e in casa del responsabile ateniese, condannato a un anno di carcere. Un incidente succede anche in Italia. Durante un campo a Montefiascone, nel settembre 1989, nella perquisizione di una cascina acquistata anni prima sono trovati gagliardetti, labari, coltelli, radio ricetrasmittenti senza licenza e numerosi bossoli. I carabinieri arrestano un miliziano del corpo di sicurezza.
La divisione sessista dei compiti delle Brigate rende manifesta la concezione razzista: NA è severamente preclusa a omosessuali, prostitute, tossicodipendenti e disabili. Le Brigate maschili, simbolo la croce celtica, ricalcano gli schemi del Fronte del lavoro hitleriano mentre alle donne è riservata l’assistenza a bambini e anziani. Molti giovani che partecipano alle attività di volontariato ignorano l’esistenza di un livello occulto, con il suo armamentario di riti del Solstizio e saluti romani. Particolare attenzione è dedicata ai figli degli adepti: all’asilo nido, “la Catenina d’Oro”, insegnano ai bambini a vedere gli gnomi, gli elfi e le fate. A 7 anni scatta la divisione per sesso, tra “Cavalieri della Tavola Rotonda” e “Tavola d’Iside”, escludendo subnormali e bambini con problemi: l’umanità si divide in razze inferiori e superiori, la selezione naturale è esaltata in nome di una malsana etica dell’uomo forte, che è inculcata insieme al disprezzo per i più deboli.
Oggi in Italia NA si presenta come organizzazione ambientalista e apolitica ma ai primordi - fondata a Roma nel 1975, aprì 15 sedi in 4 anni - potè contare sull’appoggio di Serafino Di Luia, uno dei leader della disciolta Lotta di Popolo. In altri Stati, come la Spagna e l’Argentina, le simpatie neonaziste sono dichiarate. In Messico si giunge a organizzare convegni storici revisionisti: Hitler: colpevole o innocente. “.
Alla luce di quanto letto diventa inquietante e paradossale il video prodotto dalla Nuova Acropoli, per presentare la nuova tenda, visionabile su you tube . In cui si dice, riferito ai giovani: “C'è un grande rischio che in questi lunghi periodi di abbandono facciano strane amicizie e decidano di impiegare il tempo in modo sbagliato”. Forse è meglio che i giovani aquilani stiano lontani da quella tenda proprio per non fare strane amicizie. Tenda che ricordiamo è stata donata dall'amministrazione di Seregno.
Estrema destra e giunta Mariani
E' evidente che l'amministrazione di Seregno scegliendo, nel lodevole tentativo di aiutare le popolazioni colpite dal terremoto, di affidare il denaro all'associazione Nuova Acropoli abbia preso una cantonata. Ma è solo una cantonata?
Sorge il dubbio conoscendo le posizioni di “simpatia” per idee di estrema destra che aleggiano all'interno della giunta Mariani.
Prendiamo ad esempio Gianfranco Ciafrone, assessore alla Protezione Civile e capofila nella decisione di consegnare il denaro pro terremotati all'associazione Nuova Acropoli.
Siamo andati a consultare il suo profilo su Facebook da cui risulta iscritto fra gli altri a questi due gruppi:
Mussolini. Alba e tramonto della più grande Italia di sempre
IO NON DIMENTICO I CAMERATI UCCISI!!!!!
Ancora più esplicito in questo senso è l'assessore alle Politiche Giovanili del comune di Seregno Nicola Viganò. Dal suo profilo su Facebook risulta amico dei seguenti utenti:
Benit Mussolini;
Brigata Fiamma Tricolore (il logo è quello di Gioventù Nazionale movimento giovanile di Fiamma Tricolore di Luca Romagnosi che non si vergogna di dichiarare pubblicamente: “Non ho elementi per dire che le camere a gas siano esistite o no”);
Camicia Nera;
Celtica Biancacento (la croce celtica era il simbolo dei volontari francesi della Divisione Charlemagne delle Waffen-SS. Per una storia della Croce Celtica vedi link);
Dux Camerata (in cui campeggia l'immagine di Mussolini);
Fascista Mussolini (l'immagine è quella del partito Fascismo e Libertà fondato da Giorgio Pisano);
La Testa di Ferro (Associazione Culturale sul cui sito sono in vendita cd, libri e oggettistica di chiara ispirazione neo fascista, fra cui t-shirt con su scritto “Fascist Love”, ecc..);
Presidio Milano (“sede di Forza Nuova in piazza Aspromonte, il cui capo indiscusso è Duilio Canu, ex-fondatore e leader di Azione skinhead, organizzazione sciolta d'autorità nel 1993 per istigazione all'odio razziale. Con lui anche don Luigi Tam, prete fascista ordinato a suo tempo dallo scismatico monsignor Lefebvre” Tratto da “Bande Nere” di Paolo Berizzi, Bompiani 2009. Padre Tam è sorto recentemente alle cronache per le sue posizioni negazioniste duramente stigmatizzate dal Cardinale Cafarra);
Aquila Italiana Partito Nazionale Italiano ( il P.N.I. anche lui è salito alla ribalta delle cronache ultimamente per le ronde nere, su cui la procura di Milano ha aperto un'inchiesta. Sulla figura di Gaetano Saya segretario del P.N.I , un profilo interessante tracciato dal Corriere della Sera);
Forza Nuova Predappio
infine Marco Pesapane, segretario provinciale di Forza Nuova per Monza e Brianza.
Ricordiamo che Gabriele Adinolfi, ideologo insieme a Roberto Fiore (fondatore di Forza Nuova), di Terza Posizione, formazione di estrema destra messa fuori legge dalla magistratura italiana, condannato per reati associativi ed ideologici sia nell’ambito di Terza Posizione che in quello dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR), rientrato in Italia nel 2000 essendo caduti in prescrizione le condanne, dopo ventanni di latitanza, “propose ai militanti di Terza Posizione di entrare all'interno di Nuova Acropoli”.
E così il cerchio si chiude. Questa la faccia neanche troppo nascosta di alcuni amministratori di Seregno, amministratori che stanno varando, a seguito del pacchetto sicurezza le nuove ronde in città.
venerdì 17 luglio 2009
Seregno – Vicenda Vastarredo: a che punto siamo? La responsabilità politica del Gavazzi
da: infonodo.org
a più di due mesi di distanza dai nostri articoli del 5, 8 e 9 maggio torniamo parlare delle forniture “Vastarredo”, non perché ci siano delle novità in proposito, ma proprio perché delle novità non ci sono.
E anche questa è una notizia.
Il silenzio con cui è stata avvolta la vicenda è un ulteriore conferma che avevamo visto giusto.
Un silenzio che è calato nonostante il vicesindaco Gavazzi abbia affermato nel consiglio comunale del 12 maggio 2009 che avrebbe fornito sulla questione “due paginette fitte fitte di risposte”.
Ad oggi queste paginette non le ha viste nessuno, né è stata consegnata tutta la documentazione, relativa alle determine da noi segnalate, ai consiglieri di opposizione che ne avevano fatto richiesta.
Riassumiamo in sintesi le evidenti anomalie che avevamo segnalato rispetto alla fornitura di giochi per parchi, arredi e arredi scolastici, in particolare per le scuole Rodari di Seregno tutte affidate a Vastarredo o a società del gruppo.
Valore complessivo delle forniture €414.731, 2.
Intervallo temporale: dal 12/03/08 al 29/01/09.
In particolare avevamo osservato che:
- in nessuno dei casi è stata fatto un bando di gara;
- che in tre casi si è proceduto con gara a trattativa privata invitando aziende in cui si sospetta che il “core business” sia diverso da quello oggetto della fornitura. In uno di questi casi sono state invitate due aziende dello stesso gruppo Vastarredo: Illsa e Ipa Play;
- che anche nei tre casi in cui si è proceduto a gara a trattativa privata, invitando di volta in volta cinque aziende ,al comune di Seregno è sempre giunto un unico preventivo;
- che la fornitura per arredi scolastici, in particolare quelle per le scuole Rodari, assegnata direttamente a Vastarredo per complessivi € 278.044,13 è stata suddivisa in tre lotti.
- che questa assegnazione per una cifra notevole è avvenuta senza gara, né a trattativa privata né in altro modo.
- che in nessuno dei casi citati era attiva una convenzione Consip.
- che tutti gli acquisti sono stati fatti con la procedura dell'acquisizione di beni e servizi in economia.
L'unica difesa proposta dal Gavazzi è stata, come ha ripetuto in consiglio comunale, sui giornali e sul sito web del comune di Seregno, che:
“Tutte le forniture oggetto dell’articolo di Infonodo sono state fatte secondo quanto previsto nel Regolamento per l’acquisizione di beni e servizi in economia (N.d.R. approvato con delibera di Consiglio comunale n. 133 del 02.11.2004). Quindi il sospetto avanzato dal sito di una procedura scorretta o ‘viziata’ è del tutto falso.”.
E allora noi siamo andati a leggere il regolamento del comune di Seregno e la legge sugli appalti della pubblica amministrazione a cui fa capo.
E qui qualche novità anche sostanziosa è emersa.
Bisogna premettere che il ricorso agli acquisti in economia (non inganni il nome, a volte questo tipo di procedura non è per niente economica per le casse del comune), è disciplinato dalla legge.
Legge e Codice degli appalti che elencano “tassativamente le ipotesi che permettono di eseguire i lavori pubblici con procedure semplificate in economia. Tutte dipendono da fattori straordinari (quali l’evento imprevedibile, la sicurezza, la gara deserta o la risoluzione del contratto per inadempimento)”.
E già qui partiamo male.
Escluse dai fatti le ultime due ipotesi, la gara non può essere andata deserta visto che non c'è stata nessuna gara, rimangono l'imprevedibilità e la sicurezza.
Quest'ultima è da intendersi non in senso generico ma come minaccia verso cose o persone. E anche qui non ci siamo.
Per quanto riguarda l'imprevedibilità, si può sostenere che la sostituzione degli arredi scolastici con tanto di riferimento a capitolato di spesa già disposto nel bilancio preventivo sia un evento imprevedibile?
Ma continuiamo.
La legge prevede che : “Nessuna prestazione avente carattere unitario può essere artificiosamente frazionata”. Ricordiamo che nella determina DT 734/2008 la fornitura di arredi scolastici affidata alla Vastarredo per complessivi € 278.044,13 è stata frazionata in tre lotti.
E qui qualcuno dovrebbe spiegare il perché del frazionamento in lotti (scuole materne, primarie e secondarie), non per indire tre gare d'appalto o affidamenti separati ma per essere poi riuniti e dati alla stessa ditta, la Vastarredo appunto.
Per evitare pastette la legge prevede che: “ L'affidamento dell'acquisto di forniture si realizza mediante trattativa privata previa gara informale/ufficiosa da esperirsi nel rispetto dei principi di trasparenza, uguaglianza, imparzialità, concorrenza e alternanza tra almeno cinque soggetti ritenuti idonei e qualificati.”.
E' “concorrenza” invitare due aziende appartenenti allo stesso gruppo? Vedi DT 598/2008.
E riguardo all'”alternanza e alla idoneità e qualifica dei soggetti invitati”, anche qui tutto a posto? Vedi articoli del 5, 8 e 9 maggio.
Abbiamo poi notato, a seguito dell'attenzione pubblica posta sulla vicenda, un certa presa di distanza da parte del Gavazzi dalle decisioni prese dai dirigenti del comune.
Certo è vero che la responsabilità di ogni singolo atto o determina ricade sul dirigente che la firma, ma è anche vero che esiste una responsabilità politica.
E non stiamo parlando di una generica responsabilità politica di una giunta o di un assessore, ma di una responsabilità politica chiara certa ed identificabile.
E qui veniamo al nocciolo della questione.
Secondo il “Regolamento per l’acquisizione di beni e servizi in economia” del comune di Seregno, quello che il Gavazzi ci tiene a fare sapere che è stato approvato nel 2004 e quindi sotto la giunta di centrosinistra, il limite per l'acquisto di beni in economia è di € 20.000.
E allora come è possibile la determina che assegna a Vastarredo la fornitura per arredi scolastici per € 278.044,13 (iva inclusa), anche divisa in tre lotti di rispettivamente:
€ 36.839,09 , € 236.403,76 ,€ 4.801,28?
E' possibile perché con delibera del consiglio comunale n. 146 del 09.12.2008 la soglia dei € 20.000 è stata innalzata fino al limite di legge di € 206.000 (iva esclusa).
Vediamo i tempi che sono importanti.
Il 10/10/2008 il dirigente del servizio manutenzioni del comune di Seregno scrive la determina in cui si propone di acquistare arredi scolastici per € 278.044,13 tramite Vastarredo, facendo riferimento ad un regolamento comunale che pone il limite di spesa a € 20.000. Due mesi dopo il consiglio comunale approva il nuovo regolamento per gli acquisti che di fatto renderà possibile e pubblicabile la determina “Vastarredo”. Cosa che avverrà infatti il 29/01/09.
Andiamo adesso alla seduta del consiglio comunale di Seregno che ha modificato in maniera significativa il “Regolamento per l’acquisizione di beni e servizi in economia”.
Martedì 09/12/08, nevica, il Natale è vicino. E' tempo di regali.
Dopo una breve introduzione dell'assessore competente Potenza, e le domande di consiglieri di opposizione e maggioranza, la parola passa al Gavazzi che così inizia:
“Ricevo delega stasera dall’Assessore Potenza, perché la maggior parte di questo regolamento viene in una direzione ben precisa.”.
E poi continua: “ Allora, al di là della sovranità del Consiglio, che è quello che decide, per amor del cielo”.
Sarà anche così “per amore del cielo”, certo che già da due mesi in comune si compivano atti amministrativi che sarebbero stati resi possibili solo dalla modifica del Regolamento che era in discussione quella sera.
E qui sul rispetto verso l'autonomia e sovranità del consiglio comunale, che traspare da questa vicenda, ci sarebbe qualcosa da dire. Ma è evidente che la difesa della dignità di ogni singolo consigliere, non importa se di minoranza o di opposizione spetta solo a lui stesso.
Dopo questo incipit il Gavazzi si addentra nella questione, (ricordiamolo stiamo parlando della modifica del “Regolamento per gli acquisti di beni e servizi in economia”), parlando del costo del Babbo Natale di cioccolato comprato al nipotino, del prezzo della pizza margherita, del prezzo di una cena al “por Crist cras” (traduzione=ristorante per poveri) . Il tutto per dimostrare che da quando l'euro ha sostituito la lira i prezzi sono raddoppiati. (Consigliamo la lettura integrale del verbale, per avere un pieno godimento della retorica gavazziana).
Ricordiamo che il Regolamento è del 2004, quando cioè da oltre tre anni era in circolazione l'euro e osserviamo che per passare da 20.000 a 206.000 non basta raddoppiare occorre decuplicare.
Alla fine il Gavazzi tratta anche la questione dei bandi di rilevanza europea e la tratta così:
“La Provincia sta applicando a tutte le gare l’economicamente vantaggioso e mi sono fatto dare tutti i capitolati anche con i calcoli dei sub-criteri, perché per esempio quando tu fai una gara, nella gara puoi introdurre questi sub-criteri che gli dici quello che dicevo prima per evitare la Concettina, o per evitare, siccome sono ad apertura europea, che ti arriva anche la Concettina che si è trasferita in Belgio e adesso si chiama Concettina Lo Cascio di Belgio e te la ritrovi qui. Questo, signori, va evitato.”.
Un bando diventa di rilevanza europea per importi superiori ai
€ 206.000. In questo caso il bando deve avere pubblicità a livello comunitario e possono partecipare tutte le aziende della comunità europea.
Il lotto più grande della fornitura Vastarredo è come già detto di € 236.403,76, tolta l'iva, € 197.000.
Novemila euro giusto sotto il tetto dei 206.000.
Se la fornitura non fosse stata divisa in tre lotti avremmo avuto un appalto per € 231.703 (iva esclusa). In questo caso il bando di gara europeo sarebbe stato obbligatorio.
Allora ammettiamo anche per assurdo che gli arredi scolastici ecologici della Vastarredo tanto apprezzati dall'amministrazione di Seregno non abbiano uguali in Italia. Ma è vero anche per l'Europa intera?
A bucare il velo di silenzio che ha avvolto la vicenda noi ci proviamo. A chi ha avuto la pazienza di seguire il filo del discorso e leggerci fino a qui, un ringraziamento.
Per chi vuole approfondire la questione diamo alcuni link:
DT 734/2008 Fornitura arredi per le scuole”. Quella grossa da 278.044 euro assegnata a Vastarredo.
DT 598/2008 Fonitura, posa e montaggio di gioco componibile da installarsi presso il Parco "caduti di Nassirya
DT 69/2008 Fornitura e posa di arredi per uffici della polizia locale
DT 345/2008 Fornitura di arredi e complementi da installarsi presso le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie del territorio comunale
DT 903/08 Fornitura di arredi ed attrezzature per adeguamenti d.lgs n. 81/2008 ex d.lgs n. 626/92
Verbale consiglio comunale 12/05/09
Verbale consiglio comunale 09/12/08. Da leggere per apprezzare la retorica gavazziana.
Nuovo Regolamento per l'acquisizione di beni e servizi in economia, così come modificato in data 09/12/08.
Vecchio Regolamento per l'acquisizione di beni e servizi in economia approvato con delibera di Consiglio comunale n. 133 del 02.11.2004.
a più di due mesi di distanza dai nostri articoli del 5, 8 e 9 maggio torniamo parlare delle forniture “Vastarredo”, non perché ci siano delle novità in proposito, ma proprio perché delle novità non ci sono.
E anche questa è una notizia.
Il silenzio con cui è stata avvolta la vicenda è un ulteriore conferma che avevamo visto giusto.
Un silenzio che è calato nonostante il vicesindaco Gavazzi abbia affermato nel consiglio comunale del 12 maggio 2009 che avrebbe fornito sulla questione “due paginette fitte fitte di risposte”.
Ad oggi queste paginette non le ha viste nessuno, né è stata consegnata tutta la documentazione, relativa alle determine da noi segnalate, ai consiglieri di opposizione che ne avevano fatto richiesta.
Riassumiamo in sintesi le evidenti anomalie che avevamo segnalato rispetto alla fornitura di giochi per parchi, arredi e arredi scolastici, in particolare per le scuole Rodari di Seregno tutte affidate a Vastarredo o a società del gruppo.
Valore complessivo delle forniture €414.731, 2.
Intervallo temporale: dal 12/03/08 al 29/01/09.
In particolare avevamo osservato che:
- in nessuno dei casi è stata fatto un bando di gara;
- che in tre casi si è proceduto con gara a trattativa privata invitando aziende in cui si sospetta che il “core business” sia diverso da quello oggetto della fornitura. In uno di questi casi sono state invitate due aziende dello stesso gruppo Vastarredo: Illsa e Ipa Play;
- che anche nei tre casi in cui si è proceduto a gara a trattativa privata, invitando di volta in volta cinque aziende ,al comune di Seregno è sempre giunto un unico preventivo;
- che la fornitura per arredi scolastici, in particolare quelle per le scuole Rodari, assegnata direttamente a Vastarredo per complessivi € 278.044,13 è stata suddivisa in tre lotti.
- che questa assegnazione per una cifra notevole è avvenuta senza gara, né a trattativa privata né in altro modo.
- che in nessuno dei casi citati era attiva una convenzione Consip.
- che tutti gli acquisti sono stati fatti con la procedura dell'acquisizione di beni e servizi in economia.
L'unica difesa proposta dal Gavazzi è stata, come ha ripetuto in consiglio comunale, sui giornali e sul sito web del comune di Seregno, che:
“Tutte le forniture oggetto dell’articolo di Infonodo sono state fatte secondo quanto previsto nel Regolamento per l’acquisizione di beni e servizi in economia (N.d.R. approvato con delibera di Consiglio comunale n. 133 del 02.11.2004). Quindi il sospetto avanzato dal sito di una procedura scorretta o ‘viziata’ è del tutto falso.”.
E allora noi siamo andati a leggere il regolamento del comune di Seregno e la legge sugli appalti della pubblica amministrazione a cui fa capo.
E qui qualche novità anche sostanziosa è emersa.
Bisogna premettere che il ricorso agli acquisti in economia (non inganni il nome, a volte questo tipo di procedura non è per niente economica per le casse del comune), è disciplinato dalla legge.
Legge e Codice degli appalti che elencano “tassativamente le ipotesi che permettono di eseguire i lavori pubblici con procedure semplificate in economia. Tutte dipendono da fattori straordinari (quali l’evento imprevedibile, la sicurezza, la gara deserta o la risoluzione del contratto per inadempimento)”.
E già qui partiamo male.
Escluse dai fatti le ultime due ipotesi, la gara non può essere andata deserta visto che non c'è stata nessuna gara, rimangono l'imprevedibilità e la sicurezza.
Quest'ultima è da intendersi non in senso generico ma come minaccia verso cose o persone. E anche qui non ci siamo.
Per quanto riguarda l'imprevedibilità, si può sostenere che la sostituzione degli arredi scolastici con tanto di riferimento a capitolato di spesa già disposto nel bilancio preventivo sia un evento imprevedibile?
Ma continuiamo.
La legge prevede che : “Nessuna prestazione avente carattere unitario può essere artificiosamente frazionata”. Ricordiamo che nella determina DT 734/2008 la fornitura di arredi scolastici affidata alla Vastarredo per complessivi € 278.044,13 è stata frazionata in tre lotti.
E qui qualcuno dovrebbe spiegare il perché del frazionamento in lotti (scuole materne, primarie e secondarie), non per indire tre gare d'appalto o affidamenti separati ma per essere poi riuniti e dati alla stessa ditta, la Vastarredo appunto.
Per evitare pastette la legge prevede che: “ L'affidamento dell'acquisto di forniture si realizza mediante trattativa privata previa gara informale/ufficiosa da esperirsi nel rispetto dei principi di trasparenza, uguaglianza, imparzialità, concorrenza e alternanza tra almeno cinque soggetti ritenuti idonei e qualificati.”.
E' “concorrenza” invitare due aziende appartenenti allo stesso gruppo? Vedi DT 598/2008.
E riguardo all'”alternanza e alla idoneità e qualifica dei soggetti invitati”, anche qui tutto a posto? Vedi articoli del 5, 8 e 9 maggio.
Abbiamo poi notato, a seguito dell'attenzione pubblica posta sulla vicenda, un certa presa di distanza da parte del Gavazzi dalle decisioni prese dai dirigenti del comune.
Certo è vero che la responsabilità di ogni singolo atto o determina ricade sul dirigente che la firma, ma è anche vero che esiste una responsabilità politica.
E non stiamo parlando di una generica responsabilità politica di una giunta o di un assessore, ma di una responsabilità politica chiara certa ed identificabile.
E qui veniamo al nocciolo della questione.
Secondo il “Regolamento per l’acquisizione di beni e servizi in economia” del comune di Seregno, quello che il Gavazzi ci tiene a fare sapere che è stato approvato nel 2004 e quindi sotto la giunta di centrosinistra, il limite per l'acquisto di beni in economia è di € 20.000.
E allora come è possibile la determina che assegna a Vastarredo la fornitura per arredi scolastici per € 278.044,13 (iva inclusa), anche divisa in tre lotti di rispettivamente:
€ 36.839,09 , € 236.403,76 ,€ 4.801,28?
E' possibile perché con delibera del consiglio comunale n. 146 del 09.12.2008 la soglia dei € 20.000 è stata innalzata fino al limite di legge di € 206.000 (iva esclusa).
Vediamo i tempi che sono importanti.
Il 10/10/2008 il dirigente del servizio manutenzioni del comune di Seregno scrive la determina in cui si propone di acquistare arredi scolastici per € 278.044,13 tramite Vastarredo, facendo riferimento ad un regolamento comunale che pone il limite di spesa a € 20.000. Due mesi dopo il consiglio comunale approva il nuovo regolamento per gli acquisti che di fatto renderà possibile e pubblicabile la determina “Vastarredo”. Cosa che avverrà infatti il 29/01/09.
Andiamo adesso alla seduta del consiglio comunale di Seregno che ha modificato in maniera significativa il “Regolamento per l’acquisizione di beni e servizi in economia”.
Martedì 09/12/08, nevica, il Natale è vicino. E' tempo di regali.
Dopo una breve introduzione dell'assessore competente Potenza, e le domande di consiglieri di opposizione e maggioranza, la parola passa al Gavazzi che così inizia:
“Ricevo delega stasera dall’Assessore Potenza, perché la maggior parte di questo regolamento viene in una direzione ben precisa.”.
E poi continua: “ Allora, al di là della sovranità del Consiglio, che è quello che decide, per amor del cielo”.
Sarà anche così “per amore del cielo”, certo che già da due mesi in comune si compivano atti amministrativi che sarebbero stati resi possibili solo dalla modifica del Regolamento che era in discussione quella sera.
E qui sul rispetto verso l'autonomia e sovranità del consiglio comunale, che traspare da questa vicenda, ci sarebbe qualcosa da dire. Ma è evidente che la difesa della dignità di ogni singolo consigliere, non importa se di minoranza o di opposizione spetta solo a lui stesso.
Dopo questo incipit il Gavazzi si addentra nella questione, (ricordiamolo stiamo parlando della modifica del “Regolamento per gli acquisti di beni e servizi in economia”), parlando del costo del Babbo Natale di cioccolato comprato al nipotino, del prezzo della pizza margherita, del prezzo di una cena al “por Crist cras” (traduzione=ristorante per poveri) . Il tutto per dimostrare che da quando l'euro ha sostituito la lira i prezzi sono raddoppiati. (Consigliamo la lettura integrale del verbale, per avere un pieno godimento della retorica gavazziana).
Ricordiamo che il Regolamento è del 2004, quando cioè da oltre tre anni era in circolazione l'euro e osserviamo che per passare da 20.000 a 206.000 non basta raddoppiare occorre decuplicare.
Alla fine il Gavazzi tratta anche la questione dei bandi di rilevanza europea e la tratta così:
“La Provincia sta applicando a tutte le gare l’economicamente vantaggioso e mi sono fatto dare tutti i capitolati anche con i calcoli dei sub-criteri, perché per esempio quando tu fai una gara, nella gara puoi introdurre questi sub-criteri che gli dici quello che dicevo prima per evitare la Concettina, o per evitare, siccome sono ad apertura europea, che ti arriva anche la Concettina che si è trasferita in Belgio e adesso si chiama Concettina Lo Cascio di Belgio e te la ritrovi qui. Questo, signori, va evitato.”.
Un bando diventa di rilevanza europea per importi superiori ai
€ 206.000. In questo caso il bando deve avere pubblicità a livello comunitario e possono partecipare tutte le aziende della comunità europea.
Il lotto più grande della fornitura Vastarredo è come già detto di € 236.403,76, tolta l'iva, € 197.000.
Novemila euro giusto sotto il tetto dei 206.000.
Se la fornitura non fosse stata divisa in tre lotti avremmo avuto un appalto per € 231.703 (iva esclusa). In questo caso il bando di gara europeo sarebbe stato obbligatorio.
Allora ammettiamo anche per assurdo che gli arredi scolastici ecologici della Vastarredo tanto apprezzati dall'amministrazione di Seregno non abbiano uguali in Italia. Ma è vero anche per l'Europa intera?
A bucare il velo di silenzio che ha avvolto la vicenda noi ci proviamo. A chi ha avuto la pazienza di seguire il filo del discorso e leggerci fino a qui, un ringraziamento.
Per chi vuole approfondire la questione diamo alcuni link:
DT 734/2008 Fornitura arredi per le scuole”. Quella grossa da 278.044 euro assegnata a Vastarredo.
DT 598/2008 Fonitura, posa e montaggio di gioco componibile da installarsi presso il Parco "caduti di Nassirya
DT 69/2008 Fornitura e posa di arredi per uffici della polizia locale
DT 345/2008 Fornitura di arredi e complementi da installarsi presso le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie del territorio comunale
DT 903/08 Fornitura di arredi ed attrezzature per adeguamenti d.lgs n. 81/2008 ex d.lgs n. 626/92
Verbale consiglio comunale 12/05/09
Verbale consiglio comunale 09/12/08. Da leggere per apprezzare la retorica gavazziana.
Nuovo Regolamento per l'acquisizione di beni e servizi in economia, così come modificato in data 09/12/08.
Vecchio Regolamento per l'acquisizione di beni e servizi in economia approvato con delibera di Consiglio comunale n. 133 del 02.11.2004.
Seregno, abitanti di San Salvatore: «Ci trattate come una colonia»
da Il Giorno
articolo di MARIO GALIMBERTI
La Giunta ha incontrato i residenti del quartiere
— SEREGNO —
VARIE VOCI di protesta si sono levate nel corso dell’incontro fra i residenti dei quartieri San Salvatore-Dosso e gli amministratori comunali. «Ci trattate come una colonia», ha detto una donna alzando la temperatura dell’incontro. «Questo non è vero - ha risposto il sindaco Giacinto Mariani -. Tanto che dobbiamo ringraziare quelli del vostro comitato per quanto hanno fatto e intendono continuare a fare insieme all’amministrazione per migliorare il quartiere». Ma un altro intervento ha lasciato sgomenti. «Un medico di famiglia - ha raccontato un uomo - si è rifiutato di visitare una persona malata di via Gramatica perché non è in grado di trovare un posteggio per la sua auto. La stessa ambulanza che arriva periodicamente per servire un’anziana da assistere è in difficoltà nel fare manovra». Sotto accusa la situazione in cui si trova questa strada lunga un centinaio di metri con tre palazzine sul lato destro i cui posteggi sono occupati dai residenti e un complesso residenziale in fondo. Il sindaco, dopo aver ricordato che le difficoltà di parcheggio e manovra nella zona erano già state sollevate quando era stato costruito l’ultimo fabbricato, ha precisato che un medico con tanto di contrassegno sul veicolo ha il diritto di sostare anche in mezzo alla strada. «Se venisse multato - ha precisato - siamo pronti a cancellare la contravvenzione ma certe affermazioni, se sono vere, un medico non dovrebbe mai farle». Altre contestazioni sono sorte in merito ai Tir che escono dalla Nuova Valassina e impegnano via Montello per proseguire verso la vallata del Lambro. «Creano pericoli per la velocità è soprattutto causano forti vibrazione in alcune case», hanno detto i residenti.
«Abbiamo in progetto di realizzare una deviazione prima della Esselunga per quanti arrivano lungo la Valassina - ha osservato l’assessore Attilio Gavazzi - per evitare il transito fra le vostre case». Una donna è poi intervenuta energicamente: «Si continua a spacciare droga sulla piazzola antistante la chiesina - ha detto -. E non solo. Alcune zone sono al buio e abbiamo paura a transitare con certe facce in giro...».
LA RISPOSTA è stata precisa. «I carabinieri di recente hanno fermato alcuni spacciatori, mentre stiamo organizzando pattuglie estive fino alle 4 della notte per rendere più sicura la città». Lamentele sono poi arrivate sulle pessime condizioni in cui versa via Bevera con gli spazzini che non passano, i rami di alberi che cadono sui marciapiedi, e infine i cattivi odori che arrivano dal saponificio Italsilva che «rendono l’aria irrespirabile», hanno detto alcuni residenti. Infine perplessità sul cantiere del CSE (Centro socio educativo) che è aperto da 4 anni ma non va avanti. «Tutte le imprese edili, a causa di difficoltà, hanno abbandonato i lavori - ha spiegato Gavazzi - l’ultima il 19 giugno e stanno smontando i pezzi di loro proprietà. Come amministratori adesso abbiamo la facoltà di condurre una trattativa privata con imprese e speriamo di completare l’opera. Ci sono ragazzini che hanno bisogno di ospitalità in questo impianto».
articolo di MARIO GALIMBERTI
La Giunta ha incontrato i residenti del quartiere
— SEREGNO —
VARIE VOCI di protesta si sono levate nel corso dell’incontro fra i residenti dei quartieri San Salvatore-Dosso e gli amministratori comunali. «Ci trattate come una colonia», ha detto una donna alzando la temperatura dell’incontro. «Questo non è vero - ha risposto il sindaco Giacinto Mariani -. Tanto che dobbiamo ringraziare quelli del vostro comitato per quanto hanno fatto e intendono continuare a fare insieme all’amministrazione per migliorare il quartiere». Ma un altro intervento ha lasciato sgomenti. «Un medico di famiglia - ha raccontato un uomo - si è rifiutato di visitare una persona malata di via Gramatica perché non è in grado di trovare un posteggio per la sua auto. La stessa ambulanza che arriva periodicamente per servire un’anziana da assistere è in difficoltà nel fare manovra». Sotto accusa la situazione in cui si trova questa strada lunga un centinaio di metri con tre palazzine sul lato destro i cui posteggi sono occupati dai residenti e un complesso residenziale in fondo. Il sindaco, dopo aver ricordato che le difficoltà di parcheggio e manovra nella zona erano già state sollevate quando era stato costruito l’ultimo fabbricato, ha precisato che un medico con tanto di contrassegno sul veicolo ha il diritto di sostare anche in mezzo alla strada. «Se venisse multato - ha precisato - siamo pronti a cancellare la contravvenzione ma certe affermazioni, se sono vere, un medico non dovrebbe mai farle». Altre contestazioni sono sorte in merito ai Tir che escono dalla Nuova Valassina e impegnano via Montello per proseguire verso la vallata del Lambro. «Creano pericoli per la velocità è soprattutto causano forti vibrazione in alcune case», hanno detto i residenti.
«Abbiamo in progetto di realizzare una deviazione prima della Esselunga per quanti arrivano lungo la Valassina - ha osservato l’assessore Attilio Gavazzi - per evitare il transito fra le vostre case». Una donna è poi intervenuta energicamente: «Si continua a spacciare droga sulla piazzola antistante la chiesina - ha detto -. E non solo. Alcune zone sono al buio e abbiamo paura a transitare con certe facce in giro...».
LA RISPOSTA è stata precisa. «I carabinieri di recente hanno fermato alcuni spacciatori, mentre stiamo organizzando pattuglie estive fino alle 4 della notte per rendere più sicura la città». Lamentele sono poi arrivate sulle pessime condizioni in cui versa via Bevera con gli spazzini che non passano, i rami di alberi che cadono sui marciapiedi, e infine i cattivi odori che arrivano dal saponificio Italsilva che «rendono l’aria irrespirabile», hanno detto alcuni residenti. Infine perplessità sul cantiere del CSE (Centro socio educativo) che è aperto da 4 anni ma non va avanti. «Tutte le imprese edili, a causa di difficoltà, hanno abbandonato i lavori - ha spiegato Gavazzi - l’ultima il 19 giugno e stanno smontando i pezzi di loro proprietà. Come amministratori adesso abbiamo la facoltà di condurre una trattativa privata con imprese e speriamo di completare l’opera. Ci sono ragazzini che hanno bisogno di ospitalità in questo impianto».
giovedì 16 luglio 2009
TESSERAMENTO
Entro il 21 luglio si deve prendere la tessera se si vuole partecipare al congresso e scegliere gli organi dirigenti a livello locale e provinciale
La sede è aperta venerdì 17 la sera e lunedì 20 sempre la sera, dalle 21.
TESSERATEVI per fare sentire la vostra voce all’interno del partito. Tanti criticano la politica del PD, io ascolto tutti, però alla critica deve seguire una azione propositiva, e la si deve fare dall’interno. Non si può dire solo “Sbagliate tutto” e poi tornare a farsi gli affari propri. Se sbagliamo tutto abbiamo bisogno anche del tuo aiuto, per indirizzarci sulla giusta strada.
Non si può dire solo: è poco laico, è poco di sinistra, è poco riformista, se poi lo si lascia in mano a chi è poco laico, poco riformista, poco di sinistra.
La sede è aperta venerdì 17 la sera e lunedì 20 sempre la sera, dalle 21.
TESSERATEVI per fare sentire la vostra voce all’interno del partito. Tanti criticano la politica del PD, io ascolto tutti, però alla critica deve seguire una azione propositiva, e la si deve fare dall’interno. Non si può dire solo “Sbagliate tutto” e poi tornare a farsi gli affari propri. Se sbagliamo tutto abbiamo bisogno anche del tuo aiuto, per indirizzarci sulla giusta strada.
Non si può dire solo: è poco laico, è poco di sinistra, è poco riformista, se poi lo si lascia in mano a chi è poco laico, poco riformista, poco di sinistra.
Seregno, Giunta contestata a Sant’Ambrogio e Crocetta
da Il Giorno
articolo di MARIO GALIMBERTI
Isolamento e scarsa sicurezza Scoppia la protesta dei cittadini
— SEREGNO —
C’È ESASPERAZIONE fra gli abitanti dei quartieri Sant’Ambrogio e Crocione. Le barriere ferroviarie, create perchè transitano 260 treni al giorno, fanno sentire i residenti isolati dal resto della città. Ma sopratutto per la rabbia dovuta ai troppi episodi di cronaca.
«Praticamente siamo 12mila abitanti che dovremmo staccarci dal comune di Seregno e farne uno tutto nostro». Frase dettata ad alta voce con tanto di consenso dei presenti al dibattito fra Giunta e residenti.
«ABBIAMO sempre fatto il possibile e ancora stiamo operando per dare maggiore vivibilità - ha risposto il sindaco Giacinto Mariani - e ne sono testimoni i membri del vostro comitato che da mesi stiamo operando assieme per definire le vicende delle passerelle, sottopassi e sovrappassi in via Magenta e nel futuro in via Bottego. Vi lamentate perchè nei rione mancano negozi e siccome da parte nostra non abbiamo poteri per imporre al commerciante di avviare un’attività in proprio abbiamo previsto la realizzazione di un mercato settimanale in via Turati con 27 bancarelle di ambulanti».
MA I CITTADINI si sentono abbandonati al loro destino. «Ormai siamo alle corde - ha alzato la voce uno dei presenti -. In via Comina soprattutto c’è troppo spaccio di droga, nei giorni scorsi la Guardia di Finanza aveva arrestato cinque spacciatori, oltre alle notti burrascose con gruppi di teppisti che suonano e gridano». Nell’ennesimo volantino distribuito dal Pd davanti al salone dell’incontro si osserva che nel rione mancano luoghi dove ritrovarsi o aree di riferimento e chiedono quando ci sarà un rilancio della zona. «Siamo tartassati da continui furti in casa, atti di teppismo e sporcizia dovunque».
IL SINDACO PRECISA che le disposizioni al personale comunale sono state date se queste non vengono eseguite dovrà prendere provvedimenti. Fra le paure c’è il famigerato palazzo De Feo all’angolo della via Colzani occupato da pakistani e teatro di continui episodi che aggravano la credibilità di quanti vivono nel rione. «Faremo dei sopralluoghi e verifiche specifiche per capire cosa stia succedendo - è stato precisato - ma essendo una proprietà privata il nostro potere è limitato».
articolo di MARIO GALIMBERTI
Isolamento e scarsa sicurezza Scoppia la protesta dei cittadini
— SEREGNO —
C’È ESASPERAZIONE fra gli abitanti dei quartieri Sant’Ambrogio e Crocione. Le barriere ferroviarie, create perchè transitano 260 treni al giorno, fanno sentire i residenti isolati dal resto della città. Ma sopratutto per la rabbia dovuta ai troppi episodi di cronaca.
«Praticamente siamo 12mila abitanti che dovremmo staccarci dal comune di Seregno e farne uno tutto nostro». Frase dettata ad alta voce con tanto di consenso dei presenti al dibattito fra Giunta e residenti.
«ABBIAMO sempre fatto il possibile e ancora stiamo operando per dare maggiore vivibilità - ha risposto il sindaco Giacinto Mariani - e ne sono testimoni i membri del vostro comitato che da mesi stiamo operando assieme per definire le vicende delle passerelle, sottopassi e sovrappassi in via Magenta e nel futuro in via Bottego. Vi lamentate perchè nei rione mancano negozi e siccome da parte nostra non abbiamo poteri per imporre al commerciante di avviare un’attività in proprio abbiamo previsto la realizzazione di un mercato settimanale in via Turati con 27 bancarelle di ambulanti».
MA I CITTADINI si sentono abbandonati al loro destino. «Ormai siamo alle corde - ha alzato la voce uno dei presenti -. In via Comina soprattutto c’è troppo spaccio di droga, nei giorni scorsi la Guardia di Finanza aveva arrestato cinque spacciatori, oltre alle notti burrascose con gruppi di teppisti che suonano e gridano». Nell’ennesimo volantino distribuito dal Pd davanti al salone dell’incontro si osserva che nel rione mancano luoghi dove ritrovarsi o aree di riferimento e chiedono quando ci sarà un rilancio della zona. «Siamo tartassati da continui furti in casa, atti di teppismo e sporcizia dovunque».
IL SINDACO PRECISA che le disposizioni al personale comunale sono state date se queste non vengono eseguite dovrà prendere provvedimenti. Fra le paure c’è il famigerato palazzo De Feo all’angolo della via Colzani occupato da pakistani e teatro di continui episodi che aggravano la credibilità di quanti vivono nel rione. «Faremo dei sopralluoghi e verifiche specifiche per capire cosa stia succedendo - è stato precisato - ma essendo una proprietà privata il nostro potere è limitato».
Seregno, giardini e strade impraticabili: rione Fuin chiede interventi
da Il Giorno
articolo di MARIO GALIMBERTI
Incontro fra i residenti e la Giunta di Seregno
— SEREGNO —
I BAMBINI sono stati i primi a «mettere alla priva» gli amministratori nel tour fra i quartieri che ha toccato le zone Fuin-Consonno. Subito in apertura del dibattito si sono presentati cinque bambini in «rappresentanza dei loro amichetti» consegnando al sindaco Giacinto Mariani una «protesta» sulle condizioni del parco Nassirya di via Carroccio. Un intervento che ha puntato l’attenzione, fra i vari problemi, sulla rimozione delle porte del campetto di calcio che erano state tolte dopo il cendimento di una di queste che aveva rischiato di travolgere un bimbo. Le porte non sono state mai rimpiazzate privando i bimbi della possibilità di disputare qualche partitella di calcio. Stesso discorso vale per la recinzione metallica rimossa da tempo e mai rimpiazzata.
Chiedendo di sistemare la situazione hanno insistito sulla necessità di collocare, attorno al campetto da calcio, qualche panchina dove far sedere i nonni. I bimbi hanno poi sottolineato il problema legato ai cani (accompagnati dai loro padroni) che sporcano i prati del parchetto dove loro giocano. Infine nella lettera consegnata al sindaco hanno inserito una nota sulle condizioni della la stele dedicate ai caduti di Nassiriya in stato di abbandono fra sporcizia ed erbacce. Il sindaco ha accolto queste osservazioni promettendo un tempestivo interessamento.
Alcuni residenti al Consonno hanno poi sottolineato la situazione legata ad alcune strade dissestate e i problemi legati al semaforo intelligente installato di recente e che, quando piove rimane sempre rosso. Un po’ di tensione c’è stata fra un giovane che parlava a nome degli abitanti di via Salvatore D’Aquisto e l’assessore Attilio Gavazzi. Il ragazzo ha evidenziato i continui allagamenti della strada appena rifatta senza che siano stati realizzati i tombini di scolo. «Basterebbe venire a vedere per rendersi conto - ha spiegato il giovane - perchè sembra di essere in laguna a Venezia per l’acqua alta che si forma. Senza parlare delle sterpaglie divenute rifugio di topi e altro».
LA RISPOSTA del sindaco Mariani è stata precisa. «Se questo e altro risponde al vero, e non lo mettiamo in dubbio, chiameremo in causa l’AEB per rendersi conto e rimediare ai guai che ci avete segnalato».
«I nuovi lampioni non funzionano»
UN ALTRO DOCUMENTO di protesa è stato consegnato alla giunta dai residenti di via Victor Hugo strada periferica del rione dove si è insediato un agglomerato edilizio con una trentina di alloggi denunciando lo stato di abbandono. «La zona è totalmente al buio - contestano - in quanto i lampioni installati da sei mesi non sono mai stati accesi e questo genera preoccupazione e paura nelle ore della sera quando si vedono girare facce poco rassicuranti. Inoltre 18 alberi da poco piantumati morti e rinsecchiti a causa della mancata irrigazione». L’assessore Gavazzi ha risposto che il tutto è ancora di competenza dell’impresa che non ancora ha consegnato il cantiere al Comune
articolo di MARIO GALIMBERTI
Incontro fra i residenti e la Giunta di Seregno
— SEREGNO —
I BAMBINI sono stati i primi a «mettere alla priva» gli amministratori nel tour fra i quartieri che ha toccato le zone Fuin-Consonno. Subito in apertura del dibattito si sono presentati cinque bambini in «rappresentanza dei loro amichetti» consegnando al sindaco Giacinto Mariani una «protesta» sulle condizioni del parco Nassirya di via Carroccio. Un intervento che ha puntato l’attenzione, fra i vari problemi, sulla rimozione delle porte del campetto di calcio che erano state tolte dopo il cendimento di una di queste che aveva rischiato di travolgere un bimbo. Le porte non sono state mai rimpiazzate privando i bimbi della possibilità di disputare qualche partitella di calcio. Stesso discorso vale per la recinzione metallica rimossa da tempo e mai rimpiazzata.
Chiedendo di sistemare la situazione hanno insistito sulla necessità di collocare, attorno al campetto da calcio, qualche panchina dove far sedere i nonni. I bimbi hanno poi sottolineato il problema legato ai cani (accompagnati dai loro padroni) che sporcano i prati del parchetto dove loro giocano. Infine nella lettera consegnata al sindaco hanno inserito una nota sulle condizioni della la stele dedicate ai caduti di Nassiriya in stato di abbandono fra sporcizia ed erbacce. Il sindaco ha accolto queste osservazioni promettendo un tempestivo interessamento.
Alcuni residenti al Consonno hanno poi sottolineato la situazione legata ad alcune strade dissestate e i problemi legati al semaforo intelligente installato di recente e che, quando piove rimane sempre rosso. Un po’ di tensione c’è stata fra un giovane che parlava a nome degli abitanti di via Salvatore D’Aquisto e l’assessore Attilio Gavazzi. Il ragazzo ha evidenziato i continui allagamenti della strada appena rifatta senza che siano stati realizzati i tombini di scolo. «Basterebbe venire a vedere per rendersi conto - ha spiegato il giovane - perchè sembra di essere in laguna a Venezia per l’acqua alta che si forma. Senza parlare delle sterpaglie divenute rifugio di topi e altro».
LA RISPOSTA del sindaco Mariani è stata precisa. «Se questo e altro risponde al vero, e non lo mettiamo in dubbio, chiameremo in causa l’AEB per rendersi conto e rimediare ai guai che ci avete segnalato».
«I nuovi lampioni non funzionano»
UN ALTRO DOCUMENTO di protesa è stato consegnato alla giunta dai residenti di via Victor Hugo strada periferica del rione dove si è insediato un agglomerato edilizio con una trentina di alloggi denunciando lo stato di abbandono. «La zona è totalmente al buio - contestano - in quanto i lampioni installati da sei mesi non sono mai stati accesi e questo genera preoccupazione e paura nelle ore della sera quando si vedono girare facce poco rassicuranti. Inoltre 18 alberi da poco piantumati morti e rinsecchiti a causa della mancata irrigazione». L’assessore Gavazzi ha risposto che il tutto è ancora di competenza dell’impresa che non ancora ha consegnato il cantiere al Comune
bugie, bugie, bugie
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
L’assessore allo sport, in carica da 4 anni e ½, non ha fatto nulla per realizzare la palestra in via 8 marzo, per la quale abbiamo un contributo di 600000 euro dallo Stato dal 2004. La colpa? Dell’assessore precedente, of course
LE GAMBE SI ACCORCIANO
Oltretutto l’ASL ha dichiarato inagibile la palestra dello Stadio, quindi è stato prevista una spesa di 350.000 euro per la messa a norma. Sempre colpa di quelli che c’erano prima!
LE GAMBE QUASI NON SI VEDONO PIU’
Case a 3 euro al mese? No. Case? No.
Il comune aveva 5 appartamenti in locazione, li ha restituiti al proprietario e si è fatto dare 160.000 euro. L’esigenza abitativa di 5 famiglie vale 160000 euro!
A SANT’AMBROGIO LE GAMBE AL SINDACO LE HANNO PROPRIO TAGLIATE
Perché è andato a raccontare ancora la favoletta, che sentiamo dal maggio 2008, che farà il sovrappasso in via Magenta. E in più ha aggiunto un sovrappasso in via Bottego e una nuova strada sopraelevata da via Bottego a via Luini. A cosa serve questa nuova strada, visto che a cento metri c’è quella di via Nazioni Unite?
“!Per fare arrivare prima le ambulanze”, dice il Sindaco “Anche un minuto può essere prezioso per salvare una vita”. Parole sante. Poi ho pensato: da dove arrivano le ambulanze? Da Desio, da Carate, quindi questa fantomatica strada non la percorreranno mai. Ho pensato che questa regola dovrebbe valere per tutti gli abitanti di Seregno, quindi mi aspetto che faccia una sopraelevata che parta dal Ceredo e arrivi alla Valassina, un’altra che sovrasti tutto Corso Matteotti e così via.
Fortunatamente visto l’incapacità di questa amministrazione di prendere finanziamenti pubblici (perché per tutte queste opere si chiede un contributo al 50% della Regione) la strada non si farà, ma ammesso si faccia, chiedo: con tutti i problemi di traffico che ci sono a Seregno, e con le poche risorse a disposizione del Comune, non sarebbe più giusto allocare queste risorse per fare strade dove servono?
E’ anche vero che una giunta inutile fa opere inutili.
PER FORTUNA LA VIA CRUCIS STA FINENDO
Perché quest’anno il tour nei quartieri del Sindaco è stata una via crucis, una critica unica. E sì che avevano avuto la bella pensata di organizzare questi incontri a luglio, per ridurre al minimo le presenze, ma non c’è stato niente da fare, i cittadini si sono presentati per le lamentele.
Quest’anno ci siamo presentati anche noi del PD, abbiamo distribuito dei volantini per ricordare ai cittadini le false promesse di questa amministrazione.
Molto apprezzato
L’assessore allo sport, in carica da 4 anni e ½, non ha fatto nulla per realizzare la palestra in via 8 marzo, per la quale abbiamo un contributo di 600000 euro dallo Stato dal 2004. La colpa? Dell’assessore precedente, of course
LE GAMBE SI ACCORCIANO
Oltretutto l’ASL ha dichiarato inagibile la palestra dello Stadio, quindi è stato prevista una spesa di 350.000 euro per la messa a norma. Sempre colpa di quelli che c’erano prima!
LE GAMBE QUASI NON SI VEDONO PIU’
Case a 3 euro al mese? No. Case? No.
Il comune aveva 5 appartamenti in locazione, li ha restituiti al proprietario e si è fatto dare 160.000 euro. L’esigenza abitativa di 5 famiglie vale 160000 euro!
A SANT’AMBROGIO LE GAMBE AL SINDACO LE HANNO PROPRIO TAGLIATE
Perché è andato a raccontare ancora la favoletta, che sentiamo dal maggio 2008, che farà il sovrappasso in via Magenta. E in più ha aggiunto un sovrappasso in via Bottego e una nuova strada sopraelevata da via Bottego a via Luini. A cosa serve questa nuova strada, visto che a cento metri c’è quella di via Nazioni Unite?
“!Per fare arrivare prima le ambulanze”, dice il Sindaco “Anche un minuto può essere prezioso per salvare una vita”. Parole sante. Poi ho pensato: da dove arrivano le ambulanze? Da Desio, da Carate, quindi questa fantomatica strada non la percorreranno mai. Ho pensato che questa regola dovrebbe valere per tutti gli abitanti di Seregno, quindi mi aspetto che faccia una sopraelevata che parta dal Ceredo e arrivi alla Valassina, un’altra che sovrasti tutto Corso Matteotti e così via.
Fortunatamente visto l’incapacità di questa amministrazione di prendere finanziamenti pubblici (perché per tutte queste opere si chiede un contributo al 50% della Regione) la strada non si farà, ma ammesso si faccia, chiedo: con tutti i problemi di traffico che ci sono a Seregno, e con le poche risorse a disposizione del Comune, non sarebbe più giusto allocare queste risorse per fare strade dove servono?
E’ anche vero che una giunta inutile fa opere inutili.
PER FORTUNA LA VIA CRUCIS STA FINENDO
Perché quest’anno il tour nei quartieri del Sindaco è stata una via crucis, una critica unica. E sì che avevano avuto la bella pensata di organizzare questi incontri a luglio, per ridurre al minimo le presenze, ma non c’è stato niente da fare, i cittadini si sono presentati per le lamentele.
Quest’anno ci siamo presentati anche noi del PD, abbiamo distribuito dei volantini per ricordare ai cittadini le false promesse di questa amministrazione.
Molto apprezzato
mercoledì 1 luglio 2009
CHI PAGA?
Ancora una causa persa, questa volta il comune di Seregno ha perso la causa intentata da un dirigente del Comune per licenziamento illegittimo. Ora il Comune dovrà reintegrarlo, pagargli tutte le mensilità arretrate, e anche un risarcimento danni. Saranno centinaia di migliaia di euro. A questo si devono aggiungere le spese legali, quelle mediche. E per il legale il Comune non ha badato a spese, ha scelto il migliore che c’e sulla piazza di Milano. Il Sindaco sbaglia e noi paghiamo!
LE STRANE DETERMINE, 2° parte
Con una interpellanza chiederò anche un’altra cosa molto curiosa, ovvero per quale motivo l’Assessorato alle politiche giovanili dia soldi alla societa’ Service lab snc per organizzare corsi di lingue (a luglio) e corsi sulla cultura del vino.
La cosa strana è che questa società come si legge dal sito internet si occupa di “ Società che svolge attività di consulenza informatica, realizzazione di software, assistenza e supporto tecnico a personal computer, server, periferiche, macchine per ufficio, reti, realizzazione e gestione siti web e portali, web marketing, piattaforme integrate per e-businnes / e-commerce, supporto tecnico e formativo, servizi di connettività, web hosting”
La cosa strana è che questa società come si legge dal sito internet si occupa di “ Società che svolge attività di consulenza informatica, realizzazione di software, assistenza e supporto tecnico a personal computer, server, periferiche, macchine per ufficio, reti, realizzazione e gestione siti web e portali, web marketing, piattaforme integrate per e-businnes / e-commerce, supporto tecnico e formativo, servizi di connettività, web hosting”
LE STRANE DETERMINE
Dt 443 09, 445/09, 444/09, 442/09
Con queste determine si sono integrati gli impegni di spesa stanziati per le opere di “giardiniere”, “edili”, “lattoniere”, “elettricista”, tutta stranamente per la somma di 30.000 euro. Che casualità, incredibile, sia l’elettricita, il lattoniere, il muratore, il giardiniere devono fare dei lavori ulteriori rispetto a quelli concordati, lavori per i quali non è prevista nessun tipo di gara, e tutti costano 30.000 euro. Tutto regolare, molto strano, ma sicuramente regolare! Per sicurezza farò una interpellanza
Con queste determine si sono integrati gli impegni di spesa stanziati per le opere di “giardiniere”, “edili”, “lattoniere”, “elettricista”, tutta stranamente per la somma di 30.000 euro. Che casualità, incredibile, sia l’elettricita, il lattoniere, il muratore, il giardiniere devono fare dei lavori ulteriori rispetto a quelli concordati, lavori per i quali non è prevista nessun tipo di gara, e tutti costano 30.000 euro. Tutto regolare, molto strano, ma sicuramente regolare! Per sicurezza farò una interpellanza
CRISI GIUNTA
Da 2 mesi il presidente, su ordine del Sindaco, non convoca il Consiglio comunale. Adesso che in giunta hanno trovato una tregua armata, forse lo riconvocheranno.
Mi ricordo che quando queste persone erano all’opposizione se solo non si convocava il consiglio comunale per una settimana facevano fuoco e fiamme. Che coerenza!!!!!
La coerenza non è certo una virtù per i centrodestristi, basta rileggere le dichiarazioni infuocate dei giorni scorsi dei membri della giunta e sovrapporre la foto con tutti loro che sorridono (quanto si vogliono bene). A proposito, il Sindaco dice “non sono un Sindaco fantoccio come il precedente”, nessuno lo ha mai accusato di essere un fantoccio, ma “gallina che canta ha fatto l’uovo”
Mi ricordo che quando queste persone erano all’opposizione se solo non si convocava il consiglio comunale per una settimana facevano fuoco e fiamme. Che coerenza!!!!!
La coerenza non è certo una virtù per i centrodestristi, basta rileggere le dichiarazioni infuocate dei giorni scorsi dei membri della giunta e sovrapporre la foto con tutti loro che sorridono (quanto si vogliono bene). A proposito, il Sindaco dice “non sono un Sindaco fantoccio come il precedente”, nessuno lo ha mai accusato di essere un fantoccio, ma “gallina che canta ha fatto l’uovo”
mercoledì 24 giugno 2009
Seregno, il sindaco Mariani: "Crisi di Giunta? Andiamo avanti"
Seregno - Crisi di giunta? Neanche a parlarne. Anzi, a doversi preoccupare è il centrosinistra, a rischio di scomparsa dalla scena politica, visto il suo continuo calo di consensi.
In una conferenza stampa in cui, nella sala di rappresentanza di palazzo Landriani – Caponaghi, è stato affiancato dalla sua giunta al gran completo, il sindaco Giacinto Mariani ha riassunto così oggi il suo pensiero, a chiusura di un paio di settimane tormentate da polemiche interne molto aspre, nate da un volantino preelettorale della lista civica Amare Seregno e deflagrate presto nell’ambito urbanistico.
«Il Partito Democratico ha domandato le mie dimissioni -ha esordito, non senza ironia- e questa richiesta mi ha spinto ad un confronto con i miei assessori, al termine del quale abbiamo deciso di procedere per la nostra strada…».
Riguardo i fatti recenti, l’opinione espressa è chiara: «In campagna elettorale siamo tutti nervosi e lavoriamo tutti per portare acqua al nostro mulino, perché per tutti è importante avere più consensi degli altri. Càpita che si verifichino scontri e sicuramente da questo punto di vista c’è chi è più suscettibile degli altri. Ma da qui a dire che siamo spaccati, ce ne corre… Dopotutto, io non sono un sindaco fantoccio come chi mi ha preceduto, che è stato portato avanti da un superassessore, né lo sono i miei assessori. Siamo dieci cavalli di razza, che corrono insieme per raggiungere il traguardo delle amministrative del prossimo anno».
Chi si aspettava date certe sul Piano di governo del territorio, vero nodo del contendere delle diatribe che hanno visto su fronti opposti l’assessore al Territorio Attilio Gavazzi (Pdl) e quello alla Promozione dello sport Marco Cajani (Amare Seregno), è rimasto tuttavia deluso: «Quando lo porteremo in Consiglio comunale? Non lo so. Subito senza dubbio no, perché prima l’iter burocratico va esperito. Dipende da quanti passaggi in commissione ci saranno: ad esempio, per l’eliminazione delle vie tematiche, che penalizzano il commercio, è opportuno che se ne discuta nella commissione che presiede allo Sviluppo delle attività economiche e produttive».
La chiusura si è tradotta in un invito: «A destra ed a sinistra, chi non siede nella stanza dei bottoni non deve avere la pretesa di decidere al posto nostro. Noi siamo qui perché ci siamo guadagnati la fiducia degli elettori». Bersaglio della stoccata? Azzarderemmo Tiziano Mariani, plenipotenziario di Amare Seregno, con cui il primo cittadino avrebbe più volte litigato nelle ultime settimane per il Pgt.
P.Col.
In una conferenza stampa in cui, nella sala di rappresentanza di palazzo Landriani – Caponaghi, è stato affiancato dalla sua giunta al gran completo, il sindaco Giacinto Mariani ha riassunto così oggi il suo pensiero, a chiusura di un paio di settimane tormentate da polemiche interne molto aspre, nate da un volantino preelettorale della lista civica Amare Seregno e deflagrate presto nell’ambito urbanistico.
«Il Partito Democratico ha domandato le mie dimissioni -ha esordito, non senza ironia- e questa richiesta mi ha spinto ad un confronto con i miei assessori, al termine del quale abbiamo deciso di procedere per la nostra strada…».
Riguardo i fatti recenti, l’opinione espressa è chiara: «In campagna elettorale siamo tutti nervosi e lavoriamo tutti per portare acqua al nostro mulino, perché per tutti è importante avere più consensi degli altri. Càpita che si verifichino scontri e sicuramente da questo punto di vista c’è chi è più suscettibile degli altri. Ma da qui a dire che siamo spaccati, ce ne corre… Dopotutto, io non sono un sindaco fantoccio come chi mi ha preceduto, che è stato portato avanti da un superassessore, né lo sono i miei assessori. Siamo dieci cavalli di razza, che corrono insieme per raggiungere il traguardo delle amministrative del prossimo anno».
Chi si aspettava date certe sul Piano di governo del territorio, vero nodo del contendere delle diatribe che hanno visto su fronti opposti l’assessore al Territorio Attilio Gavazzi (Pdl) e quello alla Promozione dello sport Marco Cajani (Amare Seregno), è rimasto tuttavia deluso: «Quando lo porteremo in Consiglio comunale? Non lo so. Subito senza dubbio no, perché prima l’iter burocratico va esperito. Dipende da quanti passaggi in commissione ci saranno: ad esempio, per l’eliminazione delle vie tematiche, che penalizzano il commercio, è opportuno che se ne discuta nella commissione che presiede allo Sviluppo delle attività economiche e produttive».
La chiusura si è tradotta in un invito: «A destra ed a sinistra, chi non siede nella stanza dei bottoni non deve avere la pretesa di decidere al posto nostro. Noi siamo qui perché ci siamo guadagnati la fiducia degli elettori». Bersaglio della stoccata? Azzarderemmo Tiziano Mariani, plenipotenziario di Amare Seregno, con cui il primo cittadino avrebbe più volte litigato nelle ultime settimane per il Pgt.
P.Col.
Seregno, opposizioni all'attacco:
Seregno - A poche ore di distanza dalla conferenza stampa in cui la maggioranza di centrodestra che amministra Seregno, per bocca del sindaco Giacinto Mariani, aveva annunciato di voler proseguire sulla sua strada, archiviando i dissidi urbanistici emersi nelle ultime settimane, ieri sera un gruppo di consiglieri delle minoranze consiliari di centrosinistra si è ritrovato al di fuori della sede municipale di via Umberto I, lamentando la mancata convocazione da oltre un mese del Consiglio comunale e chiedendo una pronta ripresa dei lavori dell’aula, per discutere al più presto del nuovo piano di governo del territorio.
La serata, articolata come una vera e propria riunione del parlamentino locale, presieduta da Laura Borgonovo del Partito Democratico, ha conosciuto il suo passaggio saliente nella firma della richiesta di convocazione di una seduta, da dedicare appunto a quanto è stato fatto, si sta facendo o si farà per il documento urbanistico in itinere, che sarà protocollata oggi. «L’ultimo Consiglio comunale vero e proprio -ha spiegato il capogruppo del Partito Democratico Pietro Amati- risale ormai alla prima metà di maggio. Con il sindaco avevamo concordato una pausa in vista delle elezioni provinciali ed europee, ma ora l’impressione è che si voglia guadagnare tempo, per sistemare qualcosa di sospeso».
E qui si è entrati nel merito: «Il vicesindaco Attilio Gavazzi ha detto che del Pgt si occuperà la nuova amministrazione che uscirà dalle urne tra un anno. Noi crediamo invece che ai cittadini vadano date risposte certe prima, soprattutto agli oltre trecento che hanno presentato osservazioni strada facendo in questo ambito. Teniamo comunque a precisare che il problema non lo abbiamo sollevato noi, ma è stata la Giunta a farlo, portando in piazza i propri dissidi».
Concorde Giusy Minotti, capogruppo di Rifondazione comunista: «Se la Giunta litiga, non per questo il Consiglio non va riunito. Il Pgt è il documento con cui un’amministrazione esplicita il suo progetto di città e da cui dovrebbero scaturire i passi successivi. Noi non possiamo esprimere opinioni, perché finora ci è stato nascosto e lo ha visto in pratica solo in un cassetto di Gavazzi». Ma c’è di più: «Dubitiamo della volontà di amare il territorio di chi si muove anteponendo a tutto i suoi interessi. Su quali basi è stata raggiunta la pace in Giunta? Il prezzo sono state altre poltrone da occupare o una fetta di territorio da conquistare? E quando anche il Pgt sarà “condiviso”, cosa rimarrà alla popolazione?».
In ultima analisi, l’annuncio pomeridiano del sindaco Mariani, che ha rinviato al prossimo 7 luglio la ripresa dei lavori consiliari, ha scatenato la reazione di Renato Minotti del Partito Democratico: «Alla prima occasione, chiederemo alla presidente del Consiglio Ilaria Cerqua a chi compete la convocazione. Sia come sia, se entro i venti giorni dalla presentazione al protocollo della nostra richiesta non si parlerà di Pgt in aula, scriveremo come prevede la legge al prefetto». P.Col.
La serata, articolata come una vera e propria riunione del parlamentino locale, presieduta da Laura Borgonovo del Partito Democratico, ha conosciuto il suo passaggio saliente nella firma della richiesta di convocazione di una seduta, da dedicare appunto a quanto è stato fatto, si sta facendo o si farà per il documento urbanistico in itinere, che sarà protocollata oggi. «L’ultimo Consiglio comunale vero e proprio -ha spiegato il capogruppo del Partito Democratico Pietro Amati- risale ormai alla prima metà di maggio. Con il sindaco avevamo concordato una pausa in vista delle elezioni provinciali ed europee, ma ora l’impressione è che si voglia guadagnare tempo, per sistemare qualcosa di sospeso».
E qui si è entrati nel merito: «Il vicesindaco Attilio Gavazzi ha detto che del Pgt si occuperà la nuova amministrazione che uscirà dalle urne tra un anno. Noi crediamo invece che ai cittadini vadano date risposte certe prima, soprattutto agli oltre trecento che hanno presentato osservazioni strada facendo in questo ambito. Teniamo comunque a precisare che il problema non lo abbiamo sollevato noi, ma è stata la Giunta a farlo, portando in piazza i propri dissidi».
Concorde Giusy Minotti, capogruppo di Rifondazione comunista: «Se la Giunta litiga, non per questo il Consiglio non va riunito. Il Pgt è il documento con cui un’amministrazione esplicita il suo progetto di città e da cui dovrebbero scaturire i passi successivi. Noi non possiamo esprimere opinioni, perché finora ci è stato nascosto e lo ha visto in pratica solo in un cassetto di Gavazzi». Ma c’è di più: «Dubitiamo della volontà di amare il territorio di chi si muove anteponendo a tutto i suoi interessi. Su quali basi è stata raggiunta la pace in Giunta? Il prezzo sono state altre poltrone da occupare o una fetta di territorio da conquistare? E quando anche il Pgt sarà “condiviso”, cosa rimarrà alla popolazione?».
In ultima analisi, l’annuncio pomeridiano del sindaco Mariani, che ha rinviato al prossimo 7 luglio la ripresa dei lavori consiliari, ha scatenato la reazione di Renato Minotti del Partito Democratico: «Alla prima occasione, chiederemo alla presidente del Consiglio Ilaria Cerqua a chi compete la convocazione. Sia come sia, se entro i venti giorni dalla presentazione al protocollo della nostra richiesta non si parlerà di Pgt in aula, scriveremo come prevede la legge al prefetto». P.Col.
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